Terzo giorno nell’antica capitale del Giappone. E forse il meglio è ancora da scoprire perché si visitano Fushimi Inari Taisha Padiglione d’Argento. Tante foto e i suggerimenti per passarci anche il quarto e il quinto giorno, volendo.
“Quando vai troppo di fretta – disse – c’è una parte del mondo che non puoi vedere”
(da Pico Iyer, Il monaco e la signora – traduzione mia)
Questo è un itinerario particolare, ma secondo me funziona, perché permette di vedere con calma cose molto differenti e con i tempi giusti.
L’ultimo dei tre giorni a Kyoto (qui il primo e il secondo) comincia di nuovo con un treno. Io consiglio di partire presto perché la destinazione è davvero molto famosa e merita di esser vista con meno gente possibile e, soprattutto lentamente. In certi periodi la folla diventa insostenibile. Prendete un treno della linea Jr Nara dalla stazione di Kyoto e scendete a Fushimi Inari (140 yen, 5 minuti). La destinazione finale è il Fushimi Inari Taisha ((伏見稲荷大社).
Alcuni, ma non è il mio consiglio in questo itinerario, inseriscono la visita del Fushimi Inari Taisha la mattina presto, prima di andare a Nara, visto che sono sulla stessa linea. A mio parere significa comprimere troppo le due visite che hanno bisogno di tempo. Ma se siete di corsa si può fare.
⇒⇒ Qui trovate il mio post dedicato a Nara
Le mille porte del Fushimi Inari Taisha
Prima di arrivare in Giappone questo importante Santuario scintoista, il Fushimi Inari Taisha, lo si vede di continuo, è una delle immagini più famose del Giappone. La fuga apparentemente infinita di migliaia di grandi portali di colore vermiglio (i torii) rendono facile fare foto suggestive, ipnotiche. Più o meno sono tutte uguali, ma sempre molto belle. Quello che di solito non mostrano è cosa c’è prima e dopo quello scatto – la gente, sempre tantissima – e quello che c’è intorno, montagne ricoperte di foreste fitte, dai toni cupi: alberi e bambù che si alternano, si intrecciano lungo il sentiero di alcuni chilometri che si snoda sulla salita. E quando si resta soli – succede, specie quando ci si avvicina alla cima – è inevitabile sentire il senso di sacro in questo luogo mentre si riprende il fiato. Visitare il Fushimi Inari Taisha è una delle esperienze indimenticabili di un viaggio in Giappone.

Fushimi Inari Taisha, Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)
Questa è la foto classica, più avanti ce n’è qualcuna un po’ diversa
Se volete arrivare alla cima mettete in conto oltre un’ora di cammino per visitare il Fushimi Inari Taisha – più probabilmente due – su salite e gradini per percorrere l’itinerario, sotto gli occhi delle volpi sacre vestite di rosso, e osservare la successione di santuari, grandi e piccoli, che ricoprono il monte, dedicato alla fertilità del terreno. A volte, prendendo un sentiero laterale, scopri angoli dove il muschio ha ricoperto le statue, come se il monte volesse riappropriarsene con i suoi tempi lentissimi, incomprensibili all’uomo. E così puoi anche perderti nel bosco, come mi è successo, poi ricondotto alla stazione da un pensionato che faceva una passeggiata.
La zona di Fushimi Inari è anche famosa per il suo sake. Tornando alla stazione Jr (ma la zona è servita anche dalla linea Keihan, che arriva da un’altra parte) si incontrano diverse distillerie, ce n’è anche una a sinistra subito dopo i binari. In zona ci sono anche – come spesso succede vicino ai templi – numerosi negozi di souvenir e ristoranti.

Le foreste di bambù non sono solo ad Arashiyama Fushimi Inari Taisha, Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Quanti gatti ci sono in questa foto? La statua non conta, è una volpe Fushimi Inari Taisha, Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Visitare il Fushimi Inari Taisha è un’esperienza indimenticabile
Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)
Volete il sito tutto per voi? Salite all’alba
Come altri luoghi famosi di Kyoto, con il forte aumento del turismo degli ultimi anni i mille torii sono spesso invasi da grandi folle. Non è facile fare le classiche foto con la fuga dei portali che sembrano replicarsi all’infinito e soprattutto non è facile apprezzare fino in fondo la bellezza e la potenza di questo luogo. Salendo verso la cima vedrete la folla diradarsi sempre più. Ma se volete godervi il sito in perfetta solitudine venite all’alba e l’avrete tutto per voi: non è mai chiuso.
Ricordatevi che il Fushimi Inari Taisha è un luogo sacro
E infine faccio un altro appello. Si vedono a volte situazioni irrispettose e la possibilità di scattare foto a effetto porta ad alcuni eccessi. Il Fushimi Inari Taisha è un luogo estremamente scenografico e fra i più turistici di Kyoto. Ma è anche un luogo con un significato religioso e spirituale, mostrate atteggiamento e rispetto consoni e ricordate che i torii, le grandi porte (donati da aziende, il kami Inari è sempre stato visto come legato al mondo degli affari e della produzione), hanno una funzione sacra.
Ritorno a Kyoto
Se non avete mangiato in zona Fushimi Inari ci sono diverse opzioni una volta tornati in centro a Kyoto. Si può mangiare in stazione, dove all’undicesimo piano ci sono molte scelte. Oppure tornare in centro e cogliere magari l’occasione per fare un giro al colorato mercato Nishiki, la ‘cucina di Kyoto’. Qui si possono fare interessanti acquisti, ma anche solo lasciarsi travolgere dal turbinio di colori e odori, dagli tsukemono (i ‘sottaceti’ giapponesi) al pesce, ai dolci. E’ anche il posto dove fare spuntini: sashimi, pesce marinato e anche il tamago-tako (polipo ripieno di uovo di quaglia). Per approfondire: dove mangiare a Kyoto
Higashiyama nord
Si sa, questa zona non è servita benissimo dalla metropolitana, ma visto che nel pomeriggio si deve camminare, può valere la pena di arrivare il più vicino possibile. La fermata più comoda è quella di Keage, lungo la linea Tozai. E se è primavera qui è decisamente consigliato fare una deviazione lungo il parco dei vecchi binari, uno dei posti più belli per vedere i ciliegi in fiore a Kyoto.
Qui vicino si trovano il Nanzen-ji, un tempio zen grande e davvero splendido, e lo Shoren-in che ha un giardino stupendo, ma se non avete molto tempo si può andare avanti. Vedere questi posti velocemente non ha senso.
Da qui inizia il Tetsugaku no michi, il sentiero della filosofia, un percorso lastricato che costeggia il vecchio canale del lago Biwa, sotto gli alberi di ciliegio. Qui all’inizio del secolo scorso passeggiava meditando il filosofo Nishida Kitaro, ma forse avrebbe fatto fatica a concentrarsi oggi in un giorno di primavera, con la folla che si accalca qui mentre gli alberi sono in fiore. Questa striscia di luce bianca che taglia Higashiyama è così stupefacente che ne vale comunque la pena.
⇒ Ne ho scritto in maniera più approfondita qui: il Sentiero della Filosofia e il tempio Honen-in

Philosopher’s path, immagine di Toivo Voll
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Lungo la strada si incontra il tempio Honen-in. La sala principale, che contiene un bellissimo Buddha nero, è aperta solo a inizio aprile (dall’1 al 7, fino al 15 secondo altre fonti) e a inizio novembre (1-7). Ma il resto del tempio è sempre aperto. Amo particolarmente l’arrivo e l’ingresso attraverso il portale ricoperto di muschio e immerso nel bosco.

Honen-in da Wikimedia commons . Autore Wiiii, cc attribution-share a like
Dopo mezz’ora – che diventa di più quando ci si ferma per un tè o uno spuntino in uno dei tanti posti lungo il canale, si arriva a uno dei templi più belli. Il Ginkaku-ji, il padiglione d’argento, con il suo meraviglioso giardino. Se è l’ultima immagine che porterete a casa di Kyoto, non ce n’è forse una migliore.
Altri giorni a Kyoto
A Kyoto si potrebbe restare settimane, a esplorare i templi e gli angoli di una città che non smette mai di sorprendere. I miei suggerimenti per i giorni successivi:
- Il sentiero da Kibune a Kurama fra montagne, templi e terme
- Il mercato del tempio Toji (se sei a Kyoto il 21 del mese)
- Nove escursioni in giornata con partenza da Kyoto
- Ohara, di cui parlo in questo post
Post precedenti: guida a Kyoto in tre giorni
- Kyoto in tre giorni: il primo (Kinkaku-ji e Higashiyama)
- Kyoto in tre giorni: Arashiyama
Patrick Colgan – sono giornalista e blogger nel tempo libero, vivo a Bologna. (chi sono) Uso delle foto: tutte le foto scattate da me e pubblicate su Orizzonti hanno la licenza creative commons attribuzione-non commerciale. Potete usare e distribuire le foto per scopi non commerciali, ma vanno attribuite a me, includendo il mio nome e un link funzionante al blog e la medesima licenza creative commons. Per scopi commerciali siete pregati di contattarmi
14 Commenti
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Di nuovo un meraviglioso racconto di un posto splendido! Belle le foto, grazie dei consigli!!
Grazie a te per le tue parole! 🙂
Le foto sono bellissime, davvero.
grazie!! Diciamo che Kyoto, come tutti i posti particolarmente belli… aiuta! 🙂
posso dire solo “meraviglia”? 🙂
Lo è, amo Kyoto davvero tanto!
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Fantastici racconti, ne sto prendendo spunto per il mio viaggio imminente.. ed ho appena comprato il libro!
Grazie per le tue parole! Spero che il libro (per quanto un po’ breve) ti piaccia. Se hai qualsiasi domanda scrivimi dalla pagina FB e provo a rispondere!
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Ciao, potresti darmi un consiglio…Pernottando in zona kiyomizu sannenzaka qual è la fermata del bus più comoda per raggiungere la stazione ed il centro?..kiyomizu-michi oppure gojozaka?
cambia poco la distanza è simile (anche se non so esattamente la posizione del vostro albergo), fossi in voi chiederei consiglio al vostro albergo!