1. ‘Breviario Mediterraneo’ di Predrag Matvejevic
Diversi sono i viaggiatori come lo sono i viaggi e le ragioni per le quali navighiamo per i mari e andiamo per le distese: viaggi lineari, circolari, incrociati, con lo scopo di raggiungere un determinato punto o di spingerci ancora più in là, senza una meta ben precisa, col desiderio di scoprire l’ignoto o di conoscere meglio se stessi.
Il Mediterraneo non è solo geografia. I suo confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali né nazionali.
Il Mediterraneo è un immenso archivio e un profondo sepolcro.
Che cosa è il Mediterraneo? Fin dove si spinge, nel tempo, nello spazio e nella mente il nostro mare, bellissimo e terribile? Matvejevic, scomparso quest’anno è nato a Mostar, in Bosnia a poca distanza dalla costa dell’Adriatico. In questo libro indaga il Mare nostrum, che da millenni unisce e separa i popoli e lo racconta con una vena enciclopedica. Cataloga e racconta i nomi delle cose e dei luoghi, il tipo di pietra, il tipo di piante che si trovano vicino alle sue sponde, ma anche l’odore dei porti e delle cime, la forma delle bitte, i percorsi del catrame e delle navi. E poi, ancora, elenca cartine, coralli, spugne, viaggiatori e cartografi. Descrive le rose dei venti e le forme dei moli. Tutto però rimanendo nella forma del breviario, senza mai lasciarsi andare all’affabulazione, all’aneddotica, restando sempre un po’ più sintetico di quanto il lettore vorrebbe. E’ un libro bellissimo, ma che lascia in un certo senso inappagati, con il desiderio di approfondire, di fare altre letture. E forse non è un difetto.
Predrag Matvejevic – >Breviario Mediterraneo – (320 pagine – Garzanti)
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13 Commenti
Due suggerimenti perchè li ho terminati da poco (e con essi le mie vacanze :( ) e mi hanno trasmesso grandi emozioni. “Specchi dell’invisibile” di Elliot, capolavoro imprescindibile per chiunque sia interessato all’Iran e “Inseguendo le ombre dei colibrì” di Zambon Paolo splendido reportage di viaggio tra Messico Guatemala ed El Salvador. Il Ponte sulla Drina lo inizierò a breve.
“Breviario Mediterraneo” ce l’ho sul comodino da due anni, il suo arrivo sul mio comodino è coinciso con l’arrivo del mio secondo figlio…che mi ha assorbito ogni energia e ancora non sono riuscita a tenerne un poco per leggere questo libro, che mi attira tantissimo, ma sicuramente non è una lettura scorrevole.
“Il Ponte sulla Drina” invece l’ho letto in macchina, ad alta voce, 3 anni fa mentre facevamo l’ennesimo on the road in terra balcanica…ho ancora impressa in mente la scena dettagliatissima del tizio che viene impalato sul ponte…poco dopo aver letto quel pezzo siamo arrivati proprio a Visegrad e arrivata sul ponte avevo quasi la nausea! Il potere dei libri!!!!
Breviario Mediterraneo in realtà è un libro scritto in maniera molto semplice, quasi sotto forma di elenco. E a suo modo è anche scorrevole, secondo me. Non è adatto però a essere letto a piccoli passi perché bisogna immergercisi, bisogna lasciarsi trasportare nel suo mondo, leggerne varie pagine alla volta, altrimenti diventa sicuramente faticoso o incomprensibile. Insomma servono tempo e dedizione… E’ ideale per una vacanza o per la spiaggia secondo me, proprio per questo… meno a esser letto nei ritagli di tempo ai quali sono andatti invece molti romanzi e libri di viaggio!
Il ponte sulla Drina è un libro bellissimo e tremendo, davvero.
grazie per il commento!
Belle letture :)
:)
Breviario Mediterraneo mi ispira molto :)
E ci credo… ma una navigatrice come te forse potrebbe aggiungere ancora ulteriore materiale e spunti a un libro così :)
Ma io su anobii non ne leggo di difetti! Mi incuriosirebbe sapere quali sono però! Grazie…
Parlo del libro di Borri ;)
Mi sembrava che il link andasse direttamente alla mia recensione, comunque cerca la mia intanto vedo come sistemare il link. Grazie!
Il link funziona, espandi la mia recensione e leggerai tutti i rilievi! Fammi sapere se non li trovi.
In realtà il link funziona! Ma mi sembra che tu dica solo cose belle ;)
Eheheh…
Beh dipende dai punti di vista … ovvio sono piccole cose però è un po’forzato e sbilanciato su alcuni aspetti: da un reportage giornalistico mi aspetto precisione. Poi magari puoi condividere l’idea che tutti i turisti siano degli imbecilli, io preferirei equilibrio. Ma in effetti è anche normale in un libro così che l’autrice abbia opinioni forti, anche io le avrei trovandomi alle Maldive dopo anni di guerra. Però va un po’ a scapito della lucidità e comprensibilità dell’argomentazione per me.