due libri (1)

di

Da oggi provo a parlare, ogni settimana, di due libri che ho acquistato e letto di recente. Uno più in dettaglio, uno in poche righe. E un personalissimo voto da zero a cinque,

E chissà, magari anche di due film che ho visto, due cd che ho ascoltato…

SPETTRI

di Mary Roach – Einaudi Stile libero (13,50 euro)

***°°

E’ possibile comunicare con l’adilà? Cosa dice la scienza su medium ed ectoplasmi? Mary Roach è una giornalista scientifica della New York Times review. Le piace indagare, ficcare il naso con sguardo lucido e un bel po’ di scetticismo. Ha una scrittura ironica e vivace e… una strana fissazione sulla morte.

Spettri mi è subito balzato agli occhi in libreria: mi ero divertito davvero molto a leggere il precedente Stecchiti, macabra, documentata e irresistibile indagine sui percorsi dei cadaveri dopo la morte. Dalla decomposizione (e gli studi sulla decomposizione) ai banchi degli studenti di medicina.

Questo secondo macabro capitolo della serie mi ha lasciato un po’ insoddisfatto. Perché in realtà sugli spettri non c’è da dire molto. Mary Roach traccia una grottesca galleria di medium e degli scienziati – spesso un po’ squilibrati – che li hanno studiati ma tutto si ferma qui. Il libro ‘morde’ davvero poco (mentre in Stecchiti si aveva a che fare con il tabù del cadavere) e diverte (e atterrisce) molto meno del precedente. Con un tema del genere, poi, il libro sarebbe stato migliore con un bel po’ di fotografie. Un po’ debole.

vedi anche: Stecchiti (Mary Roach), Breve storia di quasi tutto (Bill Bryson)

AUTORITRATTO DI UN REPORTER

di Ryszard Kapuscinski – Feltrinelli (10 euro)

****°

Kapuscinski si merita un post tutto per sé, e lo scriverò. Un vero maestro, un grandissimo scrittore. Il libro è un formidabile saggio sul giornalismo e sul reportage, realizzato unendo frammenti da interviste, saggi, libri, conferenze del grande reporter. Secco, asciutto, ogni riga è densa, piena. Dovrebbe essere un libro di testo in tutti i corsi di giornalismo, ma non mi risulta che sia ancora in alcuna bibliografia (se sì, segnalatemelo). Purtroppo l’inviato è una figura minacciata da diversi fronti e tende a sparire, a ridursi, almeno in Italia.

Senza contare che larghe parti del mondo sono regolarmente ignorate dai quotidiani che forse oggi un nuovo Kapuscinski non potrebbe lavorare o non troverebbe spazio sui giornali. Rivoglio il reportage.

vedi anche: In viaggio con Erodoto (Ryszard Kapuscinski)

sul giornalismo: Professione giornalista (Alberto Papuzzi)

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0 Commenti

patrickcolgan Dicembre 12, 2006 - 6:51 pm

la quarta di copertina faceva pensare a una vera e propria indagine sulla morte e sui vari modi in cui viene affrontata dalla scienza. invece è solo un’indagine sui medium, e mi interessa meno, per quanto discretamente scritta. e quando affronta la reincarnazione lascia un po’ l’amaro in bocca perché è tutto appena abbozzato e un po’ generico.

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Peter Dicembre 12, 2006 - 5:46 pm

vabbé, allora marcia indietro. leggerò stecchiti.

anch’io rivoglio i reportage!

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