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    Le ferrovie in braghe di tela

    Amo viaggiare in treno, leggere i nomi esotici delle stazioni più remote sugli orari, quelli cartacei, alternare lo sguardo fra il finestrino e un libro, indovinare ‘a che punto si è’, anche, ma non sempre scambiare parole con un compagno di viaggio occasionale.

    E poi spostarmi lentamente, osservare il panorama che cambia, i passeggeri che salgono, sempre un po’ diversi da quelli della fermata precedente. Scendere e avvertire ancora il sussulto del treno sui binari.

    Peccato che le ferrovie italiane non siano mai state granché e mi abbiano regalato alcune fra le esperienze meno romantiche che si possano immaginare. Certo, all’estero ho rimpianto la capillarità e gli orari, delle nostre ferrovie, specie quelli notturni, e poi l’economicità (relativa). Mi fermo qui però.

    Come se non bastasse, ora Trenitalia sta raschiando il fondo del barile: è in braghe di tela per dirla tutta. E ci si mette pure la gang del rame. Si parla di dissesti da miliardi di euro, non milioni, miliardi, un decimo di una normale finanziaria. La ricetta di Moretti, Ad di Trenitalia è semplice: “Aumentiamo le tariffe, sono fra le più basse d’Europa”. Certo, non si parla delle tariffe dei poveri pendolari stipati nei carri bestiame in perenne ritardo. “Individuiamo i servizi migliori e più competitivi” e aumentiamo quelli, si intende. Sono pronto a fare la mia parte, le ferrovie sono un patrimonio di tutti e si pagherà di più se serve a qualcosa e se i soldi non finiscono un buco nero. E Moretti sembra dire “avete sempre pagato così poco rispetto all’Europa e poipagherà di più solo chi sceglierà i treni più… prestigiosi”.

    Ma mi sorge un dubbio, Moretti ha mai viaggiato in Europa? Si rende conto della differenza fra un qualsiasi treno tedesco o danese (per non parlare della Norvegia o della Svezia) in termini di pulizia, puntualità, bagni e altri servizi e un treno italiano? Cosa intende quando dice che le nostre sono le ferrovie più economiche d’Europa? Senza contare che, considerando le condizioni di molti intercity ed espressi (molti meno rispetto a qualche anno fa), l’Eurostar è spesso l’unica soluzione. E non sempre competitiva…

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