Nel paese a ‘sandwich’ dalla conformazione unica, dove sono conservate vecchie dimore e il castello (ricostruito) più piccolo del Giappone (o così si dice). Piccola guida alla visita di Kitsuki
Kitsuki ha una sua magia, un’atmosfera intensa e particolare che si avvicina a quella del viaggio nel tempo. E lo deve anche alla sua conformazione, unica, alla percezione che si prova di essere in un ambiente raccolto, isolato, quieto. Il primo impatto non è dei migliori, sembra di essere in una cittadina moderna, brutta, completamente anonima come tanti posti di provincia in Giappone, con i soliti convenience store, ristoranti e negozi in fila lungo la strada. Perché la Kitsuki antica è sopra.
I due quartieri delle case samurai sono su due alture una di fronte all’altra. Per raggiungerle si salgono ripide rampe e scalinate. Non c’è un altro posto come questo. Le case, allineate una accanto all’altra, hanno mantenuto in diversi casi anche i loro muri di cinta, i giardini, in particolare nel quartiere storico nord. Ampi spazi sono pedonali e sono stati anche rimossi i cavi elettrici sospesi e a completare l’llusione di esser tornati indietro di qualche secolo contribuiscono i kimono indossati da molti visitatori: si noleggiano in paese e chi li indossa entra gratis nelle case e al castello.
Visitare Kitsuki, infine, è un’esperienza speciale anche perché è fuori dalle grandi rotte del turismo e relativamente poco frequentata, in particolare dai visitatori occidentali.


Il castello di Kitsuki
Perché c’è anche il castello, ovviamente. Isolato al termine di una strada a est del paese, si trova infatti il minuscolo castello costruito nel periodo Muromachi che si vanta di essere il più piccolo del Giappone. Si tratta però di una ricostruzione. Sopravvisse a diversi assalti nemici ma fu poi distrutto più volte in pochi anni da tifoni (1596), terremoti (1597) e fulmini (1608) la fortezza originale non venne più ricostruita perché subì la scure della politica di un castello per provincia (Ikkoku Ichijō Rei) dell’era Tokugawa, come molti altri castelli (sul triste destino di tanti castelli giapponesi ho scritto qui).
Fu rifatto, in cemento, negli anni ’70 e non ha la leggerezza aggraziata dei castelli in legno, ma è in una bella posizione, vicino al mare. Oggi ospita un piccolo museo, dove si può anche indossare un’armatura samurai (una replica, ovviamente).
Vicino al castello si trova anche il curioso Kitsuki retro museum che espone alcuni oggetti di modernariato di epoca Showa, consigliato solo ai veri fanatici del periodo.

Le case dei samurai
Per la sua caratteristica conformazione, con le due alture che si fronteggiano, Kitsuki è detto anche il ‘paese sandwich’. Si sale lungo scalinate e due vie in salita piuttosto ripide, fotografatissime e molto condivise sui social (si chiamano suya-no-saka & shioya-no-saka, con riferimento a due vecchie bottegghe che si trovavano in zona, una che vendeva aceto e una sale).
Fra i tesori di Kitsuki ci sono le case dei samurai. L’antica classe di guerrieri (bushi) con l’avvento della pace imposta dal periodo Edo perse progressivamente il suo ruolo militare. Molti svolsero professioni diverse diventando per esempio burocati o funzionari. Le case di questo periodo conservate e visitabili in diverse località del Giappone (oltre a Kitsuki anche a Kanazawa o Kakunodate, per esempio) sono quindi spesso di famiglie di rilievo, a volte molto vicine al potere politico, che conservano però testimonianze dell’appartenenza alla classe samurai. Spesso sono in esposizione spade, armature o antichi stendardi.
Le case più belle sono concentrate nella zona nord dove senz’altro spicca la casa Ohara, risalente all’ottocento. Si riconosce facilmente perché si presenta con un grande, bellissimo tetto di paglia che le conferisce un aspetto un po’ rustico. E il gioiello è lo splenddido giardino, forse il più grande di Kitsuki.
Nell’area ci sono diverse altre case fra cui quella della famiglia Nomi che ospita anche un piccolo caffè.



La zona sud di case samurai è meno affascinante anche perché meno raccolta, presenta molte abitazioni moderne. nella parte più elevata si trova la bella casa Hitotsumatsu. Costruita nel 1929 fu la residenza del ministro Hitotsumatsu Sadayoshi. La casa è moderna ma raffinata. Dal giardino, estremamente essenziale, si può vedere, lontano, il castello.

La torre è incorporata nel paesaggio, secondo una tipica tecnica dei giardini giapponesi, e ne sembra un elemento come gli alberi e i cespugli. La dimora di Hitotsumatsu contiene alcune opere d’arte e una collezione di bambole dello hinamatsuri appartenute al politico.
Sempre nella zona sud si trova anche il piccolo museo storico di Kitsuki.
Il noleggio del kimono
Noleggiando un kimono al negozio Warakuan, che si trova di fronte al municipio all’estremità ovest della zona ‘bassa’, la Kitsuki moderna, si può entrare gratuitamente in tutti i siti. che può accompagnare la visita. Il costo è all’incirca di tremila yen per una persona sola e di 5.500 per la coppia. E la scelta è molto ampia. Sarebbe però meglio prenotarsi almeno qualche giorno, anche prima per non dover aspettare troppo, sul sito del negozio.

Altre informazioni utili
In alcuni siti (per esempio nelle case) e all’ufficio del turismo è distribuito un utile opuscolo con informazioni su Kitsuki e sulle visite in inglese e un utilissimo elenco dei ristoranti della zona (a pranzo chiudono presto quindi controllate gli orari) ; c’è anche un’audioguida in inglese (kitsuki-voiceguide.com).

Come arrivare e come visitare Kitsuki
Kitsuki è stato storicamente uno dei centri principali dell’affascinante penisola di Kunisaki e quindi si può includere in una visita di due-tre giorni della zona. Ma Kitsuki è anche molto vicina a Beppu, appena 25 chilometri, e quindi è un’escursione di mezza giornata (non serve di più a meno che non vogliate visitare tutti i musei e tutte le case), perfetta se trascorrete qualche giorno nella capitale termale del Giappone.
In treno da Beppu sono poco più di venti minuti, anche se purtroppo la stazione è un po’ decentrata e vi servirà un bus per avvicinarvi alle zone storiche e al castello (dieci minuti). In auto ci vuole invece una mezz’oretta e ci sono diversi parcheggi in zona centrale (l’auto è un’ottima soluzione per viaggiare in Kyushu e ho scritto sul tema qui).
Per farvi un’idea ho anche scritto un post sul mio itinerario nel Kyushu.
Per approfondire
Alcuni post che vi suggerisco su Kitsuki
- Yen in Japan ha scritto alcuni ottimi post, fra cui uno sul castello molto esaustivo
- Il primo post che ho letto su Kitsuki è di Michela, potete leggere la sua esperienza sul suo blog