Un’estate a Naxos

di Patrick Colgan

Naxos (o Nasso) un’isola greca con tanta tranquillità, diverse sorprese e poche folle

La portara, a Naxos

La portara, a Naxos (foto di Patrick Colgan, 2012)

La Grecia ha un posto speciale nel mio cuore anche perché l’ho amata – a modo mio – durante gli studi, perché ogni volta che ci vado, nonostante sia rimasto così poco rispetto ad altri luoghi della grecità, provo un capogiro e un’intensa malinconia di fronte alle rovine o ai musei di Atene (città da riscoprire, fra l’altro). Perché è un luogo dell’anima, più che un luogo fisico. Un archetipo.

Logico quindi che non mi interessino la ‘folla’ e il divertimento, ma piuttosto un mare blu intenso e spiagge deserte e selvagge. Per sentirmi, forse un po’ stupidamente, per un attimo come Ulisse appena sbarcato su un’isola sconosciuta, per immergermi nell’anima del Mediterraneo. I bene informati, gli appassionati, chi ci va ogni anno e i greci suggeriscono a chi vuole sfuggire le folle di turisti le Piccole cicladi o Folegandros, o ancora Amorgos, isole un po’ difficili da raggiungere.

Io suggerisco un’altra destinazione, non troppo in voga, ma davvero molto affascinante e tranquilla, relativamente poco conosciuta dal turismo di massa. Parlo di Naxos (Nasso), la più grande delle Cicladi. Anticamente sacra a Dioniso, il mito racconta che proprio qui Teseo, dopo aver ucciso il minotauro a Creta, abbandonò Arianna.

Viaggio a Naxos

Le chiesette di Naxos

Le chiesette di Naxos (foto di Patrick Colgan)

Ci sono montagne alte e impervie, come il monte Zas (1000 metri),  cave di marmo e miniere di smeriglio che si aprono come squarci nella roccia e ancora boschi e valli riarse dal sole con sonnolenti paesi adagiati sui fianchi delle colline, spiagge di sabbia e ciottoli spazzate dal Meltemi, il vento piaga e conforto di ogni vacanza nelle isole greche.

Ma l’elemento fondamentale del panorama, il trait d’union fra i volti dell’isola è la quantità di mulini (circa 130) e di  piccole chiese (oltre 500)  che punteggiano il paesaggio, alle volte incastrate in punti impossibili e a poche decine di metri l’una dall’altra. Il simbolo dell’isola è però la ‘portara’, una porta sul nulla. E’ tutto quello che rimane dell’antico tempio di Apollo. Ha un fascino intenso (Viaggiovero lo racconta bene) ed è il luogo simbolo e più fotografato dell’isola, ma anche uno dei più affollati assieme alla spiaggia di Chora, il piacevole capoluogo che vanta un affascinante castro veneziano.  E’ davvero bella per essere una spiaggia cittadina e molti si fermano qui, facendo la spola fra l’albergo e l’ombrellone.

L’isola, però, offre molto di più. Ecco cosa fare a Naxos.

Le spiagge di Naxos

Naxos, la mappa

Le spiagge (segnate sulla costa)
e i centri di Naxos
(da Naxosvacanze.net)

Segui la strada sterrata a sud di Chora e se ami la solitudine supera Plaka (dove ci sono anche nudisti) e dirigiti per esempio a Mikri Vigla o Agiassos, splendide e selvagge, anche se sferzate dal vento. La mia preferita però è dall’altra parte dell’isola, lontano da tutto e da tutti, Psili Ammos. Acqua turchese, sabbia bianca (il nome significa infatti sabbia fine) che si accumula in molli dune sabbiose e nemmeno la traccia di un bar o qualsivoglia servizio nel raggio di chilometri. Raggiungerla richiede un bel po’ di strada, ma ne vale la pena. Se ci vai, portati dietro da mangiare e da bere. E più avanti ancora si può scendere a Panormos, costeggiata da palme e isolata.

Le spiagge di Naxos: Mikri Vigla

Mikri Vigla, Naxos (foto di Patrick Colgan, 2012)

Vacanze a Naxos: la spiaggia di Psili Ammos

Psili Ammos, Naxos (foto di Patrick Colgan, 2012)

Statue, templi, rovine (anche… moderne!)

Per chi, come me, dopo due giorni consecutivi di spiaggia comincia ad annoiarsi, Naxos riserva molte sorprese.  Per esempio l’isola ospita tre statue di kouroi, figure maschili tipiche del periodo arcaico incompiute e abbandonate dove lo scultore aveva iniziato a modellarle. Uno dei due giovani di pietra, alto dieci metri, è adagiato vicino ad Apollonas (e in realtà sembra rappresentare il dio Dioniso), gli altri due – più piccoli – riposano vicino a Flerio (accanto al più noto ce n’è anche uno non lontano, finora male indicato).

C’è chi resta deluso di fronte a questi colossi dormienti, che non hanno nulla di spettacolare, semmai di enigmatico. Come spesso accade, in Grecia, sono lo slancio romantico che c’è nell’occhio e nella mente dell’osservatore, l’immaginazione, il senso dello scorrere del tempo a rendere un luogo commovente. Esattamente quello che non accade al tempio di Demetra, a Gyroula, dove per dare una forma alle rovine sono stati inseriti elementi non originali, togliendo il velo di malinconia che rende le rovine suggestive. Merita comunque una visita, ma vi do un suggerimento: andate in auto e non fidatevi delle guide (compresa la solitamente affidabile Routard) che parlano di un agevole sentiero per raggiungerlo a piedi in mezzo alla natura.

Gli abitanti del vicino paese di Ano Sangri ci hanno guardato con un misto di distaccata ironia e timore quando ho chiesto informazioni per arrivare a piedi attraverso i sentieri. Ci siamo trovati ad attraversare una valle rovente, fra passaggi bloccati, muraglie di rovi e la seria paura di perderci.

E poi, a Naxos, c’è tanto altro da vedere: chiese antiche, bizantine, torri…

Il kouros di Apollonas riposa di fronte al mare

Il kouros di Apollonas riposa di fronte al mare

Uno dei luoghi più suggestivi è però moderno. Scendendo verso Lionas e la costa est, la strada è sovrastata da cavi metallici e carrucole che contribuiscono a rendere il paesaggio spettrale. E’ la rotta dello smeriglio, che dalle cave fra i monti scendeva a valle fino a pochi decenni fa con un sistema di recipienti sospesi che portavano il minerale fino a Lionas e Moutsuna (dove ci sono ancora le gru, ben conservate). Qui veniva imbarcato.

Le miniere di smeriglio sono indicate e si possono visitare.  A dire il vero non c’è molto: binari arrugginiti, mucchi di pietra abbandonati e qualche capra che vaga, ma ho amato questo luogo silenzioso, che mi parlava della fatica e della vita degli uomini che hanno abitato quest’isola e che stranamente si legava con l’opera degli artigiani che scolpivano la pietra dei kouroi millenni prima. Non andarci apposta, ma se ci passi merita un salto.

Naxos, le miniere di smeriglio

Le miniere di smeriglio… e i ‘mulini moderni’. Sinceramente, non ho mai trovato che deturpassero alcun paesaggio (foto di Patrick Colgan)

I paesini di Naxos

Non è finita. E’ meraviglioso vagare fra i piccoli paesi candidi incassati nelle valli o appoggiati sulle cime delle colline. Certo, c’è la celebrata e turistica Apeirathos con la città alta costruita quasi interamente in marmo (davvero unico fra i paesi delle Cicladi), ma meritano una sosta anche Koronos e Koronida.

Non c’è niente da vedere, ma è proprio questo il loro fascino (a Koronida in realtà c’è una tomba micenea, ma le indicazioni sono così confuse che… bravo chi la trova!). Le scale sono in ogni caso tantissime: non andarci nelle ore più calde della giornata, se puoi.

Cosa fare a Naxos: visitare i paesi come Koronos

Koronos: scale, scale, scale… (foto di Patrick Colgan, 2012)

Apeirathos

Apeirathos: marmo, marmo, marmo… (foto di Patrick Colgan, 2012)

Chiese a Naxos

Chiese a Naxos (foto di Patrick Colgan, 2012)

Dove mangiare (e bere) a Naxos

Premetto subito, a Naxos non ho mai mangiato male e non ho mai mangiato poco. A Chora, il capoluogo, non troverai però forse i migliori ristoranti di Naxos. Le esperienze più belle sono state sicuramente tre. La prima, a ‘I platsa – Matina – Stavros’ (dai nomi dei gestori) una splendida taverna nel cuore del paese di Koronos. E un angolo di paradiso annidato sotto un fresco pergolato. Sedersi qui ripaga della scarpinata sotto il sole fatta per raggiungere la taverna attraverso le ripide viuzze (pedonali) del paese. Qui si viene accolti con un ampio sorriso e non c’è menù, ma piatti del giorno, realizzati con prodotti locali, cucinati con cura e passione. Una vera cucina casalinga.

Starei invece attento al vino: il rosato della casa, tipico dell’isola, è un classico ‘vino del contadino’, aspro e sincero, probabilmente non dissimile da quello che Dioniso stesso mescolava con miele, farina e acqua per renderlo bevibile.

I platsa a Koronos

I platsa a Koronos

Mangiare a Naxos: insalata greca, a Koronos

Mangiare a Naxos: l’insalata greca migliore dell’isola, a Koronos
(foto di Patrick Colgan, 2012)

paradisos naxos

La taverna Paradisos (dal sito)

Un altro buon posto dove mangiare è Moutsuna, sulla costa est. Non c’è molto altro oltre a tre ristoranti di pesce sul mare e una piccola spiaggia.
Il luogo però è tranquillo e davvero splendido e le taverne in teoria dovrebbero essere tutte e tre valide. Io ho provato ‘to dichty – la rete’. Il servizio magari era un po’ serio e lento, ma mi sono alzato molto soddisfatto. E il panorama è splendido.

E proprio la location è il motivo per cui cito un altra taverna con i tavolini appoggiati sulla sabbia, intorno a un grande albero e a pochi metri da un mare smeraldino. La taverna Paradisos a Plaka (è lungo lo sterrato) rimane impressa nella memoria soprattutto per il colore dell’acqua. Il cibo francamente non lo ricordo – di sicuro non ha demeritato – ma la bellezza del contesto è tale che basta a fare entrare di diritto questo ristorante fra i posti più piacevoli dell’isola.

Infine, le bevande. Come già detto il vino tipico dell’isola è un rosato poco interessante. E infatti vi verrà offerto quasi sempre vino macedone o comunque non locale. Davvero speciale è invece il Kitron, un distillato di foglie di cedro prodotto ad Halki, paese di montagna a una ventina di minuti da Chora.

La distilleria Vallindras si può visitare anche se gli orari, come accade spesso in Grecia, sono imprevedibili. Questo distillato è però davvero delizioso e a Chora, nel locale Kitron legato alla distilleria (è sul lungomare) viene servito liscio o in fantasiosi e sorprendenti cocktail. E se ne possono anche degustare (e acquistare) varie versioni. Da provare. Era diventato l’appuntamento fisso dell’aperitivo. Che ne dite di un mokitron (mojito al kitron)?

Come arrivare, come spostarsi a Naxos

A Naxos si può arrivare in aereo da Atene (circa 40 minuti) oppure con il traghetto dal Pireo (5 ore, 3 ore e mezzo con la nave veloce). La nave ferma anche alla più nota Paros, che è esattamente di fronte. Si possono consultare gli orari e prenotare i biglietti dei traghetti su internet (ci sono vari siti, consigliato un certo anticipo in altissima stagione).

Una volta sull’isola l’ideale è noleggiare un’auto. Se prendete un piccolo fuoristrada (ci sono in giro molti Suzuki Jimmy) non ve ne pentirete. Le spiagge a sud di Chora sono infatti raggiungibili con una strada sterrata. Generalmente è agevole, ma col fuoristrada si percorre anche meglio. E anche nel resto dell’isola può capitare di affrontare strade accidentate: mi sono lanciato in percorsi che mai avrei potuto affrontare con un’auto normale.

Decisamente sconsigliato invece il motorino, perfetto per altre isole. Naxos è grande e le distanze non sono indifferenti, anche perché le strade sono lente e tortuose.
In motorino percorsi anche non particolarmente lunghi (per esempio per raggiungere i kouroi) possono diventare estenuanti. Ho sentito gente sfinita da questi lunghi viaggi.

Per il noleggio mi sono trovato splendidamente con l’agenzia Europcar di Chora.

Dove alloggiare a Naxos

Ci sono diverse opzioni. Se volete alloggiare vicino alle spiagge più belle potete cercare in zona Agios Prokopios o verso la spiaggia di Plaka. Personalmente abbiamo preferito alloggiare a Chora, il capoluogo che, oltre ad avere una spiaggia discreta, permetteva anche di uscire la sera ed è una buona base per esplorare l’isola. Carinissima e accogliente la Pension Sofi, mentre nei giorni successivi ci siamo spostati agli studios Panos, belli e molto comodi vicinissimi alla spiaggia di Chora.

Link utili per vacanze a Naxos

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3709d0fPatrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna (chi sono)

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16 Commenti

Giovanni Giugno 13, 2016 - 6:18 am

Dove consiglieresti di alloggiare ?

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patrickcolgan Giugno 16, 2016 - 12:44 pm

ciao! intendi come albergo o come zona? Noi avevamo preso una camera a Chora, il ‘capoluogo’: animato la sera (senza eccessi) e a distanza utile da una serie di belle spiagge, è anche un buon punto di partenza per visitare il resto dell’isola!

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cristina Giugno 8, 2016 - 3:32 pm

Patrick, amiamo la stessa Grecia…spiagge poco frequentate, angoli sospesi nel tempo e acqua blu. Niente di più, in Grecia basta questo. Io ho vissuto così il Peloponneso e le Ionie circa dieci anni fa…un viaggio ancora nel cuore. Sarei curiosa però di conoscere anche altre isolette e Naxos è proprio una di quelle :)

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michela Marzo 2, 2016 - 9:51 am

patrich dovrei andare a Naxos i primi di giugno
secodo lei c’e il problema del vento meltemi?
quali sono le spiagge meno batturte dal vento?

Reply
patrickcolgan Marzo 2, 2016 - 10:48 am

Secondo me non è un problema. In Grecia in generale il vento c’è praticamente ovunque e il più delle volte, quando non è troppo forte, è anzi piacevole e rende possibile stare in spiaggia anche con temperature altrimenti insostenibili. Poi qualche volta è capitato ci fosse un vento troppo intenso, in particolare succede nel pomeriggio, e in quel caso (è abbastanza imprevedibile), basta spostarsi in un’altra spiaggia. Spesso ce ne sono diverse vicine e non sono colpite tutte allo stesso modo. E se sono giorni in cui il vento è troppo forte (mi sarà capitato due-tre volte in tante vacanze in Grecia), Naxos offre tantissimi paesi e cose da fare anche senza stare necessariamente al mare.

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Cristina Gennaio 9, 2016 - 11:15 am

Ciao,
consigliere sti Naxos a una famiglia con tre figli, 3 10 e 12 anni?
Grazie
Cristina

Reply
patrickcolgan Gennaio 9, 2016 - 12:28 pm

Certamente sì, non ho figli, ma è un’isola piuttosto tranquilla e ha varie spiagge sabbiose e molto sicure. Essendo grande (la più grande delle cicladi) ha anche zone più remote, tanti (facili) sterrati per giungere in zone più isolate, ma se dovessi consigliare un’isola per famiglie questa sarebbe fra le prime. Ha anche l’aeroporto.

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Pam Marzo 26, 2015 - 5:33 pm

Grazie per avermi segnalato questo articolo Patrick, dai ricchi spunti e tante info e foto! Utilissimo :)

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Greta Luglio 28, 2014 - 5:38 pm

Elena è stata, tra l’altro, come me a Loutro: magnifica!
Patrick ma dici che noleggiano un jeeppino anche solo per un giorno?

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patrick Luglio 28, 2014 - 5:43 pm

Ma secondo me sì! Ce n’erano di disponibili un po’ in tutti i noleggi (noi abbiamo usato Europcar di Chora, buon servizio). Occhio però che Naxos è grandicella, strade tortuose e tantissimi sterrati dove per forza si va più lenti anche con la jeep. Anche andando molto spediti in un giorno si fa fatica a vedere più di tre delle cose che ho elencato!

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Giorni Rubati (@GiorniRubati) Maggio 27, 2014 - 6:03 pm

Non sono mai stata a Naxos ma dal tuo articolo credo che potrei innamorarmene.. In compenso ho amato il sudovest di Creta che ti consiglio caldamente perché selvaggio e ben distante dalla Creta turistica che in molti conosciamo…penso potrebbe piacerti!

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patrick Ottobre 3, 2013 - 2:10 am

Grazie per il commento! Io posso dire che Naxos in qualche modo mi ha fatto… ri-innamorare della Grecia. E’ davvero un posto speciale.

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il viaggio è servito Ottobre 1, 2013 - 9:10 pm

Il nostro amore per la Grecia è nato proprio a Naxos, che bello quindi leggere questo articolo, è stato un po’ come rivivere quel viaggio.

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