Un po’ di libri da leggere sull’India

di

Libri di viaggio sull’India. E non solo. Una dozzina di titoli da leggere

Ci si potrebbe scrivere un libro, sui libri da leggere sull’India. Ammetto subito le lacune: non ho letto i famosi libri di Pasolini e Moravia sull’India. E non ho letto il recente libro Delhi, di cui si è parlato tanto. E ci sarebbero ancora mille altri titoli da leggere.

Però l’India è un Paese che ho detestato e amato profondamente, e che in qualche modo ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. E per questo ci sono tornato una seconda volta.

E mi sono accorto che l’India ha invaso un po’ anche le mie letture nell’arco degli ultimi anni. Sull’India ho letto tanto: romanzi, saggi, libri di viaggio. Mi sento ancora, ovviamente, ignorante. Ma provo ugualmente a condividere con voi le mie letture. Perché sono molto belle e magari vi suggeriranno altre letture ancora.

Libri su Bombay

Maximum City1. Maximum City, di Suketu Mehta

Non è un libro di viaggio. Si sta fermi, anche se all’interno di Mumbai (o Bombay che dir si voglia), che è come mille città in una. E’ un libro che intreccia autobiografia dell’autore, che torna alla città delle origini – e reportage.  Racconta colori e odori di Mumbai, ma anche la sua rapida trasformazione e storie, personaggi che la rappresentano. Chi ha letto Shantaram o Giochi Sacri – altri grandi libri su Bombay, ritroverà molti luoghi e sensazioni. Ma a questi libri ora ci arriviamo.

p.s. Quando sono stato a Mumbai è stato emozionante, dopo averne letto tanto. E’ stato come ritrovarla, in un certo senso.

Maximum City. Bombay città degli eccessi, di Suketu Mehta (540 pagine, Einaudi).

shantaram2. Shantaram, di Gregory David Roberts

Comprai una copia piratata, in inglese, da un venditore di strada di Delhi. Il libro cominciò a dissolversi pian piano, perdendo le pagine, la copertina. Arrivò a casa che pesava la metà. Ma fu il libro del mio primo viaggio in India.

Chiariamolo subito, visto che tanti cadono nell’equivoco: questo mastodontico bestseller di oltre mille pagine è un romanzo di fantasia, per quanto ispirato alla vita dell’autore che ha effettivamente vissuto a Bombay e fatto esperienze simili a quelle del protagonista. Per questo accanto a personaggi molto veri, si trovano situazioni improbabili.

E’ comunque un libro coinvolgente, emozionante anche se magari non racconta davvero l’India. Ma è l’ideale per accompagnarvi nel viaggio. Garantisco io che l’ho provato.

Shantaram, di Gregory David Roberts (1177 pagine, Neri Pozza)

3. Giochi Sacri, di Vikram Chandra

Giochi Sacri, di Vikram Chandra

Un altro librone e un vero capolavoro. Questo ambizioso romanzo di Vikram Chandra inizia come un normale giallo, seguendo un poliziotto sikh di Mumbai, Sartaj Singh. La trama thriller resta in sottofondo, mentre l’intreccio prende strade tortuose. E poi accumula. Accumula storie, prospettive, temi, abbracciando non solo la storia di una città, ma dell’India intera, dalla partizione che la separò dal Pakistan fino a Bollywood. E’ un libro che moltiplica i punti di vista, le prospettive.

E’, infine, un romanzo-mondo, scritto benissimo, che ha anche il suono dell’India, riprodotto attraverso i tanti termini marathi (la lingua parlata a Mumbai).

Ma è anche un libro che chiederà tutta la vostra attenzione, e un po’ di impegno.

L’autore ha scritto anche Amore e nostalgia a Bombay e Terra rossa e pioggia scrosciante.

Giochi Sacri, di Vikram Chandra (1183 pagine, Mondadori)

Altri romanzi ambientati in India

4. Elephanta Suite, di Paul Theroux

Aveva fatto la scoperta più importante del viaggiatore: quando andavi via di casa e ti muovevi fra estranei, senza nessuno che sapesse chi eri e che conoscesse la tua storia, vivevi una specie di rinascita e ricominciavi tutto da capo.

Elephanta Suite, by Paul Theroux

Famoso per i suoi libri di viaggio, Paul Theroux è anche un abilissimo romanziere. Elephanta Suite non è  però un vero e proprio romanzo. Sono tre racconti ambientati in India e debolmente collegati. Raccontano viaggiatori molto diversi, il loro incontro con l’India e il modo in cui li ha cambiati, a volte annientati.

E’ un libro anche piuttosto crudo, ma affilato, preciso, penetrante, spietato. Mi capita, a volte, di ripensare ad alcune scene. Non succede con molti libri.

Purtroppo è fuori stampa, ma si può trovare usato.

Elephanta Suite, di Paul Theroux (268 pagine, Dalai)

5. Cuccette per signora, di Anita Nair

…. Ma sa una cosa, il cuore è un braccialetto di vetro. Un momento di distrazione e si spezza… lo sappiamo, vero? Eppure continuiamo a metterci dei braccialetti di vetro. (…) Quanto siamo sciocche noi donne. Dovremmo indossare braccialetti fatti di granito e trasformare anche il nostro cuore in granito. Ma allora non rifletterebbero la luce con tanta grazia né tintinnerebbero tanto allegramente…

cuccette per signora, di Anita Nair

Questo romanzo al femminile mi ha accompagnato nell’ultimo viaggio in India del Sud. Ed era perfetto perché c’erano gli stessi luoghi, gli stessi suoni, gli stessi sapori (è un libro dove c’è un sacco di cucina). Akhila, la protagonista, ha 45 anni e non ha mai potuto vivere la sua vita. Le pressioni della famiglia e le norme che regolano la vita di una donna nel Paese le impediscono qualsiasi scelta.

Però, un giorno, Akhila decide di prendere un treno notturno diretto fino all’estremità meridionale dell’India. Nello scompartimento femminile incontra altre donne. E ognuna racconta la sua storia, a suo modo emblematica.

Alla fine ci sono le ricette di alcuni dei piatti citati.

Cuccette per signora, di Anita Nair (332 pagine, Guanda)

Libri di viaggio sull’India

6. Ladakh, tra Terra, Cielo e Gompas di Enrico Guala

Ladakh, fra Terra, Cielo e Gompas

L’India è anche quella himalayana, e a volte lo si dimentica. Questo libro è una guida al Ladakh, alla sua cultura, religione, spiritualità, ma anche ai suoi sentieri d’alta quota, ai monasteri e alle incredibili montagne. Ed è pure pieno di bellissime fotografie (ben 140!). Utilissimo a chi sta per partire, ma anche a tutti coloro che sognano di fare questo viaggio.

Il blog di Enrico Guala.

Ladakh, tra Terra, Cielo e Gompas (154, pagine La memoria del mondo)

7. Maldindia, di Pierpaolo Di Nardo

Sembra incredibile ma in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo gli indiani vanno, hanno sempre qualcosa da fare, sempre una meta da raggiungere. Gli indiani si spostano in continuazione e qualsiasi motivo è buono per andare. (…) L’India è in continuo movimento, il che spiega il suo continuo divenire, mutare, trasformarsi.

Maldindia

Maldindia è una raccolta di brevi, a volte brevissimi, racconti di viaggio che coprono un po’ tutto il Paese (mi sono piaciuti molto i racconti dal Kerala a cui l’autore sembra particolarmente legato). Brevi quadri, a volte appena abbozzati, scorrono lievi senza lasciare tracce, a volte fulminanti e indimenticabili. Pierpaolo Di Nardo è anche autore della bella guida Polaris sull’India del Sud.

Maldindia. Perché non puoi più farne a meno, di Pierpaolo Di Nardo (160 pagine, Polaris)

8. Imperi dell’Indo di Alice Albinia

Imperi dell'Indo

E’ davvero un libro sull’India? Sì e no. Perché gran parte dell’incredibile viaggio di Alice Albinia lungo il fiume Indo si svolge in realtà nell’odierno Pakistan. Ma in realtà è proprio questo il territorio che è stato la culla della civiltà indiana e per secoli è stato l’India. Tanto che, racconta Albinia, il Paese avrebbe benissimo potuto chiamarsi India (e ci è andato vicino). E forse anche oggi i confini non sono così netti.

Albinia viaggia verso la sorgente dell’Indo. Poi a un certo punto comincia a seguire le orme di Alessandro Magno: è una parte di storia che spesso negli studi scolastici resta appena accennata e che invece è incredibilmente ricca e fu foriera di conseguenze, eredità. L’esperienza dell’autrice così si fonde con la ricerca storica, religiosa, antropologica, umana. Un libro impegnativo, ma molto affascinante.

Imperi dell’Indo. La storia di un fiume, di Alice Albinia (493 pagine, Adelphi)

9. Indimenticabile India di Serena Puosi

indimenticabile-india

Serena Puosi (blogger di Mercoledì tutta la settimana) lo dice subito: non è un viaggio speciale, si tratta di due settimane in India con autista. Ma era un viaggio atteso, fortemente desiderato, questo sì, e che strada facendo è diventato ‘indimenticabile’. Il racconto è diviso in brevi capitoli e narra con sensibilità, fra guida d’autore e racconto di viaggio, le emozioni spesso contrastanti che si provano in Rajasthan, Agra e Varanasi.

Qui trovate anche una bella intervista in cui Serena parla del libro.

Indimenticabile India di Serena Puosi (115 pagine, Goware).

Saggi sull’India

10. Una civiltà ferita: l’India di V. S. Naipaul

L’India di fine Novecento è ancora così uguale a se stessa, così profondamente radicata nella propria civiltà che ci vuole del tempo per capire che la sua indipendenza non ha significato solo l’allontanamento degli inglesi; che l’India dell’indipendenza è una terra di sconfitte molto più antiche; che il passato puramente indiano è morto molti anni fa.

Una civiltà ferita: l'India

Ero indeciso se includerlo fra i libri di viaggio. Ma questo libro del premio Nobel scritto nel 1977 è qualcosa di più simile a un’analisi, a un saggio, che spazia dalla storia, alla religione, alla letteratura. Naipaul lo fa da esterno. Di origini indiane, è nato a Trinidad, nei Caraibi e il suo rapporto con il Paese è difficile, conflittuale.

Non è, né può essere la mia patria, eppure non riesco a respingerla né a esserle indifferente (…). Le sono al tempo stesso troppo vicino e troppo lontano).

Il libro scava, analizza, fornisce chiavi di lettura illuminanti sull’India, sulla sua religione, sulla sua politica, anche sul senso di sconfitta e di smarrimento che la pervadono. E’ anche una critica, a volte sferzante e un po’ violenta, in particolare nei confronti di Gandhi e dell’induismo.

Se il senso di sconfitta che Naipaul descrive sembra lasciare ora il passo all’ambizione che pervade una parte dell’India di oggi, gran parte del libro resta interessante e attuale (almeno secondo me).

Una civiltà ferita: l’India (260 pagine, Adelphi)

Un libro di poesie sull’India

11. India. Complice il silenzio, di Luca Buonaguidi

Il tempio sfuma/in chiaro d’ombra/e soffia la mia quiete.
Nutro la benedizione/depongo la ricerca/felino nel tramonto/a cui manca il dente
che afferra, mastica./Salgo poi su un treno/ in corsa.
Siedo./Qui/inizia la risposta.
(Tanjavur, 26/02/2013)

complice-silenzio-buonaguidi

Non avrei mai pensato di inserire un libro di poesia. Anzi, quando avevo letto Filosofia del viaggio in cui Michel Onfray argomentava che era proprio la poesia il modo migliore di raccontare l’esperienza del viaggio ero rimasto perplesso, non avevo capito.

E invece il “diario di viaggio in versi” di Luca Buonaguidi, lirico, intenso ha restituito meglio di molti altri libri in prosa le occasionali, intermittenti, illuminazioni di un viaggio di cinque mesi. Un viaggio fatto, ne sono certo, in perenne ascolto: dell’India e di sé. Sono versi densi, originali. Li definirei anche emozionanti, potenti a volte se non temessi che quest’ultimo termine non sia quello adatto. Se il viaggio mi ha insegnato qualcosa, e l’India in particolare, è a essere umile; che la mia voce, per quanto unica, è una fra tante. E Buonaguidi sembra condividere questa idea.

Complice il silenzio – allude a una voce poetica fievole, dimessa e impermanente come l’India che osserva, immersa nel fascino eterno di culture abitate dal primordiale (dall’introduzione)

Il libro è corredato di belle fotografie dell’India, stranamente vuote, cristallizzate e in bianco e nero. Non ci sono il caos, i colori, la folla che sono le impressioni che più comunemente si portano a casa dell’India. Sono invece momenti che parlano più di un’idea dell’India, di momenti. E che completano perfettamente i versi.

Una bellissima lettera della poetessa, scrittrice e monaca buddista Giulia Niccolai conclude il libro.

Per maggiori informazioni andate sul sito di Luca Buonaguidi. E’ stato pubblicato nel 2016 e le presentazioni del libro, spesso fatte in collaborazione con musicisti, continuano.

India. Complice il silenzio, di Luca Buonaguidi (64 pagine, Italic Pequod)

Per continuare a leggere sull’India

Se volete mi trovate anche su Anobii e Goodreads

Avete altri libri da consigliare? Scrivetelo nei commenti!

Potrebbero interessarti

11 Commenti

Laura Giugno 30, 2022 - 2:10 am

Potrei consigliare ‘la dea combattente’ di Saswati Sengupta, bellissimo. E assolutamente ‘ Passaggio in India’ di Forster

Reply
Laura Giugno 16, 2022 - 10:39 am

‘’La dea combattente’’ di Saswati Sengupta, scritto benissimo ambientato a Calcutta

Reply
anna Luglio 29, 2019 - 11:05 am

Molti fantasy sono ambientanti in terra indiana, posto fascinoso

Reply
LIDIA VITALINI Ottobre 7, 2018 - 6:16 pm

Grazie Patrick torno ora dal mio primo viaggio in India e i tuoi suggerimenti sono preziosi per approfondire e spero ripartire
LV

Reply
Carlotta Marzo 18, 2018 - 6:19 pm

Namastè Patrick,
Le letture da te consigliate sono molto valide, se posso permettermi aggiungerei un’immamcabile “Città della Gioia”, classicone di Dominique Lapierre ma sempre toccante. Dello stesso autore per una buona infarinatura storica del periodo di passaggio all’Indipendenza ci sarebbe “stanotte la libertà”.
Non posso non citare Rushdie: “i figli della mezzanotte”, ma soprattutto “Shalimar il clown”, meno conosciuto, ma meraviglioso, soprattutto se ci si appresta ad un viaggio nell’incredibile Kashir.
Temo potrei continuare all’infinito, ma indico un’ultima chicca: “l’ultimo uomo della torre” di Adiga.
Infine (giuro) per sano campanilismo “il Sari rosso”, la storia di Sonia Gandhi strettamente intrecciata con quella della controversa e affascinante Indira.
Spero di essere stata di qualche aiuto…buona lettura

Reply
patrickcolgan Marzo 18, 2018 - 6:32 pm

Grazie per il contributo! Sia I figli della mezzanotte che La città della gioia li conoscevo già e sono nella mia lista di letture future ma mi hai dato anche altri utlissimi spunti!

Reply
Flaviana Luglio 30, 2017 - 4:02 pm

Secondo me un romanzo che non può mancare quando si parla di narrativa indiana è “Il Ragazzo Giusto” di Vikram Seth, secondo alcuni uno dei migliori romanzi del ‘900.
L’ho letto più di vent’anni fa e secondo me è veramente un capolavavoro

Reply
patrickcolgan Luglio 30, 2017 - 4:09 pm

Grazie!!! Lo leggerò sicuramente!

Reply
Serena Puosi Gennaio 19, 2017 - 5:06 pm

Ciao Patrick,
grazie infinite per la citazione e per gli altri titoli che ancora mi mancano nella lista delle letture.

Se ti posso consigliare, cerca di recuperare la lacuna di Pasolini (Moravia mi piace meno)! Ti consiglio, inoltre, la lettura del romanzo “il dio delle piccole cose” di Roy: l’ho adorato!

Reply
Marco Lovisolo Gennaio 17, 2017 - 12:12 pm

Tanta roba. Io aggiungerei i libri di William Dalrymple, scrittore britannico che ha vissuto a lungo in India. Nella seconda metà degli anni Novanta ha sfornato una notevole serie di titoli, molti dei quali tradotti in italiano e pubblicati da Rizzoli: “Delhi. Un anno tra i misteri dell’India”, “In India”, “Nella terra dei moghul bianchi”.

Reply
patrickcolgan Gennaio 18, 2017 - 4:38 pm

Me li segno! Grazie per il commento!

Reply

Lascia un commento

Consenso gdpr (alcuni dati verranno salvati al solo fine di tener traccia dei commenti stessi)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

wp_footer()