Tre noir degli anni ’40

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Mi piacciono le classifiche, ma non amo stilarle, più che altro non ci riesco. Un po’ come il protagonista di Alta fedeltà quando gli viene posta la domanda che ha sempre aspettato. Gli vengono chieste le cinque canzoni più belle e lui non sa cosa rispondere, la mente gli si fa bianca e la riempie con le prime cose che gli vengono in mente.

Delle classifiche – sia nel leggerle che nello stilarle – non mi piace tanto l’esercizio, piuttosto sterile (ma divertente), dell’individuazione di gerarchie quanto trovare percorsi nuovi, giocare con le associazioni mentali, confrontarmi. C’è anche un po’ di curiosità, in fondo.

Tutto questo per parlare di cinque noir degli anni ’40 che amo particolarmente. A dire il vero amo tutto il noir e l’hard boiled, sia letterario che cinematografico (e il rapporto fra letteratura – se vogliamo ‘di genere’ – e cinema è molto stretto in questo caso). Solo che scrivendo mi sono accorto che stava diventando un post lunghissimo. E che forse dovevo citarne sei o sette, così mi sono fermato a tre, per ora.

Accetto suggerimenti o classifiche alternative. Questi per me sono i tre più grandi, tratti da tre grandi libri.

Il mistero del Falco (The maltese Falcon, 1941 di John Huston)

Secondo molti tutto parte da qui e tanto basterebbe. Ma il film – adattato da Hammet – è un classico. Bogart fissa le coordinate cinematografiche del detective hard boiled e del noir con la sua interpretazione di Sam Spade. Un po’ come Hammett le fissò a livello letterario. Il film è teso, magnetico, di grande atmosfera e ancora non mostra il peso degli anni (65).

Poliziotto: “E questo cos’è?”

Sam Spade: “La materia della quale sono fatti i sogni”

Il grande sonno (The big Sleep, 1946 di Howard Hawks)

Ancora Bogart, questa volta nei panni di Marlowe. L’adattamento del grande libro di Chandler è edulcorato. Vengono eliminati sesso, pornografia e qualche manciata di cadaveri. Ma va bene lo stesso. Gira Howard Hawks, William Faulkner scrive la sceneggiatura: erano tempi in cui poteva esserci Faulkner a scrivere la sceneggiatura. Sfronda da una parte e aggiunge battute e pepe nelle scene con Laurenthe big sleep Bacall. Il film ha un’atmosfera cupa e oppressiva e una trama quasi incomprensibile (anche per Hawks stesso) ma forse non c’è nulla da capire. Non è un giallo del resto, è un noir. Un aneddoto vuole che Bogart un giorno chieda a Hawks chi ha ucciso l’autista. Nessuno riesce a venirne a capo. Hawks e Faulkner allora scrivono a Chandler, notoriamente avvezzo al sarcasmo, chiedendogli chi è stato: I’m damned if I know!” è la risposta. Beffarda?

Marlowe: “Così tante pistole in giro per la città e così pochi cervelli”

La fiamma del peccato (Double indemnity, 1944 di Billy Wylder)

La donna fatale è uno dei punti focali del noir classico, è il perno intorno al quale gira al film, il centro del vortice che trascina con sé il protagonista. Forse non è la più bella, la più affascinante, ma la più gelida e sensuale (ossimoro?), la più ‘perfida’ è Phyllis Dietrichson (Barbara Stanwyck) in ‘La fiamma del peccato’. L’American Film institute la piazza all’ottavo posto fra i più grandi cattivi di tutti i tempi. Da ricordare, nel film, i titoli di testa, bellissimi e inquietanti e la prima riga di Walter Neff (Fred MacMurray): “L’ho ucciso per i soldi e per una donna… non ho avuto i soldi e non ho avuto la donna, bell’affare”. Da un racconto di James M. Cain.

E poi ci sarebbero Vertigine, Le catene della colpa, Il diritto di uccidere (che è del ’50)… Magari la prossima volta.

Link: Wikipedia (inglese) – Film noir, Raymond Chandler, The Big sleep (film)

Libri sul noir: Storia del Noir, Film noir (Taschen) – bellissimo

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0 Commenti

patrick Febbraio 5, 2011 - 10:24 pm

elisa: bellissimo, con un grande Robert Mitchum

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elisa Febbraio 20, 2010 - 10:27 pm

Le catene della colpa!!! del grandissimo Torneur

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patrick Gennaio 3, 2007 - 1:29 am

Credo che abbiamo gusti simili! Ti dico come la vedo. I gangster movie anticipano il noir (che è un termine che venne apposto ‘a posteriori’) e allo stesso tempo gli aprono la strada ma non sono noir in senso stretto. Molti fanno iniziare il noir nel 1941 con The Maltese Falcon e io sono d’accordo. Ma i due generi sono imparentati strettamente. L’anello di congiunzione, in genere, viene ritenuto ‘Una pallottola per Roy’ con Bogart. Curioso fra l’altro che in entrambi i film – che consacrarono Bogart – dovesse recitare la stella dei gangster movie George Raft (Rino in Scarface) che rifiutò. Quasi un passaggio di consegne, no?

Tre grandi film comunque.

Scarface è bellissimo (e modernissimo). A questo punto aggiungerei anche Nemico Pubblico e il grande James Cagney. Film inferiore, per me, ma con alcuni passaggi ‘eterni’ e un finale straordinario…
Ma andiamo fuori tema, ho scritto quasi un post, ma quando parlo di cose che mi piacciono divento prolisso… ;)

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PunSai Gennaio 2, 2007 - 7:11 pm

se non valgono solo quelli anni ’40 io aggiungerei almeno:
Piccolo Cesare (Mervyn LeRoy, 1930)
Scarface (Howard Hawks, 1932)
Rapina a mano armata (Stanley Kubrick, 1956)
ma il mio elenco potrebbe continuare…
Come puoi notare io preferisco i gangster film

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patrickcolgan Gennaio 2, 2007 - 3:45 pm

ce ne sarebbero da elencare…

ed è proprio questo che invito a fare…

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Peter Gennaio 2, 2007 - 11:57 am

e Giungla d’asfalto?! uè!

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