I libri di luglio: un po’ di letture, fra classici e titoli meno conosciuti, per portarvi in terre lontane (e vicine).
Io non viaggerò in agosto. Sono appena tornato da uno dei viaggi più belli e intensi che abbia mai fatto e di cui vi scriverò presto (sul monte Athos, in Grecia) e sto per partire per uno dei viaggi più importanti della mia vita. Molti di voi però stanno facendo le valigie o gli zaini e quindi vi suggerisco un po’ di titoli di viaggio da leggere per le vacanze. E se siete già partiti, poco male: potete sempre scaricare gli ebook (che non saranno la stessa cosa dei libri cartacei, ma hanno il vantaggio che si possono acquistare anche quando si è lontano da tutto… se c’è il wi-fi).
Viaggi in Africa
- 1. FIUME DI SANGUE, di Tim Butcher (ed. Corbaccio pag. 399)
“Le normali leggi dello sviluppo sono invertite, qui in Congo. La foresta, non la città, offre il rifugio più sicuro. E sono i nonni che sono stati più esposti alla modernità dei nipoti. Non riesco a pensare a un altro luogo sul pianeta dove accada”.
Un viaggio “folle”, come lo definisce qualcuno che cerca di dissuadere Tim Butcher dal suo progetto. E invece lui, giornalista inglese con un profondo interesse per l’Africa, decide di partire lo stesso, in moto lungo il fiume Congo alla ricerca del cuore del continente e delle sue occasioni perdute, degli orrori rimossi, ma vivi del colonialismo. E’ un Paese che va indietro, quello che scopre. E da libro di viaggio diventa qualcosa di più simile a un romanzo distopico, una visione tetra di quello che, per una serie di motivi, sembra un futuro possibile. L’unica salvezza possibile sembra poter venire dalla capacità, dalla speranza, dal sorriso delle singole persone. Cupo. - 2. EBANO, di Ryszard Kapuscinski (ed. Feltrinelli, pag. 277)
“La storia è spesso il risultato di una mancanza di riflessione. È il frutto bastardo della stupidità umana, parto dello smarrimento, dell’idiozia e della pazzia”.
Dovreste averlo già letto, ma per sicurezza lo inserisco, magari qualcuno lo scopre con questo post. Ebano non è un vero libro di viaggio e allo stesso tempo lo è al massimo grado. Questa bellissima raccolta di reportage che coprono 40 anni di storia dell’Africa e del mosaico di Paesi diversissimi che la compongono sono anche un viaggio nell’animo e nella follia umana. Sono queste le materie che compongono la trama della storia dell’uomo. Capolavoro del reportage.
Romanzi (viaggi di fantasia)
- 3. VIAGGIO ALLA FINE DEL MILLENNIO, di Abraham B. Yehoshua (ed. Einaudi, pag. 376).
Se il viaggio è confronto, provare capirsi e cercare un punto d’incontro (e io lo credo), questo raffinato romanzo storico ambientato nel Medioevo è un grande libro di viaggio. Lo è indipendentemente dal fatto che i protagonisti si spostino fra l’Africa, la Spagna e l’Europa, che il paesaggio cambi e venga descritto con grande capacità e vividezza, che numerose storie si intreccino. Questa è la storia di un incontro fra sud e nord, oriente e occidente e della difficoltà di capirsi, sull’impossibilità di avere un unico metro per definire cosa è giusto e sbagliato. Una storia attuale, profonda e impegnativa, legata dal potente mistero dell’amore. Complesso e profondo.
- 4. IL PUZZLE DI DIO, di Laura Costantini e Loredana Falcone (ed. goWare pag. 516).
Ecco un titolo molto diverso dagli altri. Non è un libro di viaggio, né un reportage. O forse lo è solo in parte. Si inizia in un Nepal descritto con calore e attenzione, ma si sente presto distintamente che è in Marocco, fra l’oceano e le dune, il cuore di questo thriller avventuroso, una spy story a metà fra fantapolitica e fantascienza in cui a spiccare sono le figure femminili. Avvincente. - 5. KING GEORGE, di Davide Gagliardi e Chiara Puricelli (a cura di Carlo Pinciroli pag. 127).
Un ebook stranissimo, a partire dal titolo e dalla copertina. Inizia come libro di viaggio in Canada (e trae linfa da un vero viaggio compiuto dagli autori), poi diventa altro. Il Paese resta un po’ sullo sfondo: ci sono gli spazi, le periferie, la natura. Ma ci sono soprattutto i viaggiatori incontrati sulla strada, frammenti di conversazioni, storie che si incrociano e poi si separano, mentre piano piano (ma non troppo, l’ebook è corto), emerge la bizzarra storia del misterioso protagonista. Belle ed evocative le foto del Canada di Chiara Puricelli. Breve e sorprendente. - 6. SHANTARAM, di Gregory David Roberts (Neri Pozza, pag. 1177).
Non avete ancora letto questo romanzone che racconta la storia (ispirata all’autobiografia) di un occidentale in India? Questo libro, amatissimo e pure criticato (spesso per le ragioni sbagliate), vi risucchierà senza tregua nelle sue pagine che mostrano un’India che non è quella delle cartoline, ma che resta comunque un’immagine romanzata. Alla fine le sue oltre mille pagine potrebbero sembrarvi comunque troppo poche. Librone (adatto per un viaggio lungo).
- 7. IL PONTE SULLA DRINA, di Ivo Andric (Mondadori, pag. 420).
Questo è un viaggio diverso da tutti gli altri. Si viaggia stando fermi in un suolo luogo. E’ la storia di un ponte, quello di Visegrad nell’odierna Bosnia. E’ un viaggio attraverso i secoli. Ma è anche la storia delle persone che costruiscono il ponte, lo attraversano, occasionalmente o ogni giorno. E’ un libro profondamente umano e che ha una sua magia tutta particolare, che incolla alle pagine nonostante i personaggi mutino e l’unica costante siano le pietre del ponte. E soprattutto racconta la storia di un’area, i Balcani, così vicina a noi e che allo stesso tempo è percepita come incredibilmente distante. Ma non è così (e magari vi verrà voglia di andarci, o tornarci). Importante.
Viaggi a piedi
- 8. UNA PASSEGGIATA NEI BOSCHI, di Bill Bryson (ed. Tea, pag. 306).
“Le distanze cambiano drammaticamente, quando si percorre il mondo a piedi. Un chilometro diventa un bel pezzetto di strada, tre chilometri sono una distanza decisamente ragguardevole, venti è roba da stramazzare, ottanta sono pressoché inconcepibili. Il mondo, ci si rende conto, è enorme in un modo che solo una ristretta comunità di pellegrini può comprendere. La scala planetaria diventa così il vostro piccolo segreto”.
Estate, tempo di passeggiate in montagna. E di riflessioni sulla vita. Ed è il momento migliore per recuperare questo classico che io ho letto ormai quindici anni fa, ma che ogni tanto ripesco anche per leggerne solo alcune pagine. Bryson tenta di camminare lungo l’Appalachian trail, 2100 miglia lungo la costa est degli Stati Uniti. Ci sono la natura, l’esperienza del cammino, lunghe conversazioni, che oscillano fra la profondità e il comico. E’ un libro che a volte vi farà ridere da soli.
E poi è in uscita un film con Robert Redford e Nick Nolte (anche se il trailer non è particolarmente promettente). Vale la pena leggerlo prima di vedere il film. Brillante.
https://www.youtube.com/watch?v=cOF2LIAp9bw - 9. CITTÀ APERTA, di Teju Cole (Einaudi, pag. 270).
Teju Cole è un giovane psichiatra di origine nigeriana. Rimasto solo dopo una dolorosa separazione ha cominciato a camminare. Cammina attraverso il suo alter ego Julius nella sua città New York, ma si sposta anche a Bruxelles e (con la memoria) nella sua Nigeria. Il suo occhio attento, sincero, intelligente, svela dettagli rivelatori e indaga il passato dei luoghi e le rimozioni operate dalla storia e dagli uomini. Un libro bellissimo, che ricorda un po’ la prosa indagatrice e ossessiva del Sebald di Austerlitz (altro gran libro, che comincia ad Anversa, c’è sempre il belgio di mezzo). Introspettivo, come i migliori libri di viaggio.
- 10. CAMMINARE. DAPPERTUTTO (ANCHE IN CITTÀ), di Tomas Espedal (ed. Ponte alle grazie pag. 206).
“Contrari a tutto ciò che va troppo veloce. Siamo contrari agli aerei, alle automobili, ai pensieri veloci, alle navi rapide e ai treni diretti”.
Non c’è niente che stimoli il pensiero, la riflessione, la memoria come camminare. I piedi sembrano andare da soli e forse è il paesaggio che muta a suscitare il pensiero. O forse è quel “fare oscillare il corpo come un recettore nello spazio” descritto da Davide Sapienza (in Camminando, altro bel libro, ugualmente filosofico) a fare da catalizzatore, a velocizzare i pensieri, a permetterci di intuire qualcosa che da fermi non è possibile cogliere. Ecco nel particolarissimo libro del norvegese Espedal camminare è un mezzo, una scelta di vita, una filosofia che diventa un racconto di viaggio colto, intenso, magari senza una vera storia, ma capace di scivolare via dolcemente e lasciare il segno. Come una camminata.
Viaggi in Asia
- 11. UN INDOVINO MI DISSE, di Tiziano Terzani (ed. Tea, pag. 428).
Se siete fra i pochi che non hanno ancora letto questo grande libro di Tiziano Terzani è ora di recuperare. La profezia di un indovino, cui guarda con un misto di timore e scetticismo, è la scusa per Terzani per scegliere di viaggiare per un anno senza aerei. E’ il 1993 e Terzani inizia il suo viaggio in Laos: il lavoro di corrispondente dall’Asia lo porterà a toccare vari angoli del continente come Thailandia, Birmania, Cina. E’ un continente che ama, che ha scelto, ma che vede mutare irrimediabilmente davanti ai suoi occhi, fra rabbia e profonda nostalgia. Ne ho riletto delle parti recentemente durante un viaggio in Laos. Accanto ad alcune riflessioni che appaiono un po’ datate, viene da dire che Terzani ci aveva preso quasi su tutto, e con molti anni di anticipo. Classico.
- 12. AUTOSTOP CON BUDDHA, di Will Ferguson (ed. Feltrinelli, pag. 454)
“Guardate” dice il signor Migita, mentre arriva e raduna i figli davanti a sé. “Guardate laggiù.” Indica loro le montagne, dove si scorge una debole macchia rosa tra i sempreverdi. “Sakura” dice loro. E il cuore prende a battermi. (…) Poi guarda di nuovo “O forse no, volete un po’ di calamari?”
Il libro di Will Ferguson è un bellissimo libro di viaggio sul Giappone. Con l’ironia di un Bryson (a volte anche più cattivello) e la conoscenza del Paese che gli deriva dalla sua attività di insegnante, restituisce un ritratto sfaccettato e autentico del Paese profondo, quello che incontra lontano dalle vie più battute, risalendo il Giappone in autostop a cavallo dell’onda della fioritura dei ciliegi (e se poi volete continuare a viaggiare in Giappone c’è pure il mio assai più modesto ebook Orizzonte Giappone). Originale. - 13. INDIMENTICABILE INDIA, di Serena Puosi (ed. Goware, pag. 115). Se conoscete il suo blog Mercoledì tutta la settimana conoscete anche la sensibilità e la capacità di raccontare di Serena Puosi. Questo in India non è un viaggio all’apparenza speciale, la Puosi lo dice subito spiegandoci come e quanto ha viaggiato. Anzi, è forse simile al primo viaggio in India che fanno in molti (me compreso). Ma era un viaggio atteso, questo sì. Un viaggio desiderato e che poi è continuato ed è stato approfondito al ritorno fino a diventare ‘il viaggio’, indimenticabile. E tutto questo si vede, si sente in un racconto diviso in breve capitoli che racconta molto bene le emozioni contrastanti che si provano in Rajasthan e a Varanasi. Mi ha riportato in India e attraverso i suoi occhi ho rivissuto un viaggio che anche per me è stato fondamentale. Se siete in partenza è una splendida introduzione al Paese. Emozioni.
Libri di Paul Theroux (se li trovate)
- 14. UN TRENO FANTASMA VERSO LA STELLA DELL’EST, di Paul Theroux (Baldini, Castoldi e Dalai, pag. 518)
“Perché prende il treno? mi aveva chiesto il georgiano. Perché, pensai seduto nell’angolo del mio scompartimento, gli aerei sono una distorsione del tempo e dello spazio, e vieni pure perquisito”.
Chi ogni tanto capita su questo blog sa che per Paul Theroux ho una particolare venerazione e trovo assurdo, inconcepibile che i libri del più grande scrittore di viaggi vivente (per me, ovvio) siano fuori catalogo in italiano, ebook compresi, e molti non siano mai stati nemmeno tradotti. Se non lo trovate su Libraccio o in una libreria che ne ha una copia dimenticata da anni, l’unica alternativa è prendere questo titolo in inglese.
Questo è uno dei suoi libri che amo di più (assieme a Dark Star Safari, di cui ho scritto qui). E’ un incredibile viaggio via terra da Londra a Tokyo e ritorno, sulle orme del percorso compiuto trent’anni prima, nel libro che rese celebre lo scrittore americano (The Great Railway Bazar). In queste oltre cinquecento pagine c’è tutto: memoria, viaggio, attenzione ai dettagli, ai luoghi e alle persone. E pure un po’ di sarcasmo, di osservazioni ciniche e tranchant che rientrano nel personaggio. Theroux non va amato come persona, va letto. E sulla strada Theroux incontra e si confronta anche con grandi scrittori, da Orhan Pamuk a Haruki Murakami. E così, alla fine, in questo libro-mondo, gli si possono perdonare anche imprecisioni o giudizi affrettati. Del resto, come scrive proprio Theroux, gli scrittori di viaggio sono spesso costretti “a generalizzare da dati scarsi”. Il viaggio dei sogni. - 15. THE HAPPY ISLES OF OCEANIA, di Paul Theroux (Mariner Books, pag. 535 IN INGLESE). “Il Pacifico è come lo spazio e i suoi arcipelaghi galassie di stelle”.
Per l’Oceania sto per partire e quindi ho letto questo libro di Theroux, che dopo la separazione dalla moglie lascia Londra e i suoi affanni e, con un kayak portatile, parte per l’Australia. Da lì inizierà il suo viaggio che lo porterà ad attraversare, fra meraviglia e disillusione, le galassie del Pacifico. Dalla Nuova Zelanda si sposta, con l’aiuto di navi e arei, alle isole Cook, Tonga, Samoa, Marchesi, a Tahiti e fino all’Isola di Pasqua per arrivare alle Hawaii. Acquatico. - 16. THE PILLARS OF HERCULES, di Paul Theroux (Penguin, pag. 544 IN INGLESE).
Parte da Gibilterra lo strano viaggio di Theroux attorno al Mediterraneo. Poco è cambiato dal 1996 quando questo libro è stato pubblicato. Il mare nostrum continua a essere bellissimo e tormentato, attraversato da guerre e miserie che rendono pressoché impossibile fare un viaggio lungo le sue coste dall’inizio alla fine. Un libro profondo, rivelatore, a tratti romantico, a tratti tagliente. E che ci riguarda da vicino. Attuale.
Se avete altri consigli, critiche o volete dire la vostra potete lasciare un commento.
O anche dopo se volete farmi sapere se avete preso uno di questi libri e vi è piaciuto (oppure no). Io questo mese leggerò, come libri di viaggio, L’ultimo treno della Patagonia (sempre di Theroux) e A land of two halves (di Joe Bennet), sulla Nuova Zelanda, visto che sono in partenza.
E… buona lettura!
nota: sui link per acquistare on line alcuni libri c’è un’affiliazione grazie alla quale ottengo una piccolissima percentuale sul ricavo (senza aumenti di prezzo) che serve per supportare il sito. Ma potete prenderli su altri siti, cercarli su google o nelle librerie che amate (cosa che consiglio).
Patrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna (chi sono). Uso delle foto: tutte le foto scattate da me e pubblicate su Orizzonti hanno la licenza creative commons attribuzione-non commerciale. Potete usare e distribuire le foto per scopi non commerciali, ma vanno attribuite a me, includendo il mio nome e un link funzionante (e non ‘nofollow’) al blog e la medesima licenza creative commons. Per scopi commerciali siete pregati di contattarmi
3 Commenti
Nuovi e vecchi spunti…grazie!!!!apparte Terzani che il mio idolo e che conosco a menadito( la letteratura si intende!!) dopo aver letto shantaram sono alla disperata ricerca di qualcosa che mi rapisca in egual misura…ma niente…niente!!!!help me!!!!
Eh è difficile consigliarti un sostituto perché Shantaram è un libro unico nel suo genere ed è raro riuscire a farsi assorbire così. Provo a darti qualche spunto
1) Atmosfere simili e Bombay le ritrovi in due libri che ho amato molto. Maximum city di Suketu Mehta e Giochi sacri di Vikram Chandra. Sono libri molto diversi – entrambi molto belli – ma che mi hanno catturato in maniera simile. Più il primo, decisamente. Ho avuto quasi l’impressione che fosse in qualche modo collegato con Shantaram (ma no, non lo è) tanto vi ritrovavo delle assonanze.
2) Se devo pensare a libri che mi hanno assorbito totalmente, in modo simile, penso a Murakami. A Dance Dance Dance, in particolare (ma non solo).
3) C’è chi storce il naso appena nomino l’autrice. Ma sarà che ero appena tornato da Sarajevo e avevo una fame assurda di storie da quella parte del mondo (e così mi sono letto Andric, quello che mi mancava di Rumiz ecc.), ma Venuto al mondo della Mazzantini è un libro che mi ha davvero coinvolto, assorbito. In un modo sempre simile.
4) se non l’hai già fatto, leggi Paul Theroux, se ci riesci. Un grandissimo. Uno dei più grandi in assoluto della letteratura di viaggio per me.
Ottimi spunti, dei quali sicuramente terrò conto, anche perché di quelli che citi, confesso, non ne ho letto nessuno! Preferisco il cartaceo alla ebook ma ecco, per shantaram forse farei un’ eccezione: ho provato più volte a iniziarlo ma poi mi tratteneva il pensiero di dovermelo trascinare su e giù per treni e metro ( abito fuori città e sone una pendolare). Grazie dei suggerimenti.
Tantissimi auguri per il viaggio più importante della tua vita!