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Chi non ha mai creato una cassetta, una mixtape per una persona speciale? C’era un’arte tutta particolare nella scelta delle canzoni, nella loro sequenza. Anche con i cd si poteva fare ma già parte della magia si era persa. Evidentemente non sono l’unico ad averne nostalgia, visto che pare che la cassetta di Muxtape sia l’ultimo meme che serpeggia per la rete (Mantellini, Catepol, Suzukimaruti per esempio). Indeciso fra una cassetta di punk rock anni ’70 e ’80 e una di rock n’roll anni ’50 alla fine ho prodotto una cassetta di indie/rock/pop contemporaneo (e non solo). Niente di impegnativo, ma un po’ di malinconia in linea con questo post sì.
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allora. tutto comincia ad un concerto dei toys orchestra, dove io e una mia amica (ops, una mia amica ed io, si dice, ciuca!) ci lamentiamo a voce alta sul concetto di indie. due tizi ci guardano malissimo; noi li guardiamo peggio. il guanto è lanciato. i tizi si arrampicano su uno specchio dove non ci si sarebbe riflessa neanche una formica, sostenendo che indie vuol dire indipendente, cioè tutto quello che viene pubblicato con etichette indipendenti e che non rientra in nessuna delle classiche definizioni applicabili alla musica contemporanea.
arguisco che indie è una categoria residuale, per dire, tipo, “massì, questi fanno una musica gggiovane, si vestono come genitori che hanno rubato i vestiti ai figli delle medie (con conseguente gap di taglia) però ai loro concerti tutto sommato ci si diverte”.
il che è vero, e anche ad ascoltarli a casa, anzi, forse di più.
il sapore retrò della cassetta spalmato su una fetta di freschissimo pane indie è uno dei più deliziosi ossimori con cui fare merenda.
grazie
Già solo l’ultimo pezzo vale la STENDING OVESCION. (e anche un brindisi, in una ex boccia per pesci rossi, ovviamente).
bella la tua antologia indie pop contemporaneo.
mi permetto di “regalarti” la mia antologia Notturni di nina simone (secondo amalteo):
http://amalteo.wordpress.com/2008/03/11/i-notturni-di-nina-simone/