Dieci libri di Paul Theroux

di Patrick Colgan

Provo a raccontarvi un po’ il mio scrittore di viaggio preferito (che poi ha scritto anche bellissimi romanzi, fra l’altro)

Ha viaggiato due volte fra Londra e Tokyo, via terra e mare, ha percorso il periplo del Mediterraneo e attraversato l’Oceania, un arcipelago dopo l’altro. E poi ha completato l’itinerario che va dal Cairo a Città del Capo e quando ha provato a risalire il percorso passando dall’Africa occidentale, molti anni dopo e ormai anziano, si è dovuto arrendere. Leggere gli itinerari dei viaggi di Paul Theroux basterebbe a far venir voglia di prendere in mano e iniziare i suoi libri. Non c’è solo questo.

Libri di Paul Theroux
Alcuni libri mi hanno accompagnato in viaggio (e ne hanno subito le conseguenze)

C’è chi lo definisce un misantropo, perché resta sulla superficie. Se lo leggesse con attenzione capirebbe che la sua empatia va soprattutto agli ultimi, ai sofferenti. Certo, alle volte lo scrittore americano è presuntuoso, arrogante, non è un compagno di viaggio facile neanche se lo è solo nelle pagine di un libro. E poi ha fatto arrabbiare in molti, dalle ong, al governo di Singapore fino al suo (ex) amico e premio Nobel V.S. Naipaul (tutto elencato in una sezione della pagina di Wikipedia in inglese a lui dedicata). Però è di quelle voci che stai comunque ad ascoltare, perché sanno tenerti incollato alla pagina. E sai che alla fine imparerai qualcosa.

Nella sua scrittura forse perché Theroux è lettore e studioso di letteratura prima ancora che scrittore, il racconto di viaggio è un mosaico di voci, spesso è un dialogo con le pagine di scrittori locali. Così sopperisce alla strutturale limitatezza dei dati a disposizione di un viaggiatore, che in un posto è solo di passaggio. E alle volte gli scrittori li va anche a conoscere, famosi e meno: così nei suoi viaggi incontra Haruki Murakami, Ohran Pamuk, Nagib Mahfuz e Jorge Luis Borges, ma anche lo scrittore angolano Josè Eduardo Agualusa.

Libri di viaggio di Paul Theroux tradotti in italiano

I libri di Paul Theroux tradotti in italiano non sono molti, specie se rapportati alla quantità di libri pubblicati. E quei pochi non sono di facile reperibilità perché fuori catalogo (anche se a volte si trovano remainders o usati).

Dark Star Safari

Si va via per lungo tempo e si torna diversi: non si percorre mai tutto il cammino a ritroso. Si pensa: Io è un altro, come Rimbaud.

Libro di viaggio sull'Africa: Dark Star Safari di Paul Theroux

Un viaggio dal Cairo a Città del Capo emoziona solo a immaginarlo. Ma in fondo non è un itinerario così originale. Altri lo hanno raccontato come Sergio Ramazzotti in Vado verso il Capo. Questo però è un libro speciale: è meditativo, profondo, scritto meravigliosamente nel quale si percepisce il profondo trasporto che prova Theroux nei confronti di questo continente dove ha vissuto cinque annui, insegnante volontario dei Peace corps, fra Malawi e Uganda.Dopo oltre trent’anni da quell’esperienza torna nel “contintente più verde” con l’idea di lasciarsi alle spalle tutto quello che pesa sulla sua vita, dalle segreterie telefoniche, alla burocrazia, agli impegni. Va in Africa per sparire in una terra che appare una specie di gorgo impenetrabile. E in pratica ci riesce, mentre si sposta affannosamente con canoe, treni, bus, carri bestiame affronta disillusione, amarezza, sofferenza, paura accompagnate da improvvise, fulminanti rivelazioni.

Ma non trova quello che aveva lasciato, non c’è più la speranza: Theroux trova città orribili e inquietanti, un continente in disfacimento, in gran parte a causa del mondo occidentale, del colonialismo, pure del turismo, ma anche della corruzione e del fanatismo locali.

Gli dissi ‘Sitaki kufta’, non voglio morire. Lui disse in inglese: “Non vogliono la tua vita, bwana, ma le tue scarpe”.

Alla fine torna senza le risposte che cercava. E forse anche con un po’ di rammarico, quello di non aver ceduto alla tentazione di scomparire del tutto, nell’immensità di questa stella oscura.

Molti anni dopo, Theroux tornerà in Africa per riprendere il viaggio da Città del Capo verso nord, ma passando dal lato occidentale (Nambia, Angola…): il libro, mai tradotto, è The last train to zona verde

link: Dark Star Safari –  di Paul Theroux, 521 pagine, Baldini, Castoldi Dalai editore (fuori catalogo, ma si trova)

L’ultimo treno della Patagonia

L'ultimo treno della Patagonia
L’ultimo treno della Patagonia

Da Boston a Laredo, in treno, è solo la prima tappa. Theroux non racconta a nessuno qual è la sua destinazione, la punta meridionale della Patagonia, lo tiene per sé come un segreto. O forse non lo dice perché nessuno ci crederebbe. E’ il 1979 e lo scrittore scende attraversando Messico, Panama, Guatemala, Colombia, Ecuador, Bolivia e infine Perù e Argentina dove prima di scendere in Patagonia incontra addirittura Borges.

Theroux viaggia su vecchi treni, soffrendo solitudine, scomodità, fame e l’altitudine in Perù e in Bolivia. E’ un racconto vivido ed emozionante. Nella recensione del libro il New York Times cita Norman Douglas che così scriveva della letteratura di viaggio, che può essere  “una tripla opportunità di esplorazione, di un Paese straniero, della mente dell’autore e nella nostra”. E’ passato molto tempo e il libro forse racconta un mondo che non c’è più,  ma riesce ancora a riuscire in tutte e tre le cose.

link: L’ultimo treno della Patagonia  di Paul Theroux, 427 pagine, Dalai (fuori catalogo ma si trova)

Ritorno in Patagonia (con Bruce Chatwin)

Qualche anno dopo, nel 1985, Theroux torna in Patagonia anche se solo con le parole e l’immaginazione. Questo libro è un dialogo con l’amico Bruce Chatwin fra ricordi e suggestioni letterarie con cui ricompongono questa terra distante.

ritorno in patagonia - chatwin e theroux

link: Ritorno in Patagonia – di Paul Theroux, Bruce Chatwin, 77 pagine -Adelphi

Un treno fantasma verso la stella dell’est

Tutti i viaggi sono viaggi nel tempo. Appena arrivato in Giappone sentii che ero andato nel futuro, in una versione compiuta di tutte le città che avevo attraversato nel percorso

treno fantasma - paul theroux

Questo è il racconto di un incredibile viaggio via terra da Londra a Tokyo e ritorno, sulle orme del percorso compiuto trent’anni prima, nel libro che rese celebre Theroux, The Great Railway Bazar, del 1973 (l’introvabile versione italiana si intitola Bazar Express). E’ un libro lungo, complesso, profondo e appassionante come un viaggio così straordinario nel quale, lungo la strada, incontra alcuni dei più grandi scrittori dei Paesi che visita: Orhan Pamuk ed Elif Shafak in Turchia, Pico Iyer e Haruki Murakami in Giappone.
È davvero uno dei miei libri preferiti in assoluto.

link: Un treno fantasma verso la stella dell’est – di Paul Theroux, Baldini, Castoldi e Dalai, pag. 518

Il gallo di ferro

Un estenuante viaggio lungo un anno in Cina, forse il più complesso ed emozionante di Theroux, compiuto negli anni Ottanta. E se quindi è probabilmente un’immagine non più attuale del gigante asiatico, resta un racconto coinvolgente ed emozionante, traboccante di umanità. La conclusione è in Tibet, dove spera non arriverà mai quel treno che lo ha accompagnato per gran parte del viaggio. Ma quel treno, qualche anno fa, è arrivato.

link: Il gallo di ferro – di Paul Theroux, Dalai, pag. 572

Libri di Paul Theroux in inglese

Molti libri non sono mai stati tradotti, ed è un gran peccato perché alcuni dei suoi più belli sono rimasti in inglese. Devo dire che letti in originale la bellezza della prosa di Theroux risalta in maniera più netta rispetto alla traduzione. Ne elenco tre.

The happy isles of Oceania

Il Pacifico è come lo spazio e i suoi arcipelaghi galassie di stelle

Theroux happy isles of oceania

Dopo la separazione dalla moglie e con il timore di essere malato Theroux lascia Londra e i suoi affanni e, con un kayak portatile, parte per l’Australia. Da lì inizierà il suo viaggio che lo porterà ad attraversare, fra meraviglia e disillusione, le galassie del Pacifico. Dalla Nuova Zelanda si sposta, con l’aiuto di navi e arei, alle isole Cook, Tonga, Samoa, Marchesi, a Tahiti e fino all’Isola di Pasqua per arrivare alle Hawaii. Con il kayak esplora gli arcipelaghi e le isole più remote, a volte sfidando apertamente divieti e proprietà private, altre campeggiando per giorni su atolli sperduti come Robinson Crusoe. Un libro molto bello, ma dal tono fortemente malinconico, che contribuisce a mostrare in una luce diversa i ‘paradisi’ del Pacifico.

link: The Happy Isles of Oceania – di Paul Theroux, Penguin, 752 pag.

The pillars of Hercules

The pillars of Hercules, di Paul Theroux

Parte da Gibilterra lo strano viaggio attorno al Mediterraneo che parte proprio da lì, dalle Colonne d’ercole e dall’eterno duello fra turisti e scimmie sullo stretto. Poco è cambiato dal 1996 quando questo libro è stato pubblicato. Il mare nostrum continua a essere bellissimo e tormentato, attraversato da guerre e miserie che rendono pressoché impossibile fare un viaggio lungo le sue coste dall’inizio alla fine. Un libro profondo, rivelatore, a tratti romantico, a tratti tagliente. E che ci riguarda da vicino.

Molto interessante la parte che riguarda l’Italia: evita gli stereotipi di altri libri di viaggio quando raccontano il nostro Paese, ma vedersi dall’esterno punge sempre un po’ il nostro orgoglio e forse anche per questo non è mai stato tradotto.

Però è una parte interessantissima e originale: Theroux  prima va a Eboli sulle tracce di Carlo Levi e quindi alla ricerca di suoi lontani parenti nel nostro Paese, fra Genova e la bassa Ferrarese.

Sempre sull’Europa Theroux ha scritto anche The Kingdom by The Sea, dedicato alla Gran Bretagna (uno dei pochi che non ho ancora letto).

link: The Pillars of Hercules di Paul Theroux, Penguin, pag. 544

deep south di paul theroux

Deep South

Nel suo ultimo libro di viaggio africano (The Last Train to Zona Verde, già citato), Theroux conclude con una riflessione sulle periferie americane, sugli ultimi del suo Paese. Ha visitato le baraccopoli africane, ma in certe zone delle città americane non è mai stato e si rende conto che avrebbe paura di andarci.

Riparte proprio da quella citazione, perché sono queste riflessioni che hanno ispirato questo viaggio nel sud degli Stati Uniti, nel quale c’è un particolare accento sulla sofferenza delle persone. Potrebbe essere il suo ultimo libro di viaggio (ha 77 anni e negli ultimi libri sembra sempre più stanco e ossessionato dalla paura di morire in viaggio), se fosse così concluderebbe con un gran libro. Il libro è corredato dalle foto di Steve McCurry.

On the red clay roads of the African bush among poor and overlooked people, I often thought of the poor in America, living in just the same way, precariously, on the red roads of the Deep South, on low farms, poor pelting villages, sheepcotes, and mills—people I knew only from books, as I’d first known Africans—and I felt beckoned home (da The Last Train to Zona Verde)

link: Deep South – di Paul Theroux (con foto di Steve McCurry), Hamish Hamilton, 474 pagine

I romanzi di Paul Theroux

Conosciuto soprattutto come scrittore di viaggio, in realtà Theroux è un grande autore di romanzi e racconti, quasi sempre ispirati ai suoi viaggi e dalle ambientazioni esotiche. Ne propongo due.

Mosquito Coast

Mosquito Coast

Forse avete visto il film del 1986, diretto da Peter Weir e sceneggiato da Paul Schrader, con Harrison Ford ed Helen Mirren. E’ la storia di un inventore e della sua famiglia che decidono di lasciare gli Stati Uniti per cominciare una nuova vita in Ecuador, nella foresta. Non è un libro particolarmente complesso, ma un libro di pura avventura, coinvolgente e piuttosto originale con descrizioni molto vivide (nonostante al tempo in Ecuador, mi pare di aver capito, non ci fosse ancora stato).

link: Mosquito Coast – di Paul Theroux, Dalai, 431 pagine

my secret history - theroux

My secret history

Questo per me è un capolavoro, forse il mio preferito fra i libri di Theroux. E’ una sorta di autobiografia (molto) romanzata, che racconta un ragazzo irrequieto, che vuole altro, di più, vuole tutto. E lascia gli Stati Uniti per andare in Africa. My Secret History un romanzo di formazione appassionante, originale e scritto in maniera meravigliosa.

Theroux ha poi rifatto lo stesso gioco in un altro libro My Other Life, nel quale l’identificazione con il protagonista è totale, ha anche il suo nome, ma gli eventi sono ‘possibili’, ma non è mai chiaro cosa ci sia di vero e cosa di falso. Meno riuscito di My Secret History, ma stupendo per chi ha letto tutto di Theroux. Perché dentro ci sono tutte le sue ossessioni, fra le quali la paura di incontrare qualcuno di cui ha scritto (male) in un suo libro, la sua immaginazione, i suoi segreti (anche se solo immaginati). Il tragicomico racconto di una cena – pare mai avvenuta – con lo scrittore Anthony Burgess (quello di Arancia Meccanica) gli ha creato qualche problema con la ex moglie (e lo scrittore): nel racconto la cena va a rotoli fra l’atteggiamento scortese di Burgess e la freddezza della moglie. In una beffarda nota di Theroux si legge che la cena si è tenuta il 15 novembre 1981. O forse no.

link: My Secret History – di Paul Theroux,  Penguin, 580 pagine

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2 Commenti

Serena Puosi Maggio 7, 2018 - 4:38 pm

Grazie a un tuo suggerimento su un post sui libri consigliati mi sono avvicinata alla scrittura di Theroux con “Un treno fantasma verso la stella dell’est” e l’ho apprezzato davvero tantissimo! Forse è vero, non è da tutti, ma a me il suo modo di scrivere non sembra per niente superficiale e mi sta anche simpatico! Non ho trovato arroganza nelle sue parole, ma solo una gran voglia di scoprire il mondo dalla parte dei più deboli.

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patrickcolgan Maggio 11, 2018 - 1:11 am

Sono felicissimo che il libro ti sia piaciuto. E ho la stessa opinione su di lui, chi lo definisce un misantropo o antipatico si ferma a una lettura molto superficiale. Ma davvero, sono super felice se è stata una bella lettura!

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