Una settimana alle Seychelles

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Itinerario di una settimana alle Seychelles fra mare e natura, organizzato in maniera indipendente e spendendo il minimo indispensabile

Ho vissuto una strana sensazione di déja vu alle Seychelles. Il mare color azzurro intenso, la sabbia bianca e una macchia verde che segue il profilo della spiaggia, la palma leggermente curva che entra nell’inquadratura: quando il sole splende (e non è sempre così’ scontato), cammini dentro l’immagine della spiaggia ‘da sogno’, del depliant da agenzia di viaggi. Nessuno ha aumentato la saturazione o il contrasto, i colori brillano naturalmente. E il più delle volte non c’è un mostro di cemento o una folla di turisti appena fuori dall’inquadratura. Anzi, quasi mai. Mi sono trovato dentro una foto vista mille volte ed era tutto vero. Ma se fosse stato tutto qua non sarebbe stato un viaggio così interessante.

Avevo sempre immaginato le Seychelles come un luogo molto distante dal mio modo di viaggiare e soprattutto troppo costoso. Eppure poco più di un anno fa stavo per partire per questo arcipelago dell’Oceano indiano assieme a Letizia, Paola e Gianni. E come nei viaggi migliori le mie aspettative sono state allo stesso tempo confermate e ribaltate: ho trovato le spiagge che tutti immaginano e il mare cristallino, ma ho anche scoperto un posto dalla natura bellissima e straripante, quella che sulle cartoline resta sullo sfondo, dove il turismo si è sviluppato senza cementificare la costa. E la gente? Resta sulle sue e abbiamo trovato difficile stabilire un contatto. O forse non ne siamo stati capaci.

Vi spiego come organizzare un viaggio nell’arcipelago ma per il dettaglio dei costi e dei posti vi rimando al dettagliatissimo post sulle Seychelles low cost scritto da Paola (che assieme a Gianni è stata la vera artefice del viaggio).

Una settimana alle Seychelles

Noi abbiamo visitato le tre isole principali in otto giorni. Non sono atolli, giusto per chiarire un dubbio frequente, ma sono isole rocciose, ricoperte da foreste e montagne: Mahé è la più grande e urbanizzata, mentre La Digue è la più selvaggia ed è anche quella che ho preferito. Praslin è una sorta di via di mezzo. Molti turisti arrivano con formule all inclusive e alloggiano nei resort con spiaggia privata, ma è possibile viaggiare in maniera indipendente, con auto a noleggio e dormendo nelle guesthouse.

⇒⇒ In questo post vi racconto perché fare un viaggio alle Seychelles

Noi ci siamo organizzati in maniera indipendente e abbiamo trovato un comodo volo con Turkish Airlines a un prezzo davvero molto buono (450 euro a/r a testa) e alla fine abbiamo speso in tutto 1100 euro – a testa – per otto giorni alle Seychelles, compreso tutto.

L’itinerario: una settimana alle Seychelles

Avendo a disposizione una settimana la dividerei così.

  • Tre giorni a Praslin
  • Un giorno (o due) a La Digue
  • Tre a Mahè

Con otto giorni se ne può aggiungere uno a La Digue. Con più giorni li aggiungerei alle isole principali. Da Praslin è consigliatissima l’escursione a Curieuse island, famosa per le sue tartarughe giganti. Per un viaggio indipendente è fondamentale noleggiare l’auto: potete chiedere alla vostra guesthouse.

Le tre isole di cui parliamo

Praslin

Quest’isola si può raggiungere sia in traghetto che con un piccolo aereo. I costi sono simili (circa 60 euro) e così abbiamo scelto di andarci in volo praticamente appena arrivati, in modo da non dover uscire dall’aeroporto. In realtà avendo alcune ore di tempo abbiamo lasciato i bagagli in aeroporto (li custodisce un ufficio gestito dalla polizia) e abbiamo preso un bus per andare a fare un piccolo giro, davvero al volo, in città a Victoria, la capitale di Mahè. In realtà siamo riusciti a far davvero poco anche a causa del traffico: giusto il tempo di acquistare un costume da bagno. Sì, ero partito per le Seychelles dimenticandomi il costume!

Il volo sul piccolo specchio di mare con l’aeroplanino è breve e bellissimo.

Praslin di solito è l’isola più amata. Ospita numerosi resort ma non ha perso il suo aspetto selvaggio. La natura è straripante e accanto ad alcune delle spiaggie più belle e famose come Anse Lazio, ci sono foreste intricate e profonde. Le spiagge, certo, sono imperdibili, ma va visitata almeno una delle due riserve naturali che ospitano fra l’altro alcuni esemplari della famosa e rarissima palma gigante di Coco de mer (che, giardini botanici a parte, si trovano solo qui).

La riserva naturale più famosa è la Vallée de Mai, patrimonio Unesco dalla natura potente e primordiale. L’ingresso costa ben 20 euro e questo spaventa qualcuno. L’altra possibilità è quella di visitare il meno noto Fond Ferdinand (con visite guidate alle 9.30; 11 e 12.30) che costa la metà e, se avete gamba vi permetterà di godere di un bellissimo panorama dalla vetta di un monte.

Curieuse e isolotto di Saint Pierre

Classica escursione da Praslin che porta sull’isola famosa per le tartarughe giganti. Ma non ci sono solo questi stupendi animali. L’isola è molto bella dal punto di vista naturalistico e vi ci immergerete totalmente perché si esplora a piedi con un semplice trekking. Il costo è di circa 50 euro più 12 di ingresso nel parco.

Curieuse, Seychelles
Curieuse, Seychelles (Foto di Patrick Colgan, 2017)
Una settimana alle Seychelles: non perdetevi l'isolotto di Saint Pierre (foto di Patrick Colgan, 2017)
Una settimana alle Seychelles: non perdetevi l’isolotto di Saint Pierre (foto di Patrick Colgan, 2017)

Al ritorno il bagno all’isolotto di Saint Pierre per fare un po’ di snorkeling è imperdibile.

Dove alloggiare a Praslin

Una delle zone migliori dove alloggiare è Baie Sant’Anne. Noi abbiamo alloggiato a Villa Kass, una casa adatta a quattro persone con cucina e prezzi giusti. Se volete concedervi una notte o due in resort anche all’interno di un viaggio indipendente è ovviamente possibile: i prezzi si alzano molto, ma ci sono alberghi davvero molto belli come il Paradise Sun Hotel di Praslin, che è uno di quelli storici dell’isola.

La Digue

Siamo arrivati in traghetto da Praslin (costa 15 euro). Su quest’isola non si gira in auto, ma soltanto in bicicletta o a piedi. E già questo sarebbe sufficiente a rendermela simpatica. La Digue, con la sua atmosfera un po’ hippy così poco patinata, con la sua natura rigogliosa e le sue rocce dall’aspetto un po’ alieno, marziano, è la mia preferita. Ci abbiamo passato un solo giorno, che è sufficiente per visitare le sue spiagge più famose e per girarla un po’ in bici, ma avremmo potuto passarcene anche due tranquillamente.

Le spiagge sono fra le più belle di tutte le Seychelles ma sono più esposte alle correnti e molte non sono balneabili (fare attenzione ai cartelli).

Grande Anse, La Digue (foto di Patrick Colgan, 2017)
Anse Source d'Argent, Seychelle
Anse Source d’Argent, Seychelles (foto di Patrick Colgan, 2017)

Dove alloggiare a La Digue

Gli alloggi non sono tanti. Abbiamo avuto un problema di overbooking con la guesthouse che avevamo prenotato, e che non ci è stato risolto, e quindi, visto che lo spirito locale sembra un po’ troppo rilassato, vi suggeriamo di chiedere conferma della prenotazione o di fare una telefonata prima.

Per tornare a Mahé abbiamo preso un traghetto per Praslin e poi uno per Mahè (sarebbe stato complicato tornare dal molo all’aeroporto per volare come all’andata).

⇒⇒ Trovate un post interamente dedicato a La Digue sul blog Persorsi

Mahè e Victoria

L’isola più grande è anche la più urbanizzata e costruita ed è un po uno shock arrivando da Praslin e La Digue. La capitale Victoria non è particolarmente interessante e pure un po’ pacchiana: Eden island per esempio è un’isola artificiale tutta centri commerciali e ristoranti costosi che non vedrei male a Dubai. Nella zona più vecchia il mercato del pesce è impressionante per le strane varietà di pescato (e per le enormi ragnatele sul soffitto), ma ricorderò la città soprattutto per la cena al ristorante Marie Antoinette, il migliore del viaggio.

Victoria, mercato del pesce (foto di Patrick Colgan, 2017)
Victoria, mercato del pesce (foto di Patrick Colgan, 2017)

Esplorare l’isola consente di scoprire comunque dei posti molto belli. Più che le località grandi come Beau Vallon ci sono piaciute le spiagge più nascoste, come Carana e, soprattutto, la stupenda Anse Soleil, una delle spiagge più belle viste nel viaggio. L’isola merita alcuni giorni per essere esplorata anche se non ha la bellezza selvaggia di Praslin.

Anse Soleil, Seychelles
Anse Soleil, Seychelles (foto di Patrick Colgan, 2017)
Beau Vallon, Seychelles
Beau Vallon, Seychelles (foto di Patrick Colgan, 2017)

Dove alloggiare a Victoria

Noi abbiamo alloggiato in un grande appartamento per quattro persone che era però decisamente fuori mano, sulla montagna dietro la città. Le possibilità sono comunque numerose.

Dove mangiare alle Seychelles

La scelta non è particolarmente ampia e i prezzi non sono in genere economici. Il fatto che la maggioranza dei turisti alloggi nei resort ha probabilmente scoraggiato lo sviluppo di una ristorazione di livello medio e fra i due poli opposti dei diffusi take away (frequentatissimi dalla gente del posto) e dei ristoranti eleganti non c’è molto. Fra i take away sono ottimi a Praslin il Coco Rouge e a La Digue il Mi Mum’s, mentre fra i ristoranti non mi perderei una serata da Marie Antoinette a Victoria, in una bella, vecchia casa in legno.

⇒⇒ Se vi sono rimasti dubbi in questo post (linkato pure all’inizio) vi racconto perché fare un viaggio alle Seychelles

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