Un piccolo itinerario nell’antica capitale, ricca di bellezze. Visita in giornata a Kamakura da Tokyo
Di Kamakura amo i templi e i santuari immersi nel verde, amo camminare lentamente e percepire la presenza del mare anche se si vede solo alla fine, quando ci sei praticamente davanti sulla spiaggia (bruttina) dalla quale, nelle giornate più limpide, si può vedere anche il monte Fuji. La parte monumentale non ha l’imponenza di Nara o l’impatto un po’ onirico, da viaggio del tempo, di certe zone di Kyoto ed è difficile immaginarla mille anni fa, quando divenne capitale di uno stato in guerra fra il 1185 e il 1333. Perché con le sue foreste, i suoi luoghi sacri silenziosi e immersi nel verde, il mare trasmette un profondo senso di pace. Una sensazione ancor più sorprendente se si pensa che il centro Tokyo è a poco meno di un’oretta di treno: è la classica visita che si può fare con una gita in giornata.
Ma arrivate presto, perché senza perdersi nei sentieri fra le sue colline, una visita a Kamakura, per me, non è completa.
Kamakura è stata presente nei miei viaggi in Giappone fin dall’inizio. Ci abitava un anziano insegnante d’inglese che mi lasciò il suo biglietto da visita a Ohara, vicino a Kyoto, dove era in visita e mi invitò ad andarlo a trovare. Mi ci portò la mia amica Aya un anno dopo (e no, non richiamai mai il signor Shinichi, purtroppo). Quella volta Kamakura mi ricordò la California, forse per i tanti surfisti, forse per il caffè alla moda e un po’ hipster dove ci eravamo fermati nel pomeriggio.
Amo Kamakura, e forse per questo ne ho pochissime foto. A volte estrarre la macchina significa quasi rovinare un momento.
1. I templi zen Engaku-ji e Kencho-ji
L’itinerario a piedi per una visita in giornata a Kamakura comincia dalla stazione più a nord della città, Kita-Kamakura. Qui fermano i treni della linea Yokosuka da Tokyo oppure, se si arriva con il treno della linea Shonan, si cambia il treno alla stazione centrale. E a pochi minuti a piedi dalla stazione, ben indicato, c’è questo bellissimo tempio immerso nella foresta, silenzioso. L’Engakuji spesso è incredibilmente deserto o quasi perché è lontano da tutte le altre cose che si possono vedere a Kamakura. Solo in autunno, quando gli alberi si colorano di un rosso intenso, diventa uno dei posti più affollati della città.
Appartiene alla setta Rinzai del buddismo zen ed è stato fondato nel 1282 e ricostruito più volte. In Giappone gli edifici non sono importanti soltanto per la loro età, ma per quello che rappresentano.

La famosa, imponente, porta San-mon è comunque di fine Settecento. Ha un’età venerabile, ma il metallo invecchia meno nel tempo e in cima a una ripida scalinata c’è una campana di bronzo molto più antica, del 1301. Nel terreno del tempio è sepolto il grande regista Yasujirō Ozu, autore di Viaggio a Tokyo e altri capolavori. Sulla sua lapide, un cubo di pietra spoglia, c’è un solo ideogramma, Mu, nulla (無). Trovarla, nel cimitero a est della San-mon, dicono non sia facile. Io non ci sono ancora stato, ma rendergli omaggio sarà un motivo per tornare.
Meditazione zen
La meditazione zazen è un momento fondamentale della vita dei monaci in Giappone da quasi mille anni. Il tempio ospita anche sessioni di meditazione zen gratuite all’alba, ma non per principianti: per chi non ha mai meditato è meglio cominciare per esempio allo Shunko-in di Kyoto che propone una bella lezione introduttiva in inglese.

Proseguendo verso sud, dopo una decina di minuti si incontra un altro famoso tempio zen, il Kencho-ji. Era il più importante dei Kamakura gozan, i cinque grandi templi zen che divennero un centro di potere economico e politico quando Kamakura era capitale. E’ bello, ma non ha la stessa atmosfera dell’Engakuji.
2. Il santuario Tsurugaoka Hachimangu
A pochi minuti di distanza è il santuario scintoista più importante e antico della città e la sua fondazione risale all’undicesimo secolo. L’edificio principale è in cima a una grande scalinata, spesso affollata per la sua vista panoramica sulla città.

Hachiman, al quale è dedicato questo santuario, è una divinità della guerra e del tiro con l’arco. E di questa natura ‘battagliera’ del luogo c’è una memoria: due laghetti sono ai lati dell’ingresso: uno ha tre isole e rappresenta la famiglia Minamoto (che fondò lo shogunato di Kamakura), l’altro rappresenta il clan rivale Taira e ne ha quattro, numero infausto in Giappone perché significa ‘morte’. Certo che fra i turisti col gelato, i surfisti diretti al mare in questa rilassata cittadina costiera è difficile immaginare quell’epoca.
3. Il tempio Hokokuji
Non sono tanti a visitare questo tempio isolato, a est di Kamakura, anche se molti pullman si fermano qua e riversano grandi gruppi. Per chi non ha un mezzo a motore raggiunger l’Hokokuji è più complicato, e come tutte le cose belle va guadagnato. Si cammina una mezz’ora dalla stazione di Kamakura. Oppure si può inserire allungando un po’ il bellissimo sentiero Tenen che in un’ora e mezzo di cammino in mezzo alle colline collega il Kenchoji con un altro tempio bellissimo, lo Zuisenji fra cippi e antiche tombe scavate nella collina. Oppure si può arrivare in bus dalla stazione di Kamakura (23,24 o 36, fermata Jomyoji).
Quando arrivate però potreste restare delusi perché il tempio non è imponente. E non è nemmeno antico visto che è stato ricostruito nel secolo scorso dopo che fu distrutto dal grande terremoto del 1920. La cosa più preziosa di questo tempio è il giardino di bambù, una piccola foresta raccolta che, con un po’ di fortuna, potreste anche avere tutta per voi.
Se fate il trekking Tenen potete anche eliminare dal vostro itinerario il santuario di Hachiman al punto 2.
4. Il tempio Hase-dera
Dalla stazione centrale di Kamakura prendete lo sferragliante Enoden, sorta di incrocio fra un treno e un tram (non incluso nel Japan Rail pass) che collega la città con l’isola di Enoshima. E scendete alla stazione di Hase per le ultime tappe.
L’Hase-dera è forse è il tempio più bello di Kamakura ed è sicuramente da vedere. Certo, ospita una famosa statua del bhodisattva Kannon con con nove teste (una grande e le altre più piccole), e giardini stupendi. Ma, soprattutto, è da qui che vedrete per la prima volta il mare. E’ emozionante.
5. Il grande Buddha
Chiunque sia ormai da orgoglio esente, e non disprezzi preti né credenze, l’anima può sentire dell’Oriente intorno a sé in Kamakura (da Kim, di R. Kipling – ma il poema è molto più lungo)
A pochi minuti dall’Hase-dera seguite la grande folla che si dirige verso il Kotoku-in, il tempio che custodisce il Daibutsu (grande Buddha) di Kamakura, alto oltre 13 metri e secondo per grandezza solo a quello di Nara. Realizzato nel 1252, originariamente era al chiuso, ma dalla fine del quindicesimo secolo uno tsunami distrusse la sala che lo conteneva. Il Buddha non si mosse.
E’ più piccolo di quello di Nara, ma questo Daibutsu è di impatto molto maggiore, forse perché è all’aperto o perché, almeno secondo me, è artisticamente più riuscito. E poi porta su di sé i segni del tempo, degli agenti atmosferici, anche se lo hanno restaurato da poco, evoca il passare dei secoli in maniera più evidente. E se troverete intorno a voi turisti rispettosi e silenziosi, davanti a questo Buddha in meditazione forse anche voi sentirete per un momento quello ‘spirito dell’Oriente’ di cui parla Kipling. Ovviamente è l’Oriente che immagina un occidentale, velato di romanticismo, non dimenticatelo. Ma allo stesso tempo capirete perché, in un certo senso, è proprio così.
⇒ ⇒ Su Nara, la prima capitale stabile del Giappone ho scritto qui


6. Il mare di Kamakura
Ci si arriva in pochi minuti dal Grande Buddha. La spiaggia non è bella (anche se nei weekend d’estate è affollatissima), ma il modo in cui il panorama si apre improvvisamente sul mare e ci si trova davanti alle onde, sulla sabbia è bellissimo. Sedetevi a guardare i pochi surfer che affrontano le onde e, se l’orario è quello giusto, aspettate il tramonto.
Dicono da che questa spiaggia, fra l’isola di Enoshima, a ovest, e la terraferma, nei giorni davvero limpidi si veda il Fuji, ma io non ci sono mai riuscito.
Un altro motivo per tornare.


In questa foto il Fuji mi sembra che ci sia, accanto al sole, lo vedete? O è un miraggio?
Visita in giornata da Tokyo a Kamakura: informazioni utili
Come andare da Tokyo a Kamakura? Il treno della linea JR Yokosuka è il più comodo: vi porta da Shinagawa o Tokyo fino a Kita-Kamakura o Kamakura centrale in circa un’ora a 920 yen.
La linea JR Shonan-Shinjuku arriva invece solo a Kamakura e in alcuni casi è necessario cambiare a Ofuna. Costo e durata sono gli stessi: sempre un’ora e 920 yen.
Per visitare Enoshima (bella, ma molto turistica e assai affollata d’estate) si prende il treno/tram Enoden.
Link su Kamakura
- Kamakura, una bella scoperta – da Trip or Treat?
- Come arrivare a Kamakura da Tokyo – da Giapponepertutti
- Gli altri post sul Giappone di Orizzonti blog
2 Commenti
Quanto amo Kamakura, probabilmente uno dei miei luoghi preferiti in Giappone! All’Engakuji (di cui ho un ricordo bellissimo, anche se era piena estate!) mi è sfuggita la tomba di Ozu ma spero di rimediare presto. Il tempio Hasedera è forse il mio preferito in tutto il paese, mentre mi manca l’Hokukuji.
Ti segnalo, invece, sempre a Kita-Kamakura, vicino all’Engakuji, il meraviglioso Meigetsu-in, famoso per la finestra circolare che si affaccia sul giardino interno (da cui il nome “della luna piena”).
A presto! :)