In Liguria, dove si cammina sospesi fra terra e mare: in cammino fra Levanto e Monterosso

Il sentiero da Monterosso a Levanto (è un panorama, clicca per vederlo meglio) foto di Patrick Colgan, 2014
Cammino in bilico fra il verde e il blu. E, a volte, ho la sensazione di essere sul punto di cadere. Perché qui il confine fra acqua e terra ti sorprende con una verticalità improvvisa, violenta. La montagna si getta nel mare che oggi, da qui, sembra un immenso specchio per il cielo. Riuscirebbe a ingannarmi se non fosse per un sussurro costante, di cui mi rendo conto solo quando mi fermo e provo ad ascoltarlo. Basta un momento di silenzio mentre riprendo le forze e rallento il respiro. Basta un momento di attenzione per distinguere il fruscìo del vento fra gli alberi, le parole straniere di altri camminatori davanti a noi e le onde che si increspano e poi schiaffeggiano la roccia molto, molto più in basso. E’ questo il sussurro, il mare, una voce che da queste parti, lungo la riviera del Levante ligure, non ti lascia mai. Finisci per non farci più caso. Fino a quando non ti fermi. E ascolti.

Lo sguardo viaggia lontano, abbraccia tutto l’arco della Liguria e lambisce altri mondi (foto di Patrick Colgan, 2014)
Stiamo salendo lungo il percorso fra Levanto e Monterosso, dove cominciano le Cinque terre. Ci siamo lasciati alle spalle l’antica Loggia di Levanto e da lì, poco dopo, è iniziata la salita, subito aspra. Ma la fatica non pesa perché capisco rapidamente che è il tratto di sentiero più bello visto finora in questo prezioso angolo d’Italia. E oggi siamo fortunati, perché è una giornata limpida, luminosa, tersa: per questo ci spostiamo con i piedi, ma anche con gli occhi. Lo sguardo viaggia lontanissimo, abbraccia tutto l’arco della Liguria e lambisce altri mondi, perdendosi nei profili di monti innevati, distanti, a ovest. Dall’altra parte, guardando verso sud, c’è forse il dito della Corsica, che punta verso di noi, e poi l’isola d’Elba.
Verso punta Mesco
Sono assieme a un gruppo di amici che fino a questa mattina non avevo mai visto di persona, ma che mi sembra di conoscere da molto tempo. Conoscevo le loro parole, quello che avevano scritto. Ma oggi c’è anche altro. Ci unisce il cammino, ci unisce lo stupore per tutto quello che ci circonda mentre saliamo lungo questa stretta cerniera fra terra, cielo e mare che fra pinete e ginestre ci porta fino a punta Mesco, l’ultimo cuneo proteso verso il mare di questo tratto di costa. Questo sperone di roccia che si alza fino a trecento metri sull’acqua è un luogo così bello che incute timore, quello che provi davanti a quello che non sai spiegare, quando ti senti piccolo di fronte allo spettacolo e alla forza impetuosa della natura. Seguiamo Roberto, la nostra guida, e non mi sorprende trovare qui, accanto a due lastre di cemento inevitabilmente recenti, i resti dell’eremo di Sant’Antonio del Mesco, del XIII secolo. Da qui parte il filo del senso del sacro che percorre la storia dell’uomo e collega luoghi come questo agli angoli del mondo. La mia mente vola nello spazio e nei secoli fino a un luogo simile che non posso vedere solo perché è oltre l’orizzonte, ma che sembra vicinissimo. Vola fino a Capo Sunio, laggiù, in Grecia, al di là di questo mare azzurro.
Torniamo al sentiero. E davanti a noi, molto più giù, si vede finalmente Monterosso; in fondo a questa ripida discesa che ci illude che la parte più faticosa del percorso sia finita iniziano le Cinque Terre. Il nostro viaggio è appena cominciato.
Il sentiero fra Levanto e Monterosso
L’occasione per fare questo tratto di sentiero è stata il raduno di blogger #weLevanto (qui la tagboard). La rete di sentieri che percorre la riviera di Levante ligure è molto estesa e consente anche di spostarsi su lunghe distanze, arrivando per esempio fino a Porto Venere verso est e a Sestri Levante a ovest. Purtroppo alcuni dei tratti più belli sono chiusi nel momento in cui scrivo -maggio 2014 – fra i quali la celebre ‘via dell’Amore’ fra Riomaggiore e Manarola e il sentiero fra Vernazza in Corniglia, in parte per le conseguenze della terribile alluvione del 2011, in parte per frane e problemi che si sono manifestati in seguito. E’ un territorio bellissimo e fragile, che ha bisogno di continua manutenzione e rispetto. La situazione aggiornata sui vari sentieri si può verificare sul sito del parco nazionale delle Cinque terre.
Informazioni pratiche
Il sentiero richiede circa due ore e mezza e ha un dislivello di circa 300 metri. Il periodo migliore è sicuramente in primavera o all’inizio dell’autunno perché in estate le temperature possono essere molto elevate e il percorso è in gran parte al sole, con brevi tratti al coperto. L’alternativa è partire molto presto la mattina.
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Patrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna (chi sono)
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18 Commenti
Belle foto!! Sono stato nelle Cinque Terre alcuni anni fa e probabilmente questo anno ci tornerò.. con la situazione attuale probabilmente quest’estate ci saranno solo turisti italiani! In ogni caso vedere il tramonto a Monterosso è una delle cose che mi ha emozionato di più :)
Le cinque terre sono un posto magnifico. Molti si limitano ai borghi, ma la vera bellezza è nei sentieri e nel paesaggio. No vedo l’ora di tornarci!
Foto bellissime e bellissima descrizione,sembra in effetti di camminare insieme…
Complimenti e buon lavoro,
Pia
grazie!
Che meraviglia!
Le Cinque Terre sono tra i miei desideri da anni e spero di riuscire finalmente ad andarci questa estate – nonostante le temperature sconsigliate!
Immagino che meraviglia debba essere il tramonto dal tratto tra Levano e Monterosso *-*
E’ un posto meraviglioso. Magari eviterei agosto quando diventano ancor più affollate. D’estate più che i sentieri (che al mattino presto però si possono ancora fare, ma parlo dell’alba) ci si può godere il mare. Nelle Cinque terre la spiaggia c’è solo a Monterosso, ma basta spostarsi a Levanto e Bonassola per trovare spiagge bellissime!
Patrick complimenti per le foto e le belle frasi sulle Cinque Terre
Le Cinque Terre sono meravigliose! Mi fa sempre piacere leggere belle parole per la mia regione :-)
Ciao Patrick, complimenti per le bellissime foto e per l’articolo in genere, veramente bello e coinvolgente. Mi hai fatto rivivere il nostro trekking ma con molta meno fatica! :)
Patrick hai un modo di scrivere che riesce a toccare dentro, almeno con me lo ha fatto. I punti, le virgole, tutto pesato e messo al momento giusto. Un accompagnare il lettore nell’esperienza, io c’ero, ma viverla attraverso le tue parole la fa sembrare nuova. :)
sembra quasi poesia il ritmo che scandisce le parole del tuo post.
Complimenti come sempre!
Non ero con voi durante il trekking, ma mi ci hai portato tu :)
E tu mi hai portato in barca col tuo post… grazie! :)
Ciao Patrick. Il blu delle tue foto è bluissimo!! Splendide! A presto!
Quel blu non è merito mio… era una giornata davvero incredibile! a presto! :)
Bellissimi, foto e post. E appena appena un po’ di “paniere” per la splendida giornata :D
sì in effetti ci vuole anche un po’ di fortuna! grazie!!