Amo camminare e in questo post vi racconto qualcosa di alcuni itinerari di trekking indimenticabili in Italia e nel mondo. Non è un elenco esaustivo, sono i miei preferiti.
Camminare è uno dei modi più belli per viaggiare e conoscere un territorio. Anzi, se avessi il tempo sarebbe, per assurdo, forse l’unico modo per viaggiare. O quasi. Rallentare, sentire che il passo è quello giusto, fa entrare in uno stato di perfezione. L’altra faccia della medaglia è che di alcuni percorsi ricordo invece le difficoltà, la fatica estrema, i dolori, la pioggia. Anche questo fa parte del viaggio e le difficoltà superate, attenuate dal passaggio del tempo, aggiungono spessore ai ricordi, il senso di superamento dei limiti. Alcuni viaggi li ho strutturati interamente attorno al cammino: sono partito esclusivamente per camminare.
Una cosa che non sopporto è però ridurre il cammino a una mera impresa atletica. Ridurre i tempi, affrettarsi, affrontare i sentieri alla massima velocità. Tutto il contrario di quello che per me rappresenta il cammino.
Non c’è l’Italia, a quella dedicherò un altro post.
1. Laugavegur (Islanda)

L’itinearario fra Landmannalaugar e Thorsmork è una sintesi delle meraviglie d’Islanda che si snoda nell’arco di poco più di 50 km: distese di lava, fiumi impetuosi, vulcani, ghiacciai, deserti. In Islanda potreste anche vedere soltanto questo e non perdervi praticamente nulla. Io ho compiuto l’itinerario camminando per cinque giorni e dormendo in tenda, ma ci sono anche i rifugi.
L’itinerario non è difficile, ma la pioggia e il maltempo (nebbia, pioggia forte, tempeste di neve improvvise) possono complicare non poco le cose ed è fondamentale essere ben equipaggiati I rifugi sono aperti soltanto nei mesi estivi. Percorrere questo itinerario fuori stagione è pericoloso e può farlo solo chi ha grande esperienza e l’attrezzatura adeguata.
Difficoltà: media (l’unica difficoltà sono tre fiumi da guadare) se ben equipaggiati
Durata: 4-5 giorni. Pernottamento in rifugio o tenda. Non ci sono provviste sul percorso.
⇒⇒ Ne ho scritto qui: sul Laugavegur
2. Kumano Kodo (Giappone)

Antico cammino lungo sentieri di pellegrinaggio, il Kumano Kodo è un viaggio nel tempo e nei paesaggi montani e rurali di una zona bellissima del Giappone, la penisola di Kii. Inserito fra i patrimoni dell’Umanità Unesco (assieme ai templi della penisola), è gemellato con il Cammino di Santiago, ma è ovviamente assai più corto.
Difficoltà: facile
Durata: 4-5 giorni. Pernottamento in locanda. Possibilità di accorciare con i bus
⇒⇒ Ne ho scritto qui: Kumano Kodo
3. Trekking nella giungla del Laos

Caldo-umido e un’aria densa che si fatica a respirare, entra nel naso e nei polmoni come liquido, si appiccica sulla pelle. Tutt’intorno la vegetazione densa, impenetrabile, buia. Il sole in alto, appare di tanto in tanto ma non ci raggiunge quasi mai. e poi le salite improvvise, ripidissime. Non ho forse mai incontrato un ambiente ostile come quello della riserva naturale di Nam Ha, nel nord del Laos (si parte da Luang Namtha). Ricordo la fatica. E anche la sofferenza: mi ferii a una gamba e mi portai a casa una brutta infezione. Ma ricordo anche l’ingresso in un mondo che non era il mio, il villaggio tribale sul fiume, il silenzio nella notte. lo ricordo come un percorso meraviglioso, irripetibile.

Difficoltà: impegnativo (ma senza difficoltà tecniche). Si fa con una guida
Durata: 2-3 giorni
⇒⇒ Ne ho scritto qui: trekking in Laos
4. Fra le dune di Sossusvlei (Namibia)

Non è un vero trekking ma dal celebre sito di Dead Vlei in Namibia si possono raggiungere altri siti, come Hidden Vlei (vlei è un lago prosciugato che si riempie in alcuni momenti, in mezzo al deserto) ad alcuni chilometri di cammino. Tutto facile, un’indicazione puntava dritta fra le dune e in teoria dei paletti bianchi avrebbero dovuto segnare il percorso. Ma la sabbia e le dune si muovono e dei paletti non abbiamo trovato traccia. E così abbiamo vagato fra le dune, col terrore di perdere la strada, ma anche meravigliati da un luogo pazzesco, che sembrava fatato, fino a quando non si è alzato il sole e ha cominciato ad arroventarsi… Hidden Vlei non lo abbiamo trovato, ma la passeggiata nel deserto è stata meravigliosa. E un po’ inquietante quando pensavo che rischiavo di non ritrovare la strada del ritorno.
Difficoltà: facile se fatto all’alba e prima che il clima si arroventi (occhio a non perdere l’orientamento)
Durata: 1-3 ore
⇒⇒ Ne ho scritto qui: fra le dune di Sossusvlei

5. Viaggio al monte Athos (Grecia)

Un viaggio che non è per tutti, questo. Nel senso che il monte Athos, nel nord-est della Grecia (è uno delle tre ‘dita’ della Calcidica), è da secoli chiuso alle donne (e anche agli animali di sesso femminile, galline escluse). Camminare su questo promontorio è un’esperienza che si confonde col viaggio nel tempo: non ci sono negozi, non ci sono strade e ci si sposta a piedi o a dorso di mulo. Si dorme nei monasteri dove i riti che scandiscono la giornata si ripetono uguali da centinaia di anni, i pasti sono frugali e le comodità minime. Si viene qui per l’esperienza, per motivi spirituali, ma anche per i paesaggi sospesi fra terra e mare, per ammirare gli incredibili edifici monastici a picco sull’acqua.
Difficoltà: medio (nessuna difficoltà tecnica, ma i terreni sono accidentati e la segnaletica scarsa, se ci si fa male il problema è serio). Complicato a livello organizzativo e burocratico (serve un permesso)
Durata: 2-5 giorni
⇒⇒ Ne ho scritto qui: Viaggio al monte Athos
Senza contare che in Grecia è bellissimo camminare anche nelle isole, per esempio ad Amorgos
6. La brughiera di Haworth (Inghilterra)
Un sentiero nel quale ci siamo imbattuti quasi per caso durante la visita letteraria ad Haworth, dove c’è la bellissima casa-museo delle sorelle Bronte (raccontato qui dalla mia compagna di viaggio). La Haworth Moor walk nella brughiera che comincia ai margini del paese incrociava il tracciato della ‘mitica’ Pennine way, toccando numerosi luoghi che hanno ispirato le sorelle Bronte e in particolare ‘Cime tempestose’. Ci siamo messi in cammino con una mappa approssimativa e l’itinerario, non sempre facile da seguire, si è rivelato bellissimo e pieno di fascino, in una brughiera sterminata e selvaggia.

Difficoltà: facile con il bel tempo (a patto di non perdersi)
Durata: 4 ore
⇒⇒ Qui trovate un sito ufficiale con indicazioni e cartina (scaricate la waling guide)
⇒⇒ Qui trovate un mio post sulle vicine Yorkshire Dales

Quali sono i trekking più belli che avete fatto? Scrivetelo nei commenti!