Cose da ricordare di un anno di viaggi – 2015

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Un piccolo riassunto di un anno incredibile, fra Giappone, Berlino, Grecia, Nuova Zelanda, Fiji e Cambogia

Io amo le liste e le classifiche. Certo, sono un ‘trucco’ abusato ma aiutano, a fare confronti a ricordarsi di cose dimenticate e a fine anno ci possono stare. Poi, è chiaro, sono personalissime. Per me questa lista è anche una scusa per scrivere un po’ e mettere ordine nell’anno che si sta concludendo, prima di iniziare a pensare a quello nuovo (arriverà anche quel post, fra qualche giorno).

Un nuovo continente: l’Oceania

In Nuova Zelanda e alle isole Fiji  ho messo piede in una parte del mondo completamente nuova. La distanza non basta a dare senso a un viaggio e non sono di quelli che ama collezionare bandierine. Ma è incredibile scoprire paesaggi nuovi, stupirsi di tutto e allo stesso tempo trovare collegamenti impensati a una distanza così grande. Ho praticamente solo sbirciato attraverso la porta che si apre sul Pacifico e sogno già di tornare. Magari non subito, ma presto.

Isole Fiji, Tokoriki

Va bene, isole Fiji un po’ da cartolina (ma c’è anche questo)
(foto di Patrick Colgan, 2015)

Tre città che mi hanno stupito

1. BERLINO – Germania

Sono tornato dopo dodici anni nella capitale tedesca, di cui avevo ricordi imprecisi e confusi. E ho pensato che non avevo capito nulla allora, e che Berlino è una città dove avrei dovuto vivere. C’è tanta storia, ma da vedere non c’è forse moltissimo, non è una capitale che ti sorprende con la bellezza e i monumenti. C’è altro.

E’ soprattutto una città da vivere e a me è piaciuto semplicemente mescolarmi alla folla del Festival del cinema di Berlino, sedermi per un brunch in un caffè, bere un drink in un locale affollato e pieno di vecchi divani, mangiare un kebab accanto a una foto dell’attore Birol Unel a Kreuzberg e illudermi che l’appartamento affittato a Prenzlauer Berg fosse davvero la casa in cui vivevo.

Kreuzberg, Berlino

Kreuzberg, Berlino (foto di Patrick Colgan, 2015)

Birol Unel, seduto al mio stesso tavolo

L’attore Birol Unel, seduto al mio stesso tavolo, in un ristorante turco

2. BANGKOK – Thailandia

Il secondo giro a Bangkok mi ha causato emozioni ancora più forti e contrastanti della prima volta. L’ho odiata con tutto me stesso per il traffico, il caldo, il caos, mi ha disgustato fino alla nausea e mi ha regalato ancor più della prima volta improvvisi spazi di tranquillità, di bellezza e perfezione. E poi forse avevamo perso l’aria smarrita della prima volta e nessuno ha provato a raggirarci, nemmeno i tassisti. Questa è una delle cose belle dei ritorni.

L'orrendo traffico di Bangkok

L’orrendo traffico di Bangkok (foto di Patrick Colgan, 2015)

Bangkok, il mercato dei fiori, di notte

Bangkok, il mercato dei fiori, di notte (foto di Patrick Colgan, 2015)

3. CHRISTCHURCH (e Wellington) – Nuova Zelanda

Pensavo che del viaggio in Nuova Zelanda avrei amato Wellington. E in effetti la piccola capitale neozelandese è cool, rilassata, alternativa e pure bella e non ha tradito le aspettative (nemmeno le ha superate però). Ma alla fine il pensiero mi torna spesso a Christchurch, ferita profondamente dai terremoti del 2010 e del 2011 ci ha accolti con le sue rovine un po’ tetre e con un vento spaventosamente gelido. Ma qui si avverte, è nettamente percepibile, la volontà di ripartire, con quello che c’è: creatività, voglia di fare, ottimismo.

L’immagine che resterà più nitida è quella della spettacolare cattedrale temporanea di cartone riciclato, con il vescovo anglicano – una donna – che ci invita a entrare per visitarla nonostante stesse per iniziare una funzione e la cortesia e l’orgoglio delle guide volontarie.

Tre viaggi a piedi indimenticabili

1. MONTE ATHOS – Grecia

Forse è stato uno dei viaggi più intensi, più belli che abbia mai fatto in assoluto. Ho camminato fra i monasteri ortodossi con un amico di sempre, con il quale questo viaggio lo avevo a lungo immaginato, sognato e infine realizzato. E’ strano ma non avevo mai pensato che lo avrei fatto davvero. I sogni è bello cullarli, ma è meraviglioso trasformarli in realtà. Me lo devo ricordare.

Nei ricordi non c’è la fatica che abbiamo provato. Ci sono soprattutto i canti dei monaci, un mare di un blu profondo e scintillante, l’intenso sapore di anice dello tsipouro, la grappa all’anice che ci veniva offerta all’arrivo nei monasteri.

Over the clouds Monte Athos, Grecia *latergram*

Una foto pubblicata da Patrick Colgan (@colgan78) in data:

Viaggio al monte Athos: Il monastero di Gregoriou

Il monastero di Gregoriou (foto di Patrick Colgan, 2015)

2. PARCO ABEL TASMAN – Nuova Zelanda

Due giorni fra l’azzurro, del mare, del cielo e il verde dei boschi rigogliosi e per noi un po’ misteriosi della Nuova Zelanda. Boschi pieni di piante strane, di suoni e di canti (degli uccelli) sconosciuti. E poi una notte in un rifugio a cucinare e riscaldarsi con gli altri camminatori in una fredda notte d’inverno che è fra i fotogrammi più nitidi di questo cortometraggio. Prendere la barca per lasciare questo parco naturale mi è dispiaciuto.

Abel Tasman National Park

Abel Tasman National Park (foto di Patrick Colgan, 2015)

Abel Tasman National Park

Il mio zaino all’Abel Tasman National Park (foto di Patrick Colgan, 2015)

3. DA KIBUNE A KURAMA – Giappone

Non è che sia un sentiero così lungo o particolare. E’ una passeggiata che si fa in giornata lasciandosi Kyoto pochi chilometri alle spalle. Ma sul sentiero innevato fra le colline ero solo, in un silenzio irreale, fra alberi sacri e piccoli santuari che sembravano immobili da un millennio. E poi, alla fine, mi sono regalato un pranzo raffinato e meraviglioso e un bagno termale all’aperto, con vista sulle montagne imbiancate. Il Giappone sa regalare non solo momenti, ma giornate perfette.

Albero con una fune shimenawa sul Monte Kurama

Albero con una fune shimenawa sul Monte Kurama (foto di Patrick Colgan, 2015)

 

Sul Monte Kurama #kyoto #giappone

Una foto pubblicata da Patrick Colgan (@colgan78) in data:

 

Mezzi di trasporto

NUOVA ZELANDA IN AUTOMOBILE

Non amo spostarmi in auto, mi stanca, mi sento vincolato. Ma in Nuova Zelanda le strade infinite e stupende sembrano davvero invitarti, chiamarti. Le città sono poche, le distanze grandi e così l’auto si fa leggera, smette di essere un ingombro, anche mentale. Diventa un’estensione di te.

Le strade della Nuova Zelanda (foto di Patrick Colgan, 2015)

Le strade della Nuova Zelanda (foto di Patrick Colgan, 2015)

CAMBOGIA IN BARCA

Il 2014 si era concluso con un viaggio sui fiumi del Laos e in barca avevo riscoperto il lusso di perdere del tempo e di viaggiare lentamente, osservando il panorama che cambiava impercettibilmente e scoprendo la vita che scorreva lungo il corso d’acqua che attraversava la giungla. Volevo rifare un’esperienza simile. Navigare fra Siem Reap e Battambang, in Cambogia, è stato molto diverso, ma ha riservato nuove sorprese, fra momenti idilliaci e altri molto meno. Ne scriverò presto.

Villaggio sul lago Tonle Sap, Kompong Khleang

Villaggio sul lago Tonle Sap, Kompong Khleang (foto di Patrick Colgan 2015)

Angkor, semplicemente

The smile of Angkor, Bayon temple Il sorriso di Angkor, tempio Bayon

Il sorriso di Angkor, tempio Bayon (foto di Patrick Colgan, 2015)

Il viaggio in Cambogia lo sognavo ormai da dieci anni e me ne sono reso conto quando ho preso in mano la guida Routard che era invecchiata sullo scaffale della libreria, era del 2006. E’ un viaggio che ancora devo metabolizzare, è passato un mese e ancora non riesco a trovare le parole per scriverne.

Incontri in Asia

E’ stato un anno con due incontri speciali, avvenuti per caso, entrambi lontanissimo da casa. I viaggi a volte riservano coincidenze come queste. Non passavo un pomeriggio intero con mio fratello David, da solo, forse da anni ed è successo a Inuyama, vicino a Nagoya, dove si trovava in viaggio di lavoro per puro caso.

A Inuyama

Con mio fratello a Inuyama, Giappone

E poi, a Bangkok, un’altra coincidenza di date ci ha fatto incontrare Cristina, assieme ad Andrea (che invece nella capitale thailandese ci abita). Io amo viaggiare da solo, ma condividere dei momenti con le persone giuste è impagabile.

gruppo_bangkok

Letizia (Persorsi blog), Andrea (Andrea in Thailandia), Kevin e Cristina (Crinviaggio) a Bangkok (e io sono dietro la macchina fotografica)

E… il viaggio più bello

E’ stato un anno di grandi novità e il 29 agosto ho inziato anche un nuovo viaggio… un po’ diverso dagli altri.

Happy day :) #letiziaepatrick

Una foto pubblicata da Patrick Colgan (@colgan78) in data:


3709d0fPatrick Colgan, sono giornalista e blogger, vivo a Bologna. (chi sono) Uso delle foto: tutte le foto scattate da me e pubblicate sul blog hanno la licenza creative commons attribuzione-non commerciale. Potete usarle e distribuirle per scopi non commerciali, ma vanno attribuite a me, includendo il mio nome e un link funzionante al blog e la medesima licenza creative commons. Per scopi commerciali siete pregati di contattarmi
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5 Commenti

Dottor Nomade Gennaio 4, 2016 - 5:09 pm

E così, grazie a questo spunto, mi sono accorto che quest’anno ho visto 3 nazioni e ne ho rivista una (ho ripreso anche io Berlino, coincidenza! Non dopo 12 ma dopo 7 anni -che comunque non sono pochi).

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Pam | a Blonde around the World Dicembre 31, 2015 - 6:17 pm

Che bello il vostro anno ed i vostri viaggi Patrick! Auguro un 2016 fantastico a te e Letizia!! Un bacione! Pam

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patrickcolgan Gennaio 4, 2016 - 10:56 am

grazie! buon 2016! :)

Reply
Manuela Dicembre 31, 2015 - 5:49 pm

Due anni fa commentavo il tuo post di fine anno e tu mi dicesti “Dovresti farlo anche tu”.
Sappi che se ora per me è un’abitudine concludere l’anno con un riassunto dei miei viaggi è solo merito tuo. Davvero.
I tuoi post di fine anno restano i miei preferiti nell’intera blogsfera.
Riesci ad essere ordinato ed elegante, con l’umiltà che ti distingue (sei andato in Oceania e ne parli con una leggerezza surreale, ti ammiro molto).
Per finire voglio ancora congratularmi con te e Letizia.
Siete bellissimi.
Vi auguro tanti viaggi, vi auguro uno splendido 2016!

Reply
patrickcolgan Gennaio 4, 2016 - 11:06 am

Ho scoperto solo stamattina questo commento che per qualche motivo mi era sfuggito. Ed è stato bello scoprirlo stamattina: mi ha regalato un grande sorriso (anche un po’ imbarazzato) in una giornata grigia, fredda e piovosa. Quando scrivi, i post, come i commenti (e quando fotografi) hai questa capacità incredibile e… tua. Grazie per le tue parole. Auguro anche a te uno splendido 2016!
a presto!

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