Cartoline da San Francisco

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Impressioni da una città bellissima al ritorno dal secondo viaggio: cosa vedere a San Francisco (e cosa fare, dove andare…)

Non è una città perfetta e nella prima mezz’ora due automobilisti aggressivi mi hanno già riempito di insulti mentre cercavo parcheggio ai limiti dell’esasperazione. Ma qui potrei vivere, anzi, mi piacerebbe viverci. Non mi capita spesso di pensarlo in viaggio. A San Francisco invece l’ho pensato più volte, sbirciando con l’ingenuità del viaggiatore di passaggio dentro le case allineate sulle strade in pendenza, per intuire frammenti di vite che sarebbero potute essere la mia. Immagino percorsi lungo i quali, un giorno, potrei avere la mia scrivania dietro quella finestrella e questa strada potrebbe diventarmi familiare. Immagino di vivere un giorno in una di quelle vecchie case vittoriane, cookie cutter, fatte con lo stampino ma ognuna diversa, a partire dal colore.

Ci sono stato due volte, a distanza di anni e ancora non me la sento di proporvi un vero itinerario o di scrivere altro sulla città: è come se mi intimorisse, molto più di Los Angeles. Per quello vi rimando all’itinerario di Via che si va, che a San Francisco ci vive e alla guida dei guida della California dei Viaggiautori, scritta da Paola e Gianni che la California l’hanno viaggiata in lungo e in largo. Io, per ora, vi mando solo qualche frammento del mio ritorno, qualche cartolina di cose che mi piacciono della città, alcune scontate, altre forse meno.

Poi ovviamente potete usare questo post se volete qualche spunto su cosa fare o cosa vedere a San Francisco.

Ramen a Japan Town (e i sapori di San Francisco)

San Francisco nei miei ricordi è anche il sapore dei suoi piatti provenienti da Cina, Giappone, Messico, Eritrea e tanti altri Paesi, che già raccontano un pezzo importante di questa che è una città accogliente, più volte descritta come la più amichevole in America nei confronti degli immigrati (qui e qui per esempio).

Questa è una città che, in generale, va a letto presto o almeno questa è l’impressione da visitatore. Si va a cena alle 19 e molti posti chiudono intorno alle 21. Fra l’arrivo in città e la ricerca angosciata di un parcheggio non troppo lontano dall’albergo (Casa Loma, consigliato) la prima sera si era fatto decisamente tardi. Così ci siamo diretti verso la zona di Japan Town, a una ventina di minuti a piedi dal nostro alloggio. E qui, dopo un attimo di smarrimento, abbiamo visto le file familiari davanti a due ristoranti di ramen. E ci siamo infilati in quello dove c’era meno da aspettare, Yamadaya.

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Il ramen era buonissimo, giusto, confortante: il migliore mangiato fuori dal Giappone e ideale per concludere una giornata di viaggio.

E questo è anche un piccolo suggerimento per viaggiatori affamati: San Francisco è una città che può essere carissima (se andate in un ristorante appena carino vi partono 50$ a testa e più come niente), ma se volete spendere un po’ meno le opzioni sono moltissime specie quando si parla di cucine del mondo. Così, nel frattempo, potete sperimentare sapori mai provati.

Le case vittoriane di San Francisco

Lo so che all’interno magari non sono il massimo: probabilmente molte scricchiolano, sono piccole e chissà quanto costano di manutenzione. Ma le case di San Francisco, anche quando replicate in serie o con colori stinti, sono semplicemente bellissime e la parte per me più evocativa del panorama della città, più dei grattacieli, più delle pendenze, più del Golden Gate. Le più famose sono le Painted ladies, eleganti e allineate di fronte allo skyline del centro. Ma di belle ce ne sono tante, ad Haight-Ashbury basta addentrarsi un po’ nelle vie secondarie per scoprirne a ogni passo (qui ci sono anche altre case famose, le Four Seasons), fra le quali anche alcune legate a grandi del rock che hanno abitato in questo quartiere, cuore della cultura hippie.

Painted Ladies, San Francisco

Painted Ladies, San Francisco (foto di Patrick Colgan, 2009, al tempo una, che ho tagliato dalla foto, era in ristrutturazione)

Nelle facciate delle case si può infine leggere un po’ di storia della città. I colori sgargianti spesso non sono quelli originali: leggendo qualche post e articolo su queste case costruite nell’ottocento si impara che molte vennero ridipinte in grigio dopo l’ultima guerra perché il colore era avanzato dalle navi militari; poi molte vennero ridipinte negli anni Sessanta sull’onda del movimento colorista.

E infine questo discorsi ci porta a uno dei problemi più noti di San Francisco, la mancanza di alloggi e di spazio, dovuti anche alle particolari regole che rendono molto difficile costruire: il paesaggio cittadino è preservato, ma i costi per chi vuole abitarci vanno alle stelle (il tema è ampiamente trattato nel podcast Da Costa a Costa, nella puntata sulla California).

⇒⇒ Per saperne di più: un post bellissimo di Elena che insegna anche a come distinguere gli stili delle case vittoriane di San Francisco.  Paola invece ci porta a Haight-Ashbury (e racconta come trovare le case dei grandi del rock).

Una casa vittoriana a San Francisco

Una casa vittoriana a San Francisco (foto di Patrick Colgan, 2017)

Fisherman’s Wharf (e il Musée Mécanique)

Questa è la zona più turistica di San Francisco, di gran lunga. Ma non è nemmeno l’inferno che mi ricordavo dal primo viaggio. Passeggiare mentre si assapora un cremoso clam chowder (zuppa di vongole), andare a salutare i leoni marini al pier 39 e vedere da lontano il Golden Gate è innegabilmente piacevole.

Pier 39, San Francisco - foto di Patrick Colgan, 2017

Pier 39, San Francisco – foto di Patrick Colgan, 2017

Si torna un po’ bambini, come spesso accade quando si fa i turisti al cento per cento, e il processo si compie al Musée Mécanique del pier 41: qui, uno accanto all’altro, sono allineati oltre trecento giochi meccanici e videogiochi che attraversano oltre un secolo di storia. Da Pong a Pole position, dai flipper ai mutoscopi (quegli aggeggi di fine 800 in cui inserendo una moneta e girando una manovella potevi vedere foto fatte scorrere in successione). In questo posto pazzesco mi sono scatenato sui vecchi videogame: è stato esaltante, anche se non ho trovato tutti i miti della mia infanzia e adolescenza.

E alla fine sono uscito felice ma con un po’ di malinconia: pensare che queste macchine che amavo da ragazzino ora sono pezzi da museo a tutti gli effetti è impressionante.

Musée Mécanique
Musée Mécanique, San Francisco (foto di Patrick Colgan, 2017)
Musée Mécanique, San Francisco
San Francisco, il Musée Mécanique (foto di Patrick Colgan, 2017)
Musée Mécanique, San Francisco
Musée Mécanique, San Francisco (foto di Patrick Colgan, 2017)

Il Golden Gate Bridge

Qualche anno fa l’avevo percorso in bicicletta. Questa volta invece l’ho percorso in auto, di sera, arrivando a San Francisco da nord. E poi sono tornato a vederlo da  Baker Beach  (spiaggetta subito a ovest del ponte) e da Presidio (il grande parco sopra la città). Il Golden gate è uno spettacolo e una visita a San Francisco non è completa senza averlo ammirato o, ancora meglio, attraversato.

Il Golden Gate Bridge da Baker Beach

Il Golden Gate Bridge da Baker Beach (foto di Patrick Colgan, 2017)

⇒⇒ Sul Golden Gate ho scritto un intero post: Ritorno al Golden Gate

Camminare a San Francisco

Vi consiglio di visitare la città a piedi, per quanto è possibile. San Francisco, certo, è attraversata da molti mezzi di trasporto, fra i quali i famosi tram, ed è estremamente vasta, ma in alcune zone è bello camminare fra i quartieri, vederli mutare, a volte lentamente, altre all’improvviso. La passeggiata dal nostro albergo nella zona di Western Addition verso North Beach attraversando Chinatown ci ha permesso di vedere i vari volti della città: esploratela a piedi, per quanto possibile.

Un bel graffito con Bruce Lee, a Chinatown

Un bel graffito con Bruce Lee, a Chinatown – foto di Patrick Colgan, 2017)

Di giorno non ci sono particolari problemi, mentre la sera, così si legge spesso, va fatta attenzione in certi quartieri, come Tenderloin o, in parte, Mission. Va detto che in due viaggi a San Francisco non mi sono mai sentito insicuro in città.

Shopping a San Francisco: preparate il portafogli!

Anche se ha legato il suo nome soprattutto agli scrittori beat e alla musica degli anni Sessanta, San Francisco è sempre rimasta una città ad altissima densità di cultura, dove gli amanti di dischi e libri troveranno modo di spendere i loro risparmi.

Chi ama la musica potrà trovare di tutto da Amoeba Music e Rasputin, due spettacolari negozi (il primo in particolare) su Haight street: c’è un assortimento impressionante di dischi, sia  nuovi che usati.

Amoeba, San Francisco (foto di <a href="https://www.flickr.com/photos/viviendoenlaerapop/2449492681/i">Antonio Campoy</a> - licenza <a href="https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/">Creative Commons</a>)

Amoeba music, San Francisco (foto di Antonio Campoy – licenza Creative Commons)

Le librerie di San Francisco

Ma è chi ama i libri che potrà trovare pane per i suoi denti curiosando fra gli scaffali di Dog Eared Books (due negozi, nei quartieri di Castro e Mission), della gloriosa libreria City Lights Bookstore di North Beach, cuore dell’omonima casa editrice di Lawrence Ferlinghetti, al centro del movimento beat, o da Green Apple Books a Richmond. E  in tante altre piccole librerie (ce ne sono molte a Mission).

Dog eared books

Dog eared books (Foto di Alper Çuğun, da Flickr – licenza creative commons)

City Lights Bookstore

City Lights Bookstore, foto di Jon Sullivan (pubblico dominio)

E come curiosità potete andare a dare un’occhiata all’indirizzo 826 Valencia (Mission) dove il Pirate Supply Store vende libri e oggettistica ‘piratesca’. Fra i cofondatori di questo bizzarro negozio c’è lo scrittore Dave Eggers (noto per la rivista McSweeney’s e per i romanzi Zeitoun, The Circle e tantissimi altri). E qui ha sede anche il workshop di scrittura per ragazzi disagiati The writing center. Un altro pezzo di San Francisco.

826 Valencia, Pirate Shop e Writing Center

826 Valencia, Pirate Shop e Writing Center – foto di Chelsea Marie Hicks – licenza Creative commons

La colazione davanti al mare

Infine una cosa che per me non può mancare, amo le belle colazioni e i brunch. E San Francisco, ovviamente, su questo fronte non vi deluderà. Il brunch a North Beach, al Pat’s Cafè, con un eccellente Eggs Benedict è stato bellissimo e appagante. Ma quando ho letto che il miglior morning bun – vale a dire “panino da colazione” – della città era al Devil’s teeth baking company, dalle parti di Ocean Beach, non ho resistito e ho pensato che dovevo provarlo. In realtà da quello che leggo il morning bun è molto popolare in zona, le varie classifiche non concordano e i posti dove provarli sono tanti: qui una lista e la mappa.

Il panino al burro con… avocado, uova strapazzate doppie, bacon e formaggio è stato però indimenticabile.

Ci sono alcuni sgabelli e un paio di panchine all’esterno. Ma se non c’è spazio, la spiaggia è davvero a due passi.

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Da Devil's Teeth sono disponibili il breakfast sandwich e lo special breakfast sandwich

Da Devil’s Teeth sono disponibili il breakfast sandwich e lo special breakfast sandwich

Gli altri post sul viaggio in California

Se volete continuare a leggere qui ci sono gli altri post di questo viaggio stupendo.

  1. Viaggio nel Joshua Tree
  2. Sulla strada per Amboy
  3. Cartoline da Los Angeles
  4. Ritorno al Golden Gate
  5. Tutti i post di Orizzonti Blog sugli Stati Uniti e sulla California

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3 Commenti

Valentina Giugno 5, 2018 - 11:56 am

Sogno da tempo di visitare San Francisco, grazie per questo articolo :)

Reply
patrickcolgan Giugno 8, 2018 - 9:08 am

E’ una città che amo molto, se poi quando partirai avrai bisogno di qualche consiglio, scrivimi! :)

Reply
Ale - untrolleyperdue.it Marzo 31, 2018 - 3:31 pm

Potrei realmente mettermi a piangere al Musee Mecanique, e forse anche davanti al morning bun…grazie per questi ottimi consigli, che segno immediatamente!
Sento un’attrazione verso San Francisco che va oltre la mia comprensione…la partenza si avvicina e il magnetismo aumenta, è incredibile!

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