Non mi piace dire cosa fare e cosa non fare, in genere, ma questo articolo è una scusa come un’altra per tornare a scrivere di Tokyo e del Giappone…
1. Non credere agli stereotipi sul Giappone
Mi accorgo, conversando con le persone, che l’immagine che molti hanno del Giappone è di una successione interminabile di città tentacolari, disumanizzanti e ipertecnologiche. Questi luoghi comuni hanno naturalmente un fondamento di verità: ben il 78 per cento dei giapponesi vive in grandi città. Tokyo ha quasi nove milioni di abitanti ed è praticamente tutt’uno con la seconda città del Paese, Yokohama, che ne conta 3.690.000. In passato c’è addirittura chi teorizzò la nascita di un’unica megalopoli che avrebbe unito Osaka, Nagoya, Kyoto, Tokyo e Yokohama. Tutte città da milioni di abitanti in un’area grande, ma ristretta se si considera la scala della quale stiamo parlando.

ce n’è davvero tanta
(foto di Patrick Colgan, da Flickr)
Il Giappone però non è solo questo. È anche un Paese con grandi aree naturali selvagge, splendide foreste e montagne, paesi di campagna ancora legati alla tradizione e zone davvero remote. Ma anche all’interno delle città non mancano le sorprese. Shinjuku, l’immagine classica di Tokyo con i neon, la folla e i grattacieli, è davvero così, certo (e non a caso ha ispirato le scenografie futuribili e alienanti del film Blade runner). E’ però solo una piccola parte della città.
Tokyo ha infatti anche alcuni parchi di straordinaria bellezza che si aprono in mezzo ai grattiacieli: Shinjuku gyoen, Rikugien e soprattutto lo spettacolare Yoyogi koen, un’enorme foresta nel mezzo di alcuni dei quartieri più moderni. E poi, all’interno di Tokyo, ci sono quartieri che sembrano piccoli paesi, con case basse, antiche, e vicoli stretti come Kagurazaka o parte di Ryogoku… Non ci sono solo neon e palazzoni di vetro!
Le alternative consigliate
- Due passi fra i vicoli di Kagurazaka o di Yanaka, per esempio
- Un giro nei quartieri meno frequentati con il tram

2. Non comportarti da… turista (di quelli maleducati)
Tokyo è una grande città, con moltissima gente. E la convivenza è possibile anche grazie al rispetto di alcune norme comuni, spesso non scritte. Poco importa che in giro ci siano maleducati, come turisti è meglio rispettare le regole nel Paese che ci ospita. Elenco alcune delle cose più importanti.
- Portate la spazzatura con voi. In città ci sono pochi cestini, concentrati nelle stazioni, se avete spazzatura portatela con voi e non lasciatela in giro (o, peggio, infilarla nei cestini per le lattine vicino ai distributori automatici, per esempio).
- Non mangiate mentre camminate. La cosa è strana da comprendere ma anche il cibo di strada non si consuma camminando: o lo mangiate sul posto o ve lo portate dietro fino a un posto adatto (è invece accettabile sui treni a lunga percorrenza).
- Non fumate fuori dagli spazi previsti. Non si fuma all’aperto, mentre quasi sempre si può fumare nei locali. L’alternativa sono le piccole aree fumatori disseminate nelle città.
- Silenzio sui treni. Sulla metropolitana, ma anche sui treni di superficie si dovrebbe rimanere in silenzio: tutt’al più si parla a bassa voce e non si telefona. Altra cosa, togliete lo zaino dalle spalle, specie quando il treno è affollato.

E le mascherine? Erano molto usate già prima della pandemia, per diversi motivi (per lo più quando malati, o per prevenire allergie). In occasione della riapertura del Giappone nell’ottobre 2022 c’era molta preoccupazione per i turisti senza mascherina (e si è aperto un dibattito). Si tratta anche di una delle preoccupazioni che ha contribuito a prolungare la chiusura del Paese. In Giappone al momento (ottobre 2022) non sarebbe obbligatoria sempre ma la maggior parte delle persone continua a portarla sempre e quindi vi inviterei a uniformarvi e, se possibile, a portarla.
Aggiungerei il suggerimento di evitare esperienze turistiche come l’escursione in go-kart per le strade di Tokyo (in stile Mario Kart). Il traffico è ordinato, ma c’è, i go-kart si vedono poco e si rischiano incidenti (che ci sono stati). Inoltre intralciano un po’ il traffico e non sono proprio… ben visti. Ma vedete voi…
3. Non andare a Roppongi di sera
Certo, ci sono delle discoteche famose (non sto a elencarle, i nomi fra l’altro cambiano spesso) e il quartiere di Roppongi è uno dei tanti cuori della vita notturna di Tokyo. Ma a meno che tu non abbia voglia di ballare – e il portafogli pieno – non andarci. E’ forse l’unico posto a Tokyo dove girano borseggiatori, e dove può capitare di sentirsi poco sicuri. Senza contare che è strapieno di stranieri (sei venuto a Tokyo per stare al banco con militari americani e turisti?) e intasato di fastidiosi procacciatori di clienti che tentano di trascinarti nei vari locali e bar, invariabilmente piuttosto costosi. Di sera è uno dei posti più fastidiosi del Giappone.
Alternative consigliate
- Un giro a Shinjuku è decisamente più divertente ed economico (e si mangia meglio)
- Un drink a Golden Gai
4. Non salire sulla Tokyo Tower
Vero, è una sorta di copia arancione della Tour eiffel che fa un notevole effetto ed è uno dei simboli della città. Ma il panorama dall’alto è deludente anche perché l’osservatorio è angusto e al chiuso: non vale certo i 1,420 yen del biglietto e le attese agli ascensori.
L’alternativa consigliata
- Il miglior panorama della città – ma non l’unico (Time indica 6 punti panoramici ) – è invece forse quello dal terrazzo sul tetto della Mori Tower (238 metri), che è uno dei buoni motivi per andare a Roppongi. Di giorno, quando il cielo è terso (quindi d’inverno, non certo d’estate) si può vedere distintamente, a ovest, il monte Fuji. Ma le emozioni più forti sono di notte o al crepuscolo, quando si sprofonda lentamente in un mare infinito di luci. Una scena impressionante e un po’ sconvolgente.
La visita (2.000 yen) si può combinare con il Mori art museum, che a dispetto del nome è uno spazio espositivo che ospita mostre temporanee di alto livello, ma non ha una collezione permanente. - Tokyo skytree a oltre 600 metri è ancora più spettacolare, ma l’osservatorio è sempre chiuso. Il Tokyo government building, a Shinjuku ha un grande osservatorio al chiuso aperto fino alle 23, ed è gratis. Però le luci al neon e la folla rovinano un po’ l’esperienza.
- Qui ho dedicato un intero post a dove vedere Tokyo dall’alto
5. Non andare a Tokyo in agosto (o giugno)
Lo so, molti hanno le ferie praticamente solo in questo periodo. Ma i prezzi dei voli si alzano e il caldo e l’umidità sono davvero terribili e temute dagli stessi giapponesi che d’estate si inviano biglietti augurandosi buona salute. Si passa continuamente dai 40 gradi in strada ai forse 15 della metropolitana ed è impossibile godersi gli splendidi parchi cittadini, roventi, o una scodella di ramen fumanti. Detto questo, un viaggio in Giappone è comunque indimenticabile, anche d’estate.
Quindi, se potete andare solo ad agosto, andateci!
Anche giugno non è proprio il periodo perfetto: è infatti quello della stagione delle piogge (tsuyu) che possono durare per giorni, anche senza interruzioni.
Le alternative consigliate
- L’inverno è uno dei miei periodi preferiti: pochi turisti, prezzi bassi, cieli tersi e non troppo freddo (tranne che in alcune zone). L’autunno è simile, ma più gettonato dai turisti (e meno freddo). Infine la primavera, la stagione dei ciliegi (è in genere ad aprile): è il periodo di massima affluenza turistica ed è necessario muoversi per tempo, specie per gli alloggi.
- Ho scritto un post sulle stagioni del Giappone e i pro e i contro di ogni periodo e uno sui viaggi invernali
6. Non prendere i taxi a Tokyo
La portiera che si apre automaticamente e il tassista in guanti bianchi fanno sicuramente la loro scena. Ma a meno che tu non abbia assoluta necessità puoi evitare di prendere i taxi, decisamente cari e poco efficienti rispetto alla metropolitana o agli treni della rete ferroviaria (si pagano facilmente 30-40 euro per una corsa). Senza contare che, notoriamente, i tassisti giapponesi non hanno quasi mai idea di dove si trovi la destinazione che hai indicato e fanno grandi espressioni di sopresa anche davanti ai biglietti da visita degli hotel (l’assenza di indirizzi in effetti non aiuta e sembrano ignorare l’uso del gps!).
Ci sono delle app ma per ora (autunno 2022) sono un po’ complesse da usare per i turisti. Per esempio richiedono un telefono giapponese o sono solo in giapponese.

Se anche hai perso l’ultimo treno della metropolitana (in genere ci sono solo una corsa o due dopo mezzanotte, poi tutto chiude) ci sono mille modi per fare l’alba se hai sufficiente energia. Tokyo è una città che non dorme mai, nessun giorno della settimana: puoi andare a farti una scorpacciata di ramen in uno dei tanti locali aperti 24 ore su 24, oppure affittare una saletta per il karaoke e scatenarti tutta la notte a un prezzo d’occasione, anche solo 10-15 euro (anche qui è tutto sempre aperto). Se poi hai voglia di controllare le email e schiacciare un pisolino puoi sempre infilarti in un manga kissa, un internet cafè dove per una decina di euro puoi passare la notte in una saletta privata con pc e sedile reclinabile… E il costo della notte in albergo? Va perso, certo, ma prendere il taxi probabilmente sarebbe costato una cifra simile.
Ritornare all’albergo a piedi può invece essere difficile a Tokyo, di notte, più che altro per le distanze. La sicurezza di notte, invece, non è in genere un problema.
L’alternativa consigliata
- Prendere la metropolitana, se i treni ci sono ancora. Qui la mia piccola guida. Se è notte puoi fare come i giapponesi, fare mattina e prendere il primo treno.
7. Non prendere i treni negli orari di punta
Foto di Tim Adams, licenza creative commons
Tutti conoscono le sconcertanti immagini della gente pigiata nella metropolitana di Tokyo, tanto da essere diventata quasi un luogo comune, l’archetipo dello schiacciamento tipo sardine. In realtà, per la maggior parte della giornata la metropolitana è straordinariamente sicura, veloce ed efficiente e tutt’altro che sovraffollata. Fra le 7 e le 8.30 e la sera in particolare fra le 18 e le 19 alcune linee della metro e delle linee di superficie (specialmente i treni lungo la linea circolare Yamanote, della JR) sono invece effettivamente affollatissime. In questi orari bisognerebbe evitare di portare bagagli ingombranti. E’ aspetto di cui tener conto anche quando si programmano gli spostamenti e i treni a lunga percorrenza da prendere. In realtà lo ‘spettacolo’ della metropolitana affollata è comunque da vedere almeno una volta.
8. Non limitarti a bere solo birra

I giapponesi hanno una grande passione per la birra. E infatti chi non conosce le birre Asahi e Sapporo (meno nota l’altrettanto buona Yebisu)? Oltre alle marche più commerciali e diffuse ci sono ottime birre artigianali. Ma la bevanda da scoprire è il sake (nihonshu) che in Italia però non gode di buona fama. Spesso lo si associa a una brodaglia calda e dolciastra che viene servita a fine pasto nei ristoranti cino-giapponesi ormai diffusissimi in tutta Italia. Altri, che non l’hanno mai provato nemmeno nei finti ristoranti giapponesi, credono sia una specie di grappa, molto forte. E così quando durante le cene con amici tiro fuori splendide e preziose bottiglie di sake appena arrivate dal Giappone resto quasi sempre l’unico a berlo (meglio, così dura di più) e vengo anzi guardato con un po’ di sospetto dagli amici.
Ma questi atteggiamenti e queste credenze sono basate su errori e ignoranza. Il nihonshu (che si ottiene dalla fermentazione e lavorazione del riso) ha solo 14-15 gradi alcolici, può essere più secco o più dolce e si beve freddo (meglio) o caldo a seconda della stagione, e sempre assieme al cibo. Ce n’è una enorme varietà, sia come caratteristiche che come qualità e ci sono abbinamenti diversi. Ma tutti questi sake hanno una cosa in comune: non assomigliano per nulla alla brodaglia dolciastra servita nei ristoranti cinesi.
In alcuni locali di Tokyo ci sono menu di degustazione serviti con diversi tipi di sake (alla faccia di quanto si sosteneva in una lezione del corso di sommelier Ais, cioè che in oriente non esiste l’enogastronomia, ma si “beve per bere”). E il nihonshu è davvero ottimo, specie quando è di buona qualità. Non è da confondere con lo shochu che è un distillato di patate molto più forte, spesso allungato con l’acqua.
I fortunati milanesi possono approfittare di una benemerita associazione che organizza eventi e incontri per diffondere il Nihonshu e la gastronomia giapponese in Italia: la via del Sake.
L’alternativa consigliata
- Per un cocktail speciale consiglio Gen Yamamoto
9. Non limitarti a mangiare solo sushi

(naturalmente è solo una di innumerevoli portate)
Chi non conosce la cucina giapponese la associa praticamente solo al pesce crudo. Niente di più falso, perché nel Paese del Sol Levante c’è una varietà incredibile di cibo. Mangiare in Giappone, insomma, è sempre fantastico e Tokyo è un paradiso per i buongustai. Si mangia spendendo relativamente poco e c’è solo l’imbarazzo della scelta: yakitori, okonomiyaki, soba, ramen, yakiniku, tempura… Certo, il sushi va provato, ma ti consiglio di provarlo buono. Davvero buono, intendo. Magari nei dintorni del mercato del pesce Tsukiji o, se vuoi investire 13.000 yen (circa 100 euro), puoi concederti un pranzo infinito e sublime al Ginza Kyubey. Non te ne pentirai.
Un po’ di link
- ‘Non solo sushi (da Persorsi)’ per una panoramica sulla cucina giapponese
- ‘Food sake Tokyo’, guida ben fatta ai segreti enogastronomici della città (in inglese).
- Io invece ne ho scritto qui –dove mangiare a Tokyo e qui in A caccia di ramen, oltre che sul mio ebook
10. Non dare per scontato che si parli inglese
Quasi nessuno, fuori dagli aeroporti, parla inglese. Non è sorprendente. E’ esattamente come in Italia. Detto questo, in realtà l’inglese viene studiato fin dalle scuole elementari, ma con un metodo inefficace e scarsi risultati. Il risultato è che i giapponesi si sentono così insicuri che, anche conoscendolo, non si avventurano nemmeno in conversazioni in inglese.
Il consiglio
- Prova a imparare qualche semplice parola come grazie (arigato), mi scusi (sumimasen), buongiorno (konnichiwa), destra (migi) e sinistra (hidari), buono (oishii) o buon appetito (itadakimasu) potrebbe esserti utile. Fra l’altro la pronuncia è facilissima.
Le parole in giapponese servono anche per rompere il ghiaccio. I giapponesi non sono affatto timidi e, anzi, molto curiosi. Se fai uno sforzo, sarà molto apprezzato e si sforzeranno, spesso, anche loro. Poi, se vedi che fai progressi rapidamente, puoi fare come me, che la lingua mi sono messo a studiarla. - Un Link con parole utili in giapponese
11. Non seguire ‘regole’
Come al solito, le regole sono fatte per non essere seguite! Quasi sempre basta il buon senso…
Altri link utili:
- La guida del Giappone del Touring (sono fra gli autori)
- Orizzonte Giappone – il mio libro ed ebook sul Giappone (in cui scrivo anche di Tokyo, naturalmente)
- Guida a Tokyo in tre giorni, il primo – per continuare il viaggio nella capitale
- Cosa non fare a New York (un post con suggerimenti simili)
Questo post ti è stato utile? Puoi lasciare un commento o un ‘mi piace alla pagina Facebook del blog! (usa il pulsante a piè pagina)
22 Commenti
CIAO , AVREI BISOGNO DI DIVIDERME I MIEI 15GG, CHE FARO AD AGOSTO.
DAL 15 AL 25.
COME LI DIVIDERESTI?
grazie
Mica facile una domanda così. Ma solo a Tokyo o in Giappone? Nel blog ho scritto una guida a Tokyo in 3 giorni, ma puoi passarne molti, molti di più. Però ti consiglieri di andare almeno anche a Kyoto. Scrivimi una mail o dalla pagina facebook che forse è più facile. Sarò più specifico!
ciao a presto
Consigli utilissimi, non vedo l’ora di poterli mettere in pratica!
Andrò a tokyo a Capodanno in coppia, sapresti consigliarmi qualcosa da poter fare sopratutto per la sera del 31? L’unica cosa che ho trovato cercando su internet è la cerimonia dei 108 rintocchi, ma vorrei sapere se ne vale realmente la pena. E approfitto anche per chiederti consiglio su una guida cartacea da acquistare prima della partenza.
Grazie mille.
Non ho mai fatto il capodanno in Giappone. Ma diversamente da noi è una festa che si passa in famiglia con gli affetti più cari e che non prevede grandi celebrazioni pubbliche. E’ tradizione per capodanno andare al tempio e quindi se fossi a Tokyo andrei forse al Senso ji per vedere le grandi file di gente che segue questa tradizione. Però ci dovrebbero essere anche fuochi d’artificio: guarda a questo link! http://www.newyearsevetokyo2015.com/
Come guide cartacee: io con la Lonely Planet sono andato molto bene. Per la cultura e la storia è fatta molto bene la Polaris. Se conosci bene il francese è fatta benissimo la Routard limitata però solo a Tokyo e Kyoto (http://www.amazon.it/Tokyo-Kyoto-environs-Japon-cher/dp/2019124076). E poi c’è il mio libretto Orizzonte Giappone, che è un libro di viaggio, ma secondo me può offrire molti spunti per un viaggio.
se hai altre domande più specifiche magari scrivimi in privato.
ciao a presto!
Non sono d’accordo su alcune cose:
– SALITE PURE sulla Tokyo Tower, l’esperienza è surreale, costa 1400yen per i suoi due osservatori (150 e 250 metri credo) e la visuale specialmente di sera è incredibile. E’ in una zona molto meno fuorimano rispetto allo Sky Tree che è oltretutto molto piu costoso. Inoltre da quando esiste lo SkyTree le code per la Tokyo Tower sono praticamente inesistenti al contrario rispetto al Tokyo Government Building che essendo gratis vi lascio immaginare… e la visuale migliore di quest’ultimo è su un lato accessibile solo agli utenti del ristorante in cima…
– I TAXI sono si mediamente costosi ma spesso salvano la vita e la giornata di un turista (o 2 o 3 turisti insieme che possono benissimo dividere la spesa). Se in una vita si fa un viaggio di, ad esempio, 10 giorni o 15 a Tokyo capiterà per forza che un giorno per fare tutte le cose che vi sarete prefissati di fare non sarà sempre comodo o pratico o veloce usare la metro e le energie a furia di camminare e salire e scendere dai treni finiscono in breve tempo prima di sera.. quindi benvenga il taxi a volte.. su un viaggio di 2500euro 15 o 20 di taxi da dividere eventualmente non sono nulla.
– Prendere i treni negli orari di punta.. sempre il solito discorso, se siete un turista nel viaggio di una vita a Tokyo non sempre si può evitare questo e quello.. prendete pure la metro negli orari di punta, se siete da soli o massimo in due allora meglio (ovvio magari non con passeggini o valige del primo giorno) togliete lo zaino e tenetelo tra le gambe o mettetelo sulle cappelliere in alto e rispettate la gente che va/torna da lavoro senza sbraitare sghignazzare eccetera, insomma senza farsi riconoscere come i soliti italiani.. alla folla invece i giapponesi sono abituati e non sarete voi di certo a far traboccare il treno.
Innanzitutto grazie per il commento articolato e sensato! In realtà, spero si capisca (ho anche appositamente messo il punto 10 dicendo di non seguire le ‘regole’), questa lista per me era più che altro una scusa per scrivere di Tokyo e scrivere una serie di suggerimenti e indicazioni per fare cose un po’ diverse dal solito.
1) Sullo Skytree sono totalmente d’accordo, in effetti è fra le ‘alternative consigliate’ ma lo cito per sconsigliarlo e se si deve andare in un osservatorio chiuso consiglio piuttosto il Government building di Shinjuku che almeno è gratis. Io non ho trovato file così assurde quando sono andato. Io amo molto invece la Mori Tower che secondo me è il miglior panorama di Tokyo anche perché l’osservatorio all’aperto non è quasi mai chiuso. Spero si capisca.
2) I taxi non li amo, per me il ritmo di Tokyo è nei treni. Ma hai sicuramente ragione sul fatto che ci può stare di prenderli. Semplicemente nell’arco di molti viaggi raramente ne ho avuto bisogno (e i miei amici giapponesi sembrano non considerarli nemmeno la stragrande maggioranza delle volte).
3) L’orario di punta era un suggerimento più che altro, visto che ho sentito di esperienze in cui il viaggio con trolley o zaini molto ingombranti ha creato non pochi problemi. In effetti scrivo solo: “In questi orari bisognerebbe evitare di portare bagagli ingombranti”.
comunque grazie ancora per il commento!
Raffa dice delle cose realistiche e sono perfettamente in linea con il suo commento. Hai fatto un gran lavoro con questo blog ma alcune piccole inesattezze fanno drizzare i capelli in testa ai “precisetti” come me.
Se posso permettermi un commento, in riferimento al punto 10 ovvero “Non seguire ‘regole'”, non pensi di essere un pò presupponente definendo dei semplici suggerimenti delle ‘regole’? Nonostante il virgolettato quelle ‘regole’ rimangono comunque odiose, tu stesso dici che non ti piace dire cosa fare e non fare…
Il titolo è fuorviante perchè quando si parla di “cose da non fare” la mente va immediatamente a regole etiche, morali o di comportamento che in un paese culturalmente molto lontano dal nostro potrebbero essere differenti.
Max che severità! Addirittura i capelli dritti? :)
Comunque guarda, accetto tutte le critiche, più che lecite. E forse hai ragione, il titolo è probabilmente fuorviante, ma non volevo assolutamente fare il solito post che dice di non soffiarsi il naso o non piantare le bacchette nel riso e spero che questo sia chiaro da subito (ce ne sono decine o centinaia). Come scrivo all’inizio era una scusa per scrivere un po’ di Giappone e scrivere di aspetti di Tokyo che non avrei trovato modo di inserire in un post dedicato ad ognuno. E mi sembrava interessante farlo al negativo. Fra l’altro ho sempre il timore di annoiare o stressare i lettori del blog, abituali o occasionali che siano, scrivendo un post su ogni micro argomento (e dire che porterebbe vantaggi anche sui motori di ricerca) e così ho raccolto un po’ di idee, esperienze che rispecchiano anche il mio stile di viaggio.
Questi sono solo suggerimenti, hai ragione. E alla fine al decimo punto intendevo semplicemente rivelare che io ho detto la mia, ma che non vado necessariamente seguito. Non lo intendevo come un atto di arroganza, ma di umiltà. Un artificio retorico, forse un po’ sciocco se vuoi. Ma che evidentemente era necessario.
Anche perché poi, come mostra il commento di Raffa, c’è chi prende ugualmente i miei suggerimenti alla lettera e sente il bisogno di scrivere “PRENDETE i treni negli orari di punta, prendete i taxi e salite sulla Tokyo tower”. Ma i miei erano solo suggerimenti…
Entrando nel merito, ho già risposto a Raffa. Il suo commento era sensato e articolato, ma resto dell’idea – personalissima – che la popolare Tokyo tower sia più bella vista dall’esterno e che la vista migliore sia dalla Mori Tower, che i taxi si possano comodamente evitare e che sia meglio evitare gli orari di punta quando si hanno bagagli ingombranti.
p.s. se ci sono altre inesattezze (come mi pare di capire dal tuo commento) ti prego di segnalarmele, nei commenti o in mail perché cerco di essere sempre il più preciso possibile e se ne vedi vorrei correggerle.
Salve Patrick, mi potresti consigliare una buona guida per girare Tokyo e il Giappone? Vedendo tanti video su youtube dicono per orientarsi in Giappone. Fanno riferimento alle zone dove uno si trova è vero o no?
Ciao, non ho capito bene la domanda (soprattutto la seconda parte)! Ti serve una guida cartacea o ti serve una guida che parli italiano? Puoi spiegarmi meglio? A presto!
Ciao Patrick. E’ vero che il caldo e l’umidita a Tokyo in agosto sono insopportabili, ma c’è una cosa per cui vale la pena di andarci nel quel mese – Awaodori! Conosci questo blog?: http://tokyobling.wordpress.com/tag/awaodori/
Verissimo, ma ci sono molti motivi per andarci anche negli altri mesi! :) Vuoi mettere quanto è più bello un onsen o mangiarsi una scodella di ramen quando è più fresco? :)
No, non conoscevo il blog, ci vado!
Ciao! Grazie per il post che mi è piaciuto moltissimo e peccato che lo sto leggendo solo ora, ormai rientrata da un periodo a Tokyo. Mi è capitato di andare in discoteca a Rappongi e confermo il fatto che ci siano loschi personaggi a caccia di borsette. Per il taxi, l’ho preso solo una sera, rientrando appunto dalla discoteca e forse sono stata fortunata ma ho pagato tanto quanto in Italia, se non meno.
Grazie a te per il commento al post!
Alessio: Grazie per il contributo! Sono d’accordo: in realtà era più un invito a usarli con parsimonia anche perché cari, ma forse è una mia fissazione…
Sui biglietti da visita e l’uso dei gps in realtà a volte ho riscontrato problemi (più a Kyoto in realtà) e lo sconcerto dei tassisti di fronte a qualsiasi destinazione è leggendaria, anche se sono sempre arrivato a destinazione, le poche volte che ho preso il taxi.
grazie ancora.
Concordo con tutto cio’ che hai detto, ma non hai considerato una cosa molto importante. Il Taxi è vero che è caro, ma per noi Italiani non c’è niente di nuovo, ci siamo abituati. Quando sono arrivato a Narita, la prima cosa che ho pensato è stata.. e ora con quale coraggio arrivo all’albergo con tutti questi bagagli? Ovviamente sono arrivato alla stazione di Tokyo con il treno , ma la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare un Taxi. Non c’è stata cosa migliore che potessi fare. In 15 minuti ero a destinazione, senza fatica e bello comodo. Farmene 35 (di minuti) con il casino, il caldo straziante, la folla e tutto quel peso scomodo, non avrebbe sicuramente giovato ai nervi. Ovviamente appena scaricati i bagagli, ho usufruito sempre e comunque dei mezzi pubblici, che in Giappone sono uno spettacolo di puntualita’. Il Taxi è tornato nei miei desideri l’ultimo giorno, che mi ha agevolmente fornito il servizio inverso del 1° Giorno. E’ vero che i tassisti non sanno dove siano i posti, ma hanno degli ottimi GPS. A meno che tu non sia un totale inetto, sei partito con i punti di riferimento scritti in giapponese con tanto di indirizzo. (Perche i punti base l’indirizzo ce l’ hanno, specialmente gli alberghi).
E’ vero i taxi possono essere comodi, ma confermo quanto ho scritto nel pezzo. Anche al sesto viaggio in Giappone, sarò sfortunato io, ma non ho trovato tassisti col gps. In un caso il tassista ho dovuto guidarlo io con una mappa cartacea. In un altro caso, il tassista ha bloccato con grande onestà il tassametro fino a quando non ha trovato l’albergo (dopo cinque-dieci minuti di ricerche nei vicoli di Kyoto).