Su e giù per le strade di Haifa

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Cosa fare ad Haifa? La lista è lunga e la città è molto bella. Ma nel nostro incontro in un giorno di pioggia non ci siamo presi. Resta un posto da vedere in un viaggio in Israele.

A Gerusalemme si prega, a Tel Aviv ci si diverte e ad Haifa si lavora (detto israeliano)

Haifa in alcuni punti è bellissima. Non arriverei a dire che tutta la città è così bella, ma è ricca di fascino. Adagiata fra il mare e il monte Carmelo, cinta da spiagge, adornata di giardini dai quali si abbraccia, dall’alto, tutto il golfo fino ad Acri, più a nord. Haifa è splendida anche perché qui si sovrappongono, incrociano, architetture, storie, popoli, religioni. Ci sono chiese, moschee, sinagoghe e luoghi di culto della religione Bahai. E poi, visto che è dicembre, luminarie e alberi di Natale. Sembra strano, in Medio Oriente, ma a ben pensarci, cominciò tutto qua duemila anni fa.

Ero molto curioso di vederla e volevo assolutamente passarci una notte. Eppure Haifa non la ricordo con nostalgia, non mi ha lasciato la voglia di passarci più tempo. Ci siamo sfiorati e non ci siamo capiti. Alle volte gli incontri vengono decisi dai particolari, dal contesto, da colpi di fortuna e di sfortuna. Noi Haifa l’abbiamo incontrata in un giorno di pioggia gelida, vuota e sfuggente.

E poi a me piace camminare: camminare ad Haifa, con i suoi saliscendi, è molto impegnativo e dà poche soddisfazioni.

Haifa, colonia tedesca (Israele)
I simboli di tre religioni assieme ad Haifa, Israele (foto di Letizia Gamberini, 2016)

Haifa: dalla Colonia tedesca ai giardini pensili

La città ha una forma strana. E’ la seconda città di Israele, ma conta meno di 300.000 abitanti. Però è molto estesa e sale in poco spazio dal mare ai 500 metri del monte Carmelo (che non è un vero monte, ma qualcosa di più simile a una catena). La parte più interessante occupa però un’area abbastanza contenuta.

La visita può cominciare dalla Colonia tedesca, l’area più turistica, con le vecchie case in pietra chiara del diciannovesimo secolo costruite dagli immigrati del movimento dei ‘templari’. Oggi ospitano locali, ristoranti, boutique hotel.

Di fronte, ci sono i meravigliosi giardini pensili di Haifa, inaugurati nel 2001. Sono ripide scalinate e terrazze che tagliano il fianco del monte salendo per un chilometro fino al mausoleo del Bab, il fondatore della religione baha’i, nata in Persia. I giardini sono curatissimi anche se, per quello che abbiamo visto, forse un po’ freddi.

Noi abbiamo alloggiato in questa zona, appena al di fuori della colonia nella Agam Hahoresh guesthouse.

cosa fare ad Haifa: visitare i giardini bahai
Cosa fare ad Haifa: le terrazze Bahai e il mausoleo del Bab ad Haifa (foto di Arash Hashemi da Wikimedia – licenza creative commons 3.0)
Le terrazze Bahai e il mausoleo del Bab ad Haifa
Le terrazze Bahai e il mausoleo del Bab ad Haifa, visti dall’alto (foto di Patrick Colgan, 2016)
Vecchia casa della colonia tedesca
Vecchia casa della colonia tedesca (foto di Deror Avi, da Wikimedia – licenza creative commons 3.0)

Ma non abbiamo potuto verificarlo davvero.Purtroppo, scopriamo arrivando alla grande cancellata, i giardini vengono chiusi quando piove, per motivi di sicurezza (le scale sarebbero scivolose). Tecnicamente dovrebbero riaprire se torna il sole, ma ci viene riferito che di solito si va direttamente al giorno successivo.

Un custode che sembra aver solo voglia di andare a casa in anticipo, e che non sembra avere problemi di equilibrio a causa del bagnato, allarga le braccia sconsolato. Ci dice che non c’è nulla da fare, e se ne va.

A quel punto, se si vuole salire sul monte, si devono fare a piedi i lunghissimi tornanti pensati per le auto. Oppure si possono prendere un taxi o l’auto a noleggio. Se si ha il coraggio di spostarla: ad Haifa parcheggiare è impossibile.

Falafel a Wadi Nisnas

Non c’è una linea di separazione netta. Ma a un certo punto, camminando nella Colonia tedesca, passiamo davanti a negozi con addobbi natalizi, alberi adornati di lucine intermittenti. E’ dicembre, del resto. E poi le case si fanno più alte, le vie più strette. Wadi Nisnas è il quartiere arabo cristiano di Haifa, raccolto attorno a un animato mercato. Qui si trovano due posticini che servono i falafel migliori della città, sono uno davanti all’altro: Michel e Hazkenim. Fra le principali cose da fare ad Haifa c’è sicuramente fare un salto qua. Noi abbiamo provato il primo dei due posti (straordinario), ma pare che il secondo goda delle recensioni migliori (qui una lista dei migliori falafel d’Israele).

cosa fare ad Haifa: dedicarsi ai falafel, per esempio
cosa fare ad Haifa? Mangiare Falafel da Michel, sicuramente (foto di Patrick Colgan, 2016)

Vedere Haifa dall’alto

I giardini Bahai chiusi stravolgono tutti i nostri piani e quindi decidiamo di prendere un taxi per salire sul monte Carmelo. La prima tappa è dedicata al museo Mané Katz, ospitato nella casa dove visse l’artista, pittore famoso (un po’ come Chagall) per i suoi dipinti dei villaggi dell’est Europa. Purtroppo dopo aver pagato il biglietto scopriamo che il museo non ospita le opere dell’autore, ma mostre temporanee dedicate in particolare al dialogo fra l’arte di oggi e la tradizione ebraica. Io amo l’arte contemporanea, ma il mio umore a causa di tutti gli imprevisti non è dei migliori: non riesco a godermi per nulla la piccola mostra “White on white” dedicata al colore bianco. Forse era meglio andare all’Haifa Museum of Art, prima.

Fortunatamente il museo è su Yefe Nof, accanto a un belvedere che offre panorami eccezionali su Haifa e il suo golfo. Sembra di guardare la città da un aereo.

Haifa dall'alto
Haifa dall’alto (foto di Patrick Colgan, 2016)

Scendere attraverso i giardini sarebbe abbastanza rapido, ma sono chiusi. Così seguiamo i lunghi tornanti che scendono verso il quartiere di Hadar, fermandoci al bel giardino di toccanti sculture di Ursula Malbin, poco sotto il museo.

ursula-malbin
Il giardino di sculture, Haifa (foto di Patrick Colgan, 2016)

A metà strada, sul fianco del monte, si può imboccare Masada street, l’angolo più alternativo della città. Lungo la strada si alternano caffè, bar, locali, studi di tatuatori e i muri sono colorati da interessanti opere di street art. Pare che questo piccolo quartiere sia molto animato, a volte. Ma in questa serata gelida la via è deserta. E a noi manca un po’ il brio di Tel Aviv. A Tel Aviv ci si diverte, ad Haifa, come dice il detto, si lavora.

Luminarie ad Haifa
Luminarie ad Haifa (foto di Patrick Colgan, 2016)

Altre cose interessanti da fare ad Haifa

Sul fianco del monte Carmelo c’è il convento Stella Maris, con una chiesa splendidamente affrescata e costruita sopra quella che, secondo la tradizione, era la grotta del profeta Elia. Chiude alle 18 e dall’esterno c’è un bel panorama. Un po’ fuori mano ma vale sicuramente la pena visitarla.

Cosa fare ad Haifa: visitare il museo dell’immigrazione clandestina

Vicino al mare (dove ci sono spiagge e locali che si dice siano molto animati, almeno nella bella stagione), c’è invece  uno dei posti più interessanti di Haifa: il museo dell’immigrazione clandestina. E’ dedicato a un aspetto poco conosciuto della storia di Israele (anche se ci han fatto un film, Exodus, con Paul Newman): racconta i viaggi, spesso su imbarcazioni di fortuna, degli ebrei europei alla Palestina all’epoca del protettorato britannico. I britannici tentavano di bloccare con la forza il flusso. Il confronto, a volte, fu molto duro (con gente finita in campi di prigionia a lungo).

Il museo è articolato in una serie di video (in ebraico e inglese) e porta fisicamente all’interno di una delle navi utilizzate, che partì proprio dall’Italia, fra l’altro.
Nel museo si possono vedere anche alcune navi da guerra israeliane. E si può entrare dentro a un sommergibile (davvero bellissimo, si può anche guardare nel periscopio).

Cosa molto importante, bisogna portarsi dietro il passaporto: il museo è gestito dall’esercito israeliano e per questo si viene controllati all’ingresso. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 16.

Haifa è anche vicina all’antica città di Acri (Akko) e a una delle principali zone vinicole di Israele, l’area di Zichron Ya’akov. Magari ne scriverò in un prossimo post.

Haifa: per continuare a leggere

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2 Commenti

Patrick Colgan Aprile 7, 2017 - 11:14 pm

Forse hai ragione, forse nell’incipit ho esagerato. Forse avrei dovuto scrivere ‘molto affascinante’, più che bellissima, oppure forse avrei dovuto scrivere che in alcuni momenti ‘sembrava’ bellissima. Perché io ho proprio avuto questa impressione, di frammenti di grande bellezza ‘slegata’. O magari sono stato solo fuorviato da certi affacci dall’alto o dallo squarcio verdissimo dei giardini Baha’i. Se dovessi riscrivere ora forse modererei un po’ l’inizio (o magari lo cambierò per non illudere i lettori). Però io ho avuto la sensazione netta che non sia mancato l’aspetto estetico, ma il coinvolgimento o semplicemente la sensazione (magari anche ingannevole) di capire qualcosa della città, che alle volte capita in viaggio. Grazie per il commento!

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raffaella Aprile 7, 2017 - 10:18 pm

Sono stata ad Haifa tre volte, in varie stagioni, con amici che ci vivono. NON è una città “molto bella” nè tanto meno “bellissima”. Del resto questo si evince anche dalla lettura del tuo post, al di là dell’incipit. Trovo che sia una città che può essere interessante conoscere, una città importante in Israele, rapprensentativa anche di un certo tipo di urbanistica “spontanea” tipica della regione. Possiamo cercarvi proprio quel carattere normale, quotidiano, che è bello conoscere viaggiando – Questo troveremo ad Haifa. Ma non mi sbilancerei in promesse che la città non può mantenere.

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