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Alla fine, dopo aver attraversato buona parte della blogosfera, il meme più autoreferenziale dell’anno (quando è partito dai blog americani qualcuno disse con sdegno: “in Italia una cosa così non si è mai vista”), è arrivato anche a me, spedito da Peter. Ci ho messo un po’ a rispondere, non credo siano cose particolarmente interessanti. Poi, a dire il vero, i miei amici queste cose, di me, le sanno già:
- Il mio gruppo preferito sono i Ramones. E sono stato abbastanza fortunato da averli visti dal vivo nel loro ultimo tour.
- Ho disdetto l’abbonamento a Topolino solo pochi anni fa. Mi dispiaceva disdirlo e ogni tanto leggevo ancora le avventure dei paperi (li preferisco di gran lunga ai topi). Ma i volumi si impilavano inesorabilmente.
- Ho giocato a calcio fino a 17 anni e conosco tutte le panchine della provincia di Bologna. Ci siamo capiti.
- Se da una parte sono un po’ disordinato, dall’altra tendo a pianificare tutto il pianificabile. Poi magari improvviso, cambio tutto strada facendo. Ma mi piace organizzare, e penso di essere abbastanza bravo a farlo, in special modo nei viaggi.
- Le mie maggiori paure sono: ragni e cimici. Irrazionali, fastidiose. E dire che sono animaletti così affascinanti, carini anche simpatici. Eppure la loro presenza fisica mi terrorizza. Paure che ho superato, almeno in parte, sono l’acqua profonda (non farei mai un bagno in mare aperto) e l’altezza.
Ora devo passare la catena e taggare cinque persone. Ma sentitevi liberi di non rispondere (non me ne vogliate!): Lunanuova, Giovanni, Emanuela, Dontyna, Cristian
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quando io avevo paura era impossibile per me cadere. infatti nei punti più pericolosi – nei quali vacillavo – mi incurvavo fino a procedere radente il suolo, talvolta anche aiutandomi con le mani. Impossibile cadere. Comunque ora non più!
ecco. solo leggerti mi girava la testa. comunque grazie. vedrò di diventare baldanzosa in montagna. l’ultilma volta però sono caduta venti volte.
Amelia: il profondo non l’ho risolto. ancora mi terrorizza l’idea di tuffarmi in mare aperto. Il profondo mi fa davvero paura. L’alto l’ho in parte risolto, l’ho notato osservando come le mie passeggiate in montagna siano diventate via via più tranquille e baldanzose. Credo che in parte la terapia d’urto abbia funzionato. Una visita a New York con ascesa in cima all’Empire State Building e al World Trade center e un crinale montano passato praticamente ‘a forza’ mi hanno aiutato a metter tutto per così dire ‘in prospettiva’.
ah, lo è ancora.
senti, ma per il profondo e alto, cosa hai poi fatto? sai per me cosa era il peggio del peggio? passare sopra un ponte alto su un fiume profondo.
un incubo.
(ciao, collega)
[edit: tra un po’ arrivo anch’io con le mie cinque…]
Hey ho…
:)
sul 4 sottoscrivo al centro per cento.. :)
piacere di trovare qualcuno che condivide l’apprezzamento per quel film! a presto.
panchinaro! mi facesti anche un goal, nel torneo in montagna. smacco e umiliazione che non ho ancora superato completamente..
oh! colpita e affondata! magari ci metto un po’, ma vedrò di rispondere!!