“Cambi nome, prego”

di Patrick Colgan

Questa mi è successa qualche tempo fa. Avevo un importante appuntamento da fissare con una persona all’estero, via email. La risposta non arrivava. Alla fine contatto la persona per telefono (appuntamento ed occasione sfumata) e scopro che l’email non era mai arrivata. Soluzione del mistero? Scopro che era finita fra lo spam.

Mando una mail di protesta a Hotmail (provider della persona che dovevo contattare) e vengo ricontattato al telefono da un signore che mi spiega che è tutta colpa del mio nome. Hotmail, come altri, filtra automaticamente i nomi stranieri (se l’opzione non è disattivata), ritenendoli spam. Il che può essere vero il 90 per cento delle volte ma insomma, se avessi un account da loro e mi scrivesse il primo ministro inglese, la missiva finirebbe nel cestino.

Lo ammetto, la colpa è un po’ mia, il mio nome un po’ può assomigliare a quello di quei fantomatici personaggi che offrono viagra al quintale o soluzioni finanziarie ‘ad hoc’. Del resto fin dalle elementari ho subito ogni genere di storpiatura al riguardo e questa ne è solo la trasposizione digitale. Una vessazione onomastica e Me lo merito.

Ma torniamo al gentile signore, quale brillante soluzione offre? “Guardi, cambi nome è l’unica… o usi un nickname”.

giuro che è successo.

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