Viaggio nei Balcani (1) Una visione d’insieme

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Da Bologna a Sarajevo, prendendola larga: il mio viaggio nei Balcani occidentali, capitolo 1.

“La curva della Drina è oltremodo angusta e le montagne ai due lati sono talmente ripide e ravvicinate che sembrano un massiccio compatto, dal quale il fiume scaturisce come da una cupa muraglia”  Ivo Andric, il Ponte sulla Drina

Oltre millecinquecento chilometri in appena otto giorni, dodici frontiere e dogane attraversate in cinque Stati (o sei, a seconda dei conteggi). E’ il viaggio nei Balcani dal quale sono appena tornato, e questi numeri raccontano già molto della complessità di un cuore dimenticato del nostro continente, luogo dove da secoli si incontrano e scontrano persone, storie, culture. Un luogo dove certo le ferite della storia recente sono ancora vive, nonostante nel resto d’Europa si sia fatto di tutto per dimenticarle come se fossero un brutto incubo, anche a causa della nostra cattiva coscienza.

Il ponte di Mostar

Il ponte di Mostar

Ma non si può pensare solo alla devastante guerra degli anni ’90. I Balcani occidentali – anche quando ci si allontana dalle stupende coste dalmate, giustamente celebrate – sono luogo di grande, cupa, selvaggia bellezza naturale, di montagne impervie e fiumi primitivi e impetuosi come quello descritto da Andric. E ancora, sono luoghi di monumenti senza tempo, di ospitalità sincera e generosa, di vita e vitalità, di vibrazioni positive.  Sono tornato – e non capita sempre – con un prezioso carico immagini e momenti che mi riempiono il cuore e un desiderio di ritornare al più presto, dopo un viaggio che ha appena scalfito la superficie di questi luoghi, e in otto-nove giorni non poteva essere altrimenti. In particolare voglio tornare in Bosnia Erzegovina, anche per sfruttare i tanti consigli ricevuti dagli amici che conoscono davvero il Paese, ma non solo.

Però, questo posso già dirlo, un viaggio in Bosnia non si dimentica. E’ il Paese che più di ogni altro sfugge a classificazioni e luoghi comuni, è il Paese che mi ha colpito di più: parti e non te ne pentirai.

post scritto nel 2013 e aggiornato nel 2017

Una visione d’insieme

Il viaggio, in auto, è partito da Bologna e ha toccato Trieste, poi passando per Bassovizza, memoria di una tragedia appena più lontana di quella appena ricordata (le Foibe), il percorso ha attraversato la Slovenia e poi Sibenik, Spalato, Dubrovnik (Croazia), Tivat, Kotor e bocche di Cattaro (Montenegro), Trebinje (Bosnia serba), Sarajevo e Koncic (Bosnia) con ritorno in traghetto.

Chiarisco subito una cosa sul tema sicurezza. Alcuni mettono su uno sguardo preoccupato quando si parla di Balcani al di là della Croazia e in particolare  quando si parla della Bosnia (come ricorda anche Viaggi low cost). In realtà ho trovato strade, strutture e infrastrutture discrete, grandissima gentilezza e cordialità e ottime condizioni di sicurezza. Non ci siamo mai sentiti in pericolo in alcun modo né tantomeno – per essere chiari – abbiamo subito tentativi di furto o truffa, assai comuni in destinazioni turistiche normalmente ritenute più sicure, anche se va detto che non era certo alta stagione (fine maggio).

I prezzi sono invece più alti di quanto si possa ritenere. La Croazia ormai costa quanto l’Italia (ed è noto), ma anche la costa del Montenegro (molto diversa dall’interno) e invasa da ricchi russi ha prezzi abbastanza alti. Un luogo bello, ma strano e sconcertante di cui scriverò nei prossimi post. La differenza, quando si entra in Bosnia e tutti i prezzi si dimezzano, è netta.Guide sui Balcani occidentali

L’unica guida che tratta l’intera area è la LP Balcani occidentali, che ho trovato affidabile e completa anche se molto sintetica. Con me avevo anche la Routard Croazia, sicuramente migliore per il viaggiatore low cosLonely planet Balcani occidentalit e indipendente come tipo di indirizzi e come qualità generale della scrittura, più calda e appassionata (davvero un peccato che la gamma sia ristretta e che le traduzioni italiane siano ancor meno).

Mi incuriosisce e mi procurerò per il prossimo viaggio la guida Viaggiare i Balcani, che però non si trova in libreria.

Farsi un’idea sui Balcani con libri e documentari

Volevo scoprire cosa sono i Balcani occidentali oggi. Ma la preparazione di questo viaggio è stata anche l’occasione per ripassare e approfondire la tormentata, complicata storia recente che avevo visto in tv e sui giornali da adolescente negli anni ’90 e poi avevo sfiorato all’università. Una storia complessa anche se vivissima nei ricordi anche dei giovani, perché sono spesso i protagonisti – meglio dire, le vittime – a ritenerla incomprensibile e difficile da spiegare.

“E’ come se il tuo vicino di casa, che era venuto a cena da te l’altra settimana, un giorno prende il fucile e comincia a spararti. Come puoi spiegare una cosa così?”

Una guida a Sarajevo (ne parlerò in un prossimo post), mi ha descritto la sensazione e l’incredulità di allora in questo modo. Ma la storia è difficile da spiegare anche perché nonostante alcuni punti fermi le tante colpe, i morti,  le presupposte ‘ragioni’ (se per dei massacri ci possono essere delle ragioni) si confondono e ognuno è pronto a fornirti la sua versione della storia.

E quindi mi fermo qui, non sono uno storico e non dico una parola di più, anche se io mi sono fatto un’idea. Però ti racconto su cosa mi sono documentato, se vuoi approfondire il tema come me e farti un’idea a tua volta. E credo sia doveroso. Non è un voler insistere su una tragedia, ma è una parte di storia che va conosciuta comunque. E soprattutto se si vuole fare un viaggio in queste terre.

Documentari sulla guerra nei Balcani

Se conosci bene l’inglese, il punto di partenza per approfondire la storia è l’equilibrato, completo, agghiacciante documentario in sei puntate della Bbc The death of Yugoslavia (che è anche un libro di Allan Little), conosciuto grazie a un tweet di Luigi Farrauto che sta scrivendo la Lonely Planet di Belgrado (ma anche questo documentario è contestato, basta guardare i commenti sulla pagina youtube). A mio parere è un documentario davvero di qualità eccellente. Quando si cita la Bbc come modello di qualità ci si riferisce a  produzioni come questa.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=oODjsdLoSYo]

Quanto a documentari,  consiglio di vedere anche Srebrenica, cry from the grave sul più grave massacro compiuto in Europa dopo la Seconda guerra mondiale.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Fliw801iX84]

E a me, per concludere,  è piaciuto anche ‘Non dire a mia madre che… sono nei Balcani’ di Diego Bunuel che come al solito è abbastanza superficiale, ma offre spunti originali e un’interessante, velocissima panoramica sui vari Paesi (molto criticata su internet da serbi che si ritengono demonizzati, ma è un problema frequente quando si toccano i temi dell’ultima guerra).

I libri sulla Guerra nei Balcani

Se ai documentari (in inglese) preferite una lettura, provo a consigliarvi qualche libro da leggere prima di un viaggio nei Balcani. Lista che non è in alcun modo esaustiva. E’ quello che ho letto io, semplicemente, ma penso siano titoli utili a comprendere qualcosa di più di questa tragedia.

La guerra dei dieci anni

Ho trovato molto ben fatto  La guerra dei dieci anni, a cura diAlessandro Marzo Magno, libro storico, chiaro e ordinato, che mette ordine in una guerra complicatissima e permette di coglierne le varie sfumature e fasi (con tanto di ampia bibliografia). Impegnativo, ma se gli dedicate attenzione saprà ripagarvi.

La guerra dei dieci anni

La guerra dei dieci anni (una delle tante copertine)

Maschere per un massacro

Solo dopo essersi chiariti i vari aspetti della guerra è consigliabile leggere il classico Maschere per un massacro di Paolo Rumiz, un racconto appassionato e disperato, quasi un flusso di coscienza che svela gli aspetti meno immediati della guerra degli anni ’90, gli interessi internazionali che hanno pesato in maniera decisiva, gli aspetti mediatici, ma anche umani e sociali. Un’interpretazione e un racconto personale più che una storia di quanto accaduto.

Il ponte sulla Drina

Il ponte sulla Drina

Sulla Bosnia è splendido anche il celebre (e terribile)  Il ponte sulla Drina di Ivo Andric,  davvero molto bello e scritto divinamente, fondamentale per capire qualcosa di più sulla storia di questa tormentata regione. E’ la storia di un ponte, che resta fermo. Tutt’intorno si muovono le persone e la Storia.

Venuto al mondo

Poi c’è ovviamente Venuto al mondo, romanzo di Margaret Mazzantini che ruota intorno all’assedio di Sarajevo (e parla anche di tante altre cose). Molto romanzato (con tutti i difetti che questo può comportare, ma anche i pregi), molto doloroso.

Se hai altri suggerimenti, ti prego di segnalarmeli nei commenti. L’argomento mi interessa e intendo approfondirlo ulteriormente prima del prossimo viaggio.

Gli altri capitoli del viaggio nei Balcani occidentali:

  1. Questo post
  2. Da Trieste a Sebenico + come viaggiare in auto nei Balcani
  3. Spalato e Dubrovnik
  4. In Montenegro
  5. In viaggio attraverso la Bosnia Erzegovina
  6. A Sarajevo
  7. A Mostar

 

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18 Commenti

Selene Settembre 14, 2017 - 11:54 pm

Quest’estate abbiamo fatto più o meno il tuo stesso viaggio: un on the road di quasi un mese tra Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Macedonia e Albania. Mi sono innamorata della Bosnia già prima di visitarla, attraverso alcuni libri, tra cui quello di Rumiz e quello della Mazzantini. Capire la storia dei Balcani è difficile e sicuramente leggerne aiuta a conoscere, comprendere e, spero, imparare! Andrò a vedere i video dei doc che proponi! Grazie Patrick!

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Cristina Aprile 4, 2017 - 9:42 pm

Ciao. Vorrei chiederti se puoi spiegarmi dove trovare “Non dire a mia madre che sono nei Balcani”. Grazie

Cristina

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patrickcolgan Aprile 7, 2017 - 12:11 pm

Ciao! Purtroppo il link non funziona più… Qui ci sono alcuni video, ma anche su youtube della puntata sui Balcani non c’è più traccia purtroppo. Non ho idea di come recuperarlo… http://www.natgeotv.com/za/dont-tell-my-mother/videos

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Silvia Febbraio 5, 2015 - 4:32 pm

Ciao, bel reportage, mi hai fatto ripensare a dei posti che conosco ancora poco ma dove sicuramente ritornerò. Ho avuto la tua stessa impressione su Mostar, dovevo fermarmi due giorni ma sono scappata dopo una mezza giornata, mi piacerebbe tornarci in bassa stagione (ero là il lunedì di pasquetta) per poterla apprezzare meglio.
Qualche tempo fa avevo letto un libro che è qualcosa a metà tra una guida e un racconto di viaggio: Yugoland di Andrea Ragona e Gabriele Gamberini. Sto aspettando “viaggiare i balcani”.
Mi chiedevo se ti è capitato anche di viaggiare in Serbia. Io sono stata a Belgrado e mi è piaciuta moltissimo.
Ora vado a spulciare il tuo blog in cerca di ispirazione per il prossimo viaggio ;)

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fausto Agosto 9, 2013 - 7:11 pm

“…i tetti della splendida Dubrovnik…”.

Accidenti a me e a quando ho avuto la brillante idea di salire sulle mura (soffro discretamente l’altezza, e i parapetti altri come una scatola da scarpe non aiutano). I tetti li ricordo anche io: purtroppo per metà buona sono stati rifatti, e si nota anche ad occhio. Un ennesimo ricordo delle distruzioni della guerra.

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patrick Maggio 30, 2013 - 3:53 pm

Me lo hanno suggerito e dopo le tue parole è sicuramente fra i prossimi libri che leggerò!!! Sarajevo non è una città facile, al primo incontro. E’ una seduzione lenta, ma alla fine ne sono ripartito malvolentieri e ne ho già nostalgia. Mi è piaciuta moltissimo. Una città davvero unica.

Quanto alla tua esperienza, purtroppo i fatti della recente guerra sono ancora troppo vivi, specie in chi l’ha vissuta direttamente. Faccio anche fatica a scriverne perché è una realtà che conosco troppo poco,e non voglio generalizzare, specie sul web dove quello che scrivi resta, ma per esempio a Dubrovnik è possibile ascoltare o leggere opinioni molto dure sui ‘vicini’ montenegrini (arrivavano da lì alcuni dei reparti paramilitari che bombardarono la città). Naturalmente queste divisioni riguardano soprattutto alcune persone e alcune città. Ma mi fermo qui perché è una situazione che conosco troppo poco… Però le bocche di Cattaro, per esempio meritano. E gli italiani sono generalmente molto ben accetti, mi è sembrato.

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silviaceriegi Maggio 30, 2013 - 2:30 pm

Patrick, hai letto Venuto al Mondo della Mazzantini? E’ ambientato a Sarajevo… mi ha fatto innamorare di questa città pur non essendoci mai stata…
I bosniaci li ho conosciuti a Mostar: hai ragione, sono bravissimi… gente al limite del commovente, che quasi ti ringrazia per essere lì…
Sul Montenegro: di certo non amano i croati… noi avevamo la macchina noleggiata a Zara: ci guardavano male e siamo stati costretti a fare dietrofront…

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alberto Maggio 30, 2013 - 1:47 pm

ottimo reportage di Paesi poco conosciuti

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patrick Maggio 30, 2013 - 2:05 pm

Beh, è appena iniziato, continuo con altri tre capitoli ora! Però Sarajevo è davvero una città da visitare.

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