La città irriconoscibile, un momento di bellezza fuggente, effimera (attenzione, questo post contiene molte foto)
La notte di primavera è finita. Sui ciliegi sorge l’alba (Basho)
A Kyoto mi sento a casa. E’ qui che torno ogni volta che vengo in Giappone, è la città dove lascio sempre un pezzo di cuore e dove non smetto di scoprire, imparare. Questa volta però, a inizio aprile, non la riconosco, mi ha sorpreso un’altra volta. Mi ha accolto come sempre con gentilezza e con un sorriso, quello di un tassista che mi indica i ciliegi in fiore con un po’ di orgoglio e blocca il tassametro a 1.000 yen (sette, otto euro) mentre cerca senza esito l’albergo, come solo in Giappone può succedere. Kyoto ci accoglie vestita di bianco e di rosa. E anche la via dei divertimenti, Kiyamachi, gaudente e alle volte un po’ losca, stasera sembra indossare un vestito da sposa. La notte è illuminata da una luce nuova.
E’ una luce sospesa nell’aria, la città sembra brillare, anche nei suoi luoghi meno belli, che risplendono grazie a una fila di alberi, a lampi di colore. E’ una luce che mi fa dimenticare quanta gente c’è intorno a noi, gli alberghi pieni che ci costringono a cambiare sistemazione tre volte in tre giorni e il fatto che, a differenza di altre volte, non è facile trovare quegli angoli o quei momenti di quiete, di assenza, che questa città è capace di regalarmi e in cui mi sento in equilibrio con tutto.
L’hanami a Kyoto
Certo, è bello perdersi fra la folla persa nel colore degli alberi, fra la miriade di bancarelle di street food nel parco di Maruyama, sedersi a un (costoso) tavolino sotto i ciliegi e bere una birra, sentirsi parte di questo flusso, di questo chiasso che in fondo è l’hanami (花見), che significa semplicemente ‘guardare i fiori’. Ma significa anche – e a questo pensano i giapponesi quando sentono questa parola – trovarsi, stare assieme con famiglia e amici, ridere, mangiare e bere (tanto) sotto l’impermanente, breve, bellezza degli alberi. Ma a Kyoto cerco anche gli angoli silenziosi, il tempo che Kyoto mi ha insegnato a cercare. Non riempire troppo i programmi in questa città, anche se c’è tantissimo da fare e da vedere. Kyoto richiede tempo e pause per essere capita: un giardino richiede più di cinque minuti per essere apprezzato.
Questa volta è diverso, è più difficile i ritmi sono più intensi e tutto richiede più tempo, specie nei luoghi più famosi, più frequentati, di cui avevo scritto nel post precedente, più uno bellissimo, segnalato da Andrea Grobberio (che qui racconta il suo Hanami), a Keage, lungo una ferrovia abbandonata e lo storico canale del lago Biwa. E’ un posto meraviglioso e pieno di gente in cui ci si unisce in una folla meravigliata che cammina sotto i ciliegi con gli occhi per aria e le macchine fotografiche in mano. Penso che sarebbe bello venire la mattina presto, ma allo stesso tempo questa folla è parte dello spettacolo. E’ questa meraviglia, questa sensazione di un attimo irripetibile, breve, fuggente, collettivo, che ha cambiato questa città.





Lungo i binari a Keage, Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Fra i ciliegi a Keage, Kyoto
Una coppia di sposi, probabilmente stranieri (foto di Patrick Colgan, 2014)
E se i binari di Keage (parte del museo del canale del lago Biwa) non sono ancora in molte guide, una folla ancora più grande si trova lungo il celebre Sentiero della filosofia (Tetsugaku no michi) che collega il Nanzen-ji e il Ginkaku-ji, tanto da non riuscire quasi a camminare.

Tetsugaku no michi, il sentiero della filosofia, a Kyoto in uno dei pochi momenti in cui si dirada la folla (foto di Patrick Colgan, 2014)
Però basta cercare e ci si può ritrovare improvvisamente, soli, o quasi a contemplare questo spettacolo. Basta finire per caso lungo il Kamogawa, all’altezza della stazione, per imbattersi in un angolo dove le famiglie siedono sotto gli alberi lontano dalle folle.

Ciliegi in fiore in primavera a Kyoto (foto di Patrick Colgan, 2014)
Hanami in giappone: link utili
- Giappone, dove fioriscono i ciliegi (da Persorsi, la mia compagna di viaggio)
- A Kyoto, per i ciliegi in fiore (1) piccola guida e tutti i posti dove vederli (da Orizzonti)
- In Giappone per l’hanami: una guida
- Le varietà dei ciliegi in Giappone (the Japanese dreams)
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31 Commenti
Un Paese ricco di fascino… Una civiltà antichissima e un popolo di una educazione unica.
Il Kyomizu dera è bellissimo, ci sono andato cinque anni fa. Se qualcuno volesse i suoi omamori e non può andare di persona a prenderli, si possono comprare online su http://www.omamori.com … adoro il Giappone e soprattutto Kyoto, spero un giorno di poterci tornare.
Ho avuto il piacere di visitare Kyoto e ne sono rimasta affascinata, ma la fioritura la rende meravigliosa!
Le foto fra i ciliegi a Keage, sono strepitose!!
Grazie!
Credo che Kyoto sia una città in cui tornare in tutte le stagioni e… per fortuna me ne manca ancora una (l’autunno). Un buon motivo per tornare! :)
Fantastico,
E’ incredibile come dopo tanti viaggi in giappone mancassero ancora i ciliegi in fiore
Nel tuo racconto ho rivisto lo stupore e la gioia che ho provato negli stessi posti.
Ho voglia di tornarci !
Io aggiungerei nella lista dei posti da visitare a kyoto il kiyomizu-dera, ci sono ciliegi anche li :-)
Complimenti! Bellissime foto!!
Che meraviglia! Posso dire solo questo dalle tue immagini e parole…penso che in un posto così potrei davvero impazzire! Mi accodo al coro degli invidiosi! ;) e complimenti!
Complimenti Patrick…Veramente foto stupende..Tanta invidia..
Se possibile, sei riuscito a farmi innamorare ancora di più del Giappone.. spero di poterci andare prima o poi! Complimenti per le foto, a dir poco meravigliose! :)
Che voglia che mi hai fatto venire! Bellissimo post e foto ancora più belle :)
Posso solo dire che ho adorato questo post non solo per le foto che ti fanno sentire lì, vicino a quella perfezione colorata, ma anche per le parole che mi hanno catturato. Bravo e grazie per avermi fatto sognare un po’ di Giappone.
Ne sono davvero felice! :)
Foto splendide, e parole che descrivono alla perfezione Kyoto, proprio le stesse che avrei usato io. Credo che tu abbia colto in pieno lo spirito della città. Che nostalgia e che voglia di tornare!
Detto da te che ci hai vissuto è per me davvero un grandissimo complimento… grazie!
Sono rimasta a bocca aperta a guardare le foto.. *.* Che spettacolo! Invidia pura! :D
Dalle foto traspare solo in parte l’atmosfera, la festa nei parchi, specie nel fine settimana. E’ un momento davvero speciale!
che meraviglia meravigliosa!!!!
un post meraviglioso. Tra te e Letizia non so chi odiare di più :)
Ora tocca a te andarci :)
Bellissime queste foto!!! grazie per questo momento di meraviglia che nutre il cuore…!!!!
Grazie! :)
Ti dico solo che sto controllando i voli per la prossima primavera.
Che foto meravigliose Patrick… ti confesso una punta di sana invidia per lo spettacolo meraviglioso a cui hai assistito.
Grazie per questo splendido post!
Grazie! Anche nelle nostre campagne ci sono alberi da frutta in fiore con colori stupendi. La bellezza in Giappone non sta solo nella fioritura, che è comunque spettacolare e potente perché gli alberi sono disposti nelle città e nei giardini proprio con questo obiettivo. La bellezza è anche nell’estasi e festa collettiva che accompagna questo momento!